Il Premio Nobel per la pace, quest’anno è stato assegnato all’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), una Organizzazione non Governativa presente in 101 paesi che può contare su 468 parters. In sostanza, l’ICAN si batte per un mondo senza armi nucleari. Iniziativa di per sè encomiabile.
Ci chiediamo però come sarebbe il mondo, se non ci fossero le armi nucleari. Qualche assaggio lo abbiamo già avuto. Ricordiamone qualcuno.
Muhammar Gheddafi aveva rinunciato a sviluppare armi atomiche. Bravo. Gheddafi è stato ucciso, la Libia devastata e balcanizzata. Ora è in mano a Signori della Guerra senza fine, bande armate e predoni. Il popolo è impoverito, le ricchezze naturali depredate, l’oro della Libia derubato.
Saddam Hussein aveva rinunciato a sviluppare armi atomiche. Un bravo anche a lui. Saddam è stato impiccato, l’Iraq devastato e balcanizzato, diviso in zone d’influenza, ora in mano ad un gruppo di potere ora in mano ad un altro. Anche qui il popolo è impoverito, le ricchezze petrolifere derubate. Ogni giorno attentati e stragi.

Siria, distrutta dalle armi convenzionali non dalle armi nucleari
Bashar al Assad non aveva bombe atomiche. Gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e Israele gli hanno scatenato contro l’inferno. Per quale motivo? Per far passare un gasdotto dal Qatar che avrebbe messo in difficoltà la Russia. E’ ancora vivo soltanto perché la Russia, grande potenza nucleare, è scesa in campo e lo ha difeso. Ma il suo paese è stato completamente distrutto.
Afghanistan? Devastati. Nessuna potenza nucleare li ha difesi, ma forse la Cina oggi come oggi sarebbe disposta a farlo.
Kim Jong Un ha accelerato lo sviluppo di armi atomiche, minacciando di distruggere Giappone, Stati Uniti e chiunque voglia mettere le mani sulla Corea del Nord. Cattivo. Ma la Corea è ancora lì. Non è stata ancora devastata. La sua popolazione è povera, ma viva.
Mi chiedo cosa sarebbe della Russia se rinunciasse al suo arsenale atomico. E poi cosa sarebbe della Cina. Mi chiedo in quanti giorni gli USA spazzerebbero tutti i paesi nemici e in quanti mesi farebbero pulizia etnica del mondo intero. Non con armi atomiche, visto che quelle non le avrebbe nessuno, ma con armi convenzionali, vale a dire, bombe al fosforo, bombe all’uranio impoverito, bombe di precisione, droni armati, ecc. ecc.
Cari signori del Nobel, cari amici dell’ICAN, non basta ripulire il mondo dalle armi nucleari. Questo non farebbe altro che scatenare una guerra continua in tutto il mondo, questa volta sì, con centinaia di milioni di morti. Ci vuole ben altro per garantire condizioni di pace durature. Semmai bisognerebbe eliminare tutte le armi. E nemmeno questo potrebbe essere sufficiente.
Il Premio Nobel per la Pace all’ICAN è un premio alla logica della guerra continua, non un premio alla pace.
di Alba Giusi
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