Ogni volta che gli ebrei hanno “comandato nel mondo”- per lo più da dietro, come suggeritori della superpotenza dell’epoca – hanno esercitato il loro potere come genocidio. Dalla persecuzione di Nerone (“gestito” dalla giudaizzante Poppea) che ha sterminato migliaia di cristiani con raffinata crudeltà, fino alla strage di Mamilla 614, quando Gerusalemme fu conquista dai Sassanidi. Costoro – grati perché gli ebrei di Babilonia li avevano aiutati a vincere i bizantini – lasciarono che gli ebrei governassero sulla città (“Regno ebraico di Gerusalemme”, 6014-619), ed essi come prima azione del loro ritrovato potere fecero quel che un testimone oculare descrisse così:
«Gli ebrei riscattarono i cristiani dalle mani dei soldati persiani, pagando un alto prezzo, e li massacrarono con grande gioia alla Piscina di Mamilla, che si riempì di sangue».
Gli ebrei fecero strage di 60.000 cristiani palestinesi solo a Gerusalemme. La popolazione del mondo era allora di circa cinquanta milioni di persone, un centesimo della popolazione attuale. Nel 1915, quando i Giovani Turchi (ossia i laicisti cripto-giudei Dunmeh) presero il potere sull’impero ottomano con un colpo di Stato, organizzarono anzitutto il genocidio degli armeni, i quali per gli ebrei (anche quelli “ortodossi”) erano “Amalek di questa generazione”, da cancellare totalmente: e furono, in pochi mesi, quasi due milioni di morti.
Immagini storiche, fonte:
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Immagini-storiche-genocidio-armeno
La rivoluzione bolscevica come instaurazione del “paradiso in terra” giudaico è stata completamente lumeggiata da Solgenitsin (Due secoli insieme) e da Gianantonio Valli (Giudeobolscevismo): ebrei erano i capi bolscevichi, nella polizia politica entrarono mezzo milione di ebrei, ebrei furono i grandi gestori dei campi di concentramento.
Il risultato fu quello che “dell’impresa bolscevica non resta e non resterà altro che un immenso mucchio di cadaveri torturati, la creazione inaugurale del totalitarismo, il pervertimento del movimento operaio internazionale, la distruzione del linguaggio e la proliferazione nel pianeta di una quantità di regimi di schiavitù sanguinaria” (Cornelius Castoriadis)
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Opere del regime giudeo-bolscevico.
di Maurizio Blondet
Fonte: maurizioblondet.it
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