La maggior parte della gente pensa che le torri crollate dopo l’11 settembre siano state due, le twin towers per l’appunto, e invece non è così, ce n’è una terza. L’edificio 7, distante circa due isolati dalle torri gemelle, è crollato inspiegabilmente alle ore 17.20 dello stesso giorno fatidico. Com’è potuto succedere? E’ un mistero. Si trattava di un edificio di ben 47 piani (204 metri di altezza), con una struttura in acciaio, appena danneggiato da qualche “scheggia” partita dai crolli degli altri due edifici. C’erano degli incendi, questo è vero. Ma ricordiamo che la temperatura che sviluppa il fuoco durante un incendio è di circa settecento/ottocento gradi. Possono essere raggiunti i mille gradi quando a bruciare è un intero edificio, con materiale combustibile in abbondanza. Nel caso dell’edificio 7 l’incendio era circoscritto, c’erano pochi focolai che si stavano estendendo, ma la maggior parte della struttura era ancora libera dal fuoco, quindi “al freddo“. Teniamo presente che per fondere l’acciaio i gradi devono essere almeno 1.450, e nel caso della torre 7 questo non è sicuramente successo.
Il mistero del crollo dell’edificio 7
Ci chiediamo allora come è possibile che sia crollato l’edificio 7? Osservate attentamente il video, al minuto 0,44, si vedono chiaramente gli scoppi, poco prima del crollo. Esattamente come nelle demolizioni controllate. Notate che l’edificio è libero da fiamme. La versione ufficiale non regge, di questo siamo sicuri.
L’edificio si è accartocciato su sé stesso. Un crollo verticale, avvenuto in pochi secondi, contro ogni logica e contro ogni legge della fisica.
Ma cos’è successo all’edificio 7? Probabilmente quello che è successo agli altri due edifici. Non dimentichiamo che dopo gli attentati dell’11 settembre gli Stati Uniti hanno messo a ferro e fuoco tutte le aree del mondo importanti da un punto di vista strategico: Afghanistan, IRAQ, Libia, Siria.
Ecco che cos’è rimasto dell’edificio 7: un cumulo di macerie e ferro fuso.
di Elena Dorian
www.altreinfo.org