Il Piccolo Principe si è offeso, e Papà Rothschild gli ha consigliato di richiamare l’ambasciatore in Italia. E il Principino Macron così ha fatto.
Sono stati teneri i politici italiani. Anche Di Battista, che di solito esagera, è stato molto diplomatico. Gli ha detto: “Macron richiami i dirigenti francesi dalle banche dell’Africa”. Bene, Di Battista sta imparando l’arte della diplomazia. Ha fatto un corso in Cina? Avrebbe potuto (e forse voluto) mandarlo a quel paese, ma non lo ha fatto.
Riporto le sue parole:
“Noi abbiamo sollevato una serie di questioni, il controllo da parte dei governi francesi delle risorse africane; il tema del Franco Cfa, una moneta stampata a Lione e poi spedita a 14 paesi africani e che toglie sovranità monetaria all’Africa; il superamento di una serie di regole stupide per una nuova politica europea sull’immigrazione; la consegna dei terroristi italiani ancora presenti sul territorio francese. Questi sono temi discussi proprio in questo momento anche da molti francesi”.
“Oggi, in Italia, qualche nemico della Patria si scandalizza per le battaglie che stiamo facendo. Badate bene sono quelli che nel 2011 si calarono le braghe quando Sarkozy propose l’intervento armato in Libia. Se ci fossero stati allora politici con la schiena dritta l’Italia non avrebbe dovuto affrontare da sola anni di imponenti flussi migratori e la Libia probabilmente non sarebbe l’inferno che è adesso. E su molte di queste cose concorda la stragrande maggioranza del Popolo francese”.
Non abbiate dubbi, Di Battista ha detto il minimo indispensabile, senza esagerare. Se quattordici paesi africani, nonostante le loro ricchezze naturali, la disponibilità di manodopera locale, giovane e forte (come potete giudicare dai migranti che arrivano in Italia), e l’interesse economico che le loro risorse suscitano nel mondo (vedi Cina), se quei quattordici paesi africani non riescono a decollare la principale responsabilità è della Francia.
I condizionamenti dettati dal colonialismo francese sono enormi e impediscono lo sviluppo dell’Africa. Nessuno andrà mai ad investire in paesi assoggettati ai voleri della Francia, in cui i colpi di stato sono all’ordine del giorno, i cui governi sono presidiati da truppe francesi, con leggi approvate su dettame francese, con una valuta forte, legata all’euro, stampata dalla Francia, con risorse depredate dai francesi.
I giornaloni turboglobalisti di stampo mafioso possono dire quello che vogliono e giustificare come vogliono la situazione. Ma resta il fatto che la grandeur della Francia si basa sullo sfruttamento degli africani.
Si basa sullo sfruttamento della povertà africana, anzi, sulla creazione della povertà africana.
Dice il Presidente del Consiglio Conte che l’amicizia coi Transalpini è importante per l’Italia. Certo, è importante. Ma vorrei ricordare al Presidente del Consiglio che la Francia non ha mai dimostrato amicizia per l’Italia. Quindi, per favore, non confondiamo amicizia con vassallaggio.
Macron è una creatura dei Rothschild, che in Francia fanno la storia dai tempi di Napoleone, se non prima. E Macron è soltanto un piccolo esserino che si è prestato a portare avanti un’agenda non sua, ma di altri.
Ricordo che in Libia la Francia di Sarkozy (o forse l’USralele di Sarkozy?) è intervenuta perché Gheddafi uccideva il suo popolo. Nelle manifestazioni dei Gilet Gialli sono morti in tanti. Sulla base dello stesso principio penso la NATO (e anche noi, visto che ne facciamo parte) dovrebbe bombardare la Francia.
Ma questa è un’altra storia.
di Alba Giusi
Fonte: www.altreinfo.org
Liberi di uscire dal franco coloniale CFA? Ecco come sono andati a finire quelli che c’hanno provato
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