Libro di Ester, Purim: la sindrome dello "stress pre-traumatico" degli ebrei e la logica dell'infiltrato che li salva da un pericolo immaginario. Gilad Atzmon - www.altreinfo.org

Libro di Ester, Purim: la sindrome dello “stress pre-traumatico” degli ebrei e la logica dell’infiltrato che li salva da un pericolo immaginario. Gilad Atzmon

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
image_pdfimage_print

“Secondo la storia raccontata nel Libro di Ester, il re Assuero è sposato con Vashti, ma la ripudia a causa del suo rifiuto di partecipare ad una festa. Ester viene quindi scelta come sua nuova moglie. Il primo ministro di Assuero, Haman, convince il re di uccidere tutti gli ebrei. Non sapeva però che Ester era in realtà ebrea. Ester, insieme a suo cugino Mordechai, riescono a salvare la loro gente. A rischio di mettere in pericolo la propria incolumità, Ester avverte Assuero della trama omicida e anti-ebraica di Haman. Ne consegue che Haman e i suoi figli vengono impiccati sulla forca che Haman in persona aveva preparato per Mordechai. Quest’ultimo prende il posto di Haman e diventa il primo ministro.

L’editto di Assuero, che decreta l’assassinio degli ebrei, non può essere revocato. Così emette un secondo editto che consente agli ebrei di prendere le armi e uccidere i loro nemici, cosa che gli ebrei fanno puntualmente il Giorno del Purim.”

Ester convince Assuero di uccidere Hassan e salvare gli ebrei

La morale della storia è piuttosto chiara. Se gli ebrei vogliono sopravvivere, è meglio che si infiltrino nei corridoi del potere.

Ripensando alla storia di Ester, Mordechai e al Purim, possiamo concludere che l’AIPAC e la nozione stessa di “potere ebraico” rappresentano la reincarnazione di una profonda ideologia biblica e culturale.

La mancanza di una conferma storica di uno qualsiasi dei dettagli raccontati nel Libro di Ester portò gli studiosi a concludere che la storia è, per lo più, o addirittura del tutto inventata. In altre parole, e quindi,

sebbene la morale sia chiara, il tentativo di genocidio è fittizio.

Apparentemente, il Libro di Ester pone i suoi seguaci in una situazione collettiva di stress pre-traumatico. Trasforma una minaccia immaginaria in una ideologia di sopravvivenza. E in effetti, alcuni leggono la storia come un’allegoria di ebrei  assimilati che scoprono di essere oggetto di antisemitismo, ma sono comunque in grado di salvare se stessi e gli altri ebrei.

Il libro di Ester è lì per formare l’identità dell’esilio. È lì per invocare lo stress pre-traumatico, stabilisce le condizioni che trasformano un Giudeocidio immaginario in una minaccia vera. Ma offre anche una strategia di sopravvivenza per affrontare una tale minaccia immaginaria: infiltrarsi nelle stanze del potere.

 

di Gilad Atzmon

Fonte: http://www.gilad.co.uk/purim

Traduzione: www.altreinfo.org

Gilad Atzmon (Tel Aviv, 20 giugno 1963) è uno scrittore e musicista israeliano naturalizzato britannico di musica jazz, ed un attivista anti-sionista. Attualmente vive a Londra.

***

***

image_pdfimage_print
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

You may also like...

error: Alert: Content is protected !!