Grazie alle attività illecite e al sommerso il PIL sta aumentando - altreinfo

Il PIL aumenta, ma soprattutto grazie a delinquenza e sommerso. Alberto Rovis

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E’ importante capire che cos’è il PIL e soprattutto come si calcola, perché è qui che si annidano le sorprese. E’ un valore molto importante ed è alla base di molte decisioni economiche. E’ anche il pensiero fisso di tutti i politici nostrani. Per non parlare della Troika. Tutti vorrebbero che il PIL fosse perennemente in crescita, ma purtroppo questo non è sempre possibile. Nel caso in cui diminuisca, come è avvenuto negli ultimi anni, si parla di recessione. E la recessione può portare alla deflazione, che è lo spauracchio di tutti gli economisti (leggi deflazione). Un PIL in calo somiglia ad una maledizione, ad una disgrazia.

Anche la bontà di una classe politica e la correttezza delle sue decisioni viene generalmente valutata in base all’andamento del PIL. Forse non è giusto che tutto si misuri in questo modo, ma purtroppo è così, almeno in tutte le economie moderne.

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Se il PIL cresce, lui è felice… Va in televisione a dirlo e tutti lo applaudono

Come si calcola il Prodotto Interno Lordo?

Per calcolare il PIL di un paese basta sommare il valore di tutto ciò che viene prodotto in quel paese. Occorre quindi sommare il valore di tutti i beni e servizi prodotti. In apparenza è un calcolo semplice, ma in realtà è abbastanza complesso e qualche volta può essere anche un po’ “aleatorio“. Questo significa che il valore di alcuni beni e servizi non è certo e deve essere  in qualche modo “valutato”. E quindi il Prodotto Interno Lordo cambia a seconda dei criteri che adottiamo ai fini della valutazione di queste componenti un po’ incerte.

Per ora ci interessa sapere che se un idraulico fattura 50.000€ ed un ristoratore 80.000€ avranno contribuito alla determinazione del PIL per un importo complessivo di 130.000€. Il calcolo è molto semplice,  basta sommare il loro contributo.

Anche l’evasione rientra nel PIL?

Questo è il primo problema. Anche l’evasione fa parte del PIL. Quindi se l’idraulico fattura 50.000€ ma evade altri 10.000€ la sua quota di contribuzione al PIL è in realtà 60.000€. I primi 50.000 sono certi, perché ha emesso ricevute fiscali e fatture per questo importo. La seconda parte è invece stimata dall’ISTAT ed è quindi un valore incerto.

E la delinquenza?

Questo è il secondo grande problema. Anche il cosiddetto fatturato della delinquenza rientra nel PIL. Quindi, se il nostro idraulico di sera spaccia droga per 30.000€ il suo contributo al PIL si innalza fino ad arrivare a 90.000€ (50.000+10.000+30.000=90.000). Abbiamo quindi aggiunto una ulteriore quota al PIL, anche questa stimata, perché di certo l’idraulico non ci dirà mai quanto guadagna dalla sua attività illecita. La stima è fornita dall’ISTAT.

Il PIL dell’Italia

Il Prodotto Interno Lordo italiano, calcolato come sopra, ammonta attualmente a circa 1.630 miliardi di euro. E’ così formato:

  • attività lecite: 1.415 miliardi
  • sommerso e attività in nero: 195 miliardi
  • attività illecite: 20 miliardi

Quindi il PIL che non sfugge alla tassazione è pari a 1.415 miliardi. Gli altri 215 miliardi non pagano tasse. Questa considerazione è molto importante. Vediamo il perché.

La pressione fiscale

La pressione fiscale è pari a circa il 43,4% del PIL. Questo significa che lo stato italiano incassa circa 707,4 miliardi tra imposte, tasse e contributi sociali obbligatori (1.630*43,3%=707,4 miliardi). La pressione fiscale viene però calcolata sul Prodotto Interno Lordo comprensivo di sommerso e delinquenza. E questo non mi sembra molto corretto. Se ricalcoliamo la pressione fiscale sul PIL sottoposto a tassazione, quindi su 1415 miliardi, otteniamo una pressione fiscale ben diversa: 50,0% (707,4:1415=x;100).

I ladri fanno PIL e non pagano tasse...

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La pressione fiscale su chi paga le tasse è quindi pari al 50% e non al 43,4%. In compenso, la pressione fiscale su evasori e delinquenti è pari a zero. Loro sì che stanno bene.

Il rapporto Debito/PIL

Il rapporto debito/PIL espresso in percentuale è pari a 132,8%. Detto in altri termini: per ogni euro di PIL prodotto ci sono 1,32 euro di debito pubblico. Il debito pubblico ammonta infatti a circa 2.165 miliardi di euro (2165/1630=132,8%). L’Unione Europea vorrebbe che l’Italia abbassasse questo rapporto in tempi brevi e lo portasse almeno a 75 (dovrebbe essere 60). Per far sì che il rapporto si dimezzi e diventi 75 abbiamo due possibilità: o raddoppiamo il PIL senza alzare i debiti; o dimezziamo il debito senza abbassare il PIL. Entrambi gli obiettivi sono impossibili da ottenere.

L’unica cosa fattibile è quindi diminuire gradualmente il rapporto, mantenendo una spesa pubblica che cresce in minor misura rispetto al Prodotto Interno Lordo. In questo modo il rapporto si abbassa. Tempi lunghi, naturalmente. Forse quarant’anni o più. E molti sacrifici. E poi, alla prima speculazione siamo spacciati. Salgono gli interessi alle stelle e il Fondo Monetario Internazionale ci mette il cappio al collo, come è successo in Grecia.

Altre soluzioni…

In realtà, ci sarebbe anche un’altra soluzione. Se la delinquenza prende il sopravvento e l’Italia diventa una centrale mondiale del traffico di droga e della prostituzione, il Prodotto Interno Lordo si alzerebbe in poco tempo e questo abbasserebbe il rapporto debito/PIL.

Chissà, forse è questa la strada che stanno percorrendo i nostri politici per rimettere il PIL a posto. Vediamo infatti che:

  • diminuiscono gli organici di polizia, carabinieri, polizia penitenziaria
  • diminuiscono gli organici nella magistratura e i magistrati vengono delegittimati;
  • chiudono caserme e si abbassa il controllo del territorio;
  • diminuiscono i posti nelle patrie galere per migliorare le condizioni di vita dei carcerati (ce lo chiede l’Europa);
  • approvano amnistie e depenalizzano reati cosiddetti minori;
  • non c’è nessuna certezza della pena e questo genera turismo delinquenziale;
  • promuovono l’ingresso di milioni di persone senza arte né parte, le quali per sopravvivere non avranno altra alternativa che delinquere o dedicarsi al piccolo commercio esentasse.

Così facendo si va verso un PIL composto soprattutto da attività delinquenziale e da sommerso. Questo risolverà alla radice il problema del rapporto Debito/PIL, che sta tanto a cuore a Bruxelles.

Per risolvere il problema della pressione fiscale e della spesa pubblica basterà invece:

  • eliminare lo stato sociale;
  • innalzare l’età pensionabile;
  • abbassare l’importo delle pensioni;
  • chiudere servizi ai cittadini.

Ecco dove stiamo andando. Non vi siete ancora accorti?

PIL italiano

Ecco chi risolverà il problema del Prodotto Interno Lordo italiano, grazie a loro non avremo più crescita zero!

di Alberto Rovis

Fonte: www.altreinfo.org

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