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Io non sto con Telethon

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La prima Telethon (contrazione di television marathon) nacque nel 1966 negli Stati Uniti, su iniziativa dell’attore comico Jerry Lewis con il fine di raccogliere fondi per la ricerca sulla distrofia muscolare. La trasmissione, di cui esistono analoghi in tutto il mondo, quali ad esempio Francia, Spagna, Gran Bretagna, Australia, Brasile, si compone di stacchi di varietà, cantanti, attori comici e altri artisti e ospiti inframmezzati da richieste di donazioni e approfondimenti giornalistici. In Italia la Fondazione Telethon esiste dal 1990 e fino a tutto il 2014 ha raccolto 586.947.103 euro. Una cifra non indifferente, ma niente in confronto a quanto Telethon ha raccolto finora in tutto il mondo, vale a dire miliardi e miliardi di dollari, non esiste nemmeno una contabilità ufficiale. I fondi raccolti vengono utilizzati per finanziare la ricerca volta a combattere le malattie genetiche. Con quali risultati? Lo vediamo meglio consultando direttamente il loro sito internet, ed il bilancio d’esercizio chiuso a giugno 2014 (l’ultimo bilancio non è ancora disponibile).

“Grazie a un sostegno costante alla migliore ricerca … sono venti le malattie sulle quali la nostra ricerca si sta avvicinando a una terapia risolutiva”.

Va bene gli avvicinamenti alle soluzioni, ma le cure, quelle vere? Pare che 16 bambini malati di Ada Scid stiano conducendo una vita normale grazie alle cure messe a punto con l’aiuto di Telethon, ma queste cure non sono ancora disponibili come farmaco. Per il resto buone intenzioni, buoni progetti avviati, grandi idee, centri di eccellenza, grandi scienziati coinvolti, miglioramento del livello generale della conoscenza, e molta autocelebrazione. Ci sembra poco per un’azienda che dispone di ricchezze stratosferiche in tutto il mondo. Ci sembra poco in termini di risultati concreti.

Controlliamo il bilancio d’esercizio della Fondazione Telethon chiuso a giugno 2015. Intanto scopriamo che in un anno sono stati raccolti 60 milioni di eur26_Slogan telethono, quindi solo la metà dei fondi provengono dalla maratona televisiva. Scopriamo anche che la maratona televisiva costa ben 9.716.000 euro, non poco. Lo Stato Patrimoniale della Fondazione Telethon farebbe invidia a qualsiasi azienda, 95 milioni di attività, tra immobili, diritti di brevetto e altro, di cui ben 41 milioni titoli e fondi bancari a breve, ciliegina sulla torta: 2.537.335 di liquidità. Azienda molto ricca che dà lavoro a ben 495 persone, tra amministrativi e ricercatori. Peccato che i risultati siano così deludenti. Chissà, forse se fossero ammesse alla raccolta televisiva anche fondazioni che necessitano di denaro per altre ricerche, fatte con metodologie e criteri diversi, sarebbe meglio. Ma Telethon è una potente multinazionale delle donazioni.

Perché io non sto con Telethon

Io non sto con Telethon perché preferisco la ripartizione democratica delle risorse e non la loro monopolizzazione da parte di un’unica grande azienda. Forse, così facendo, i risultati finali sarebbero migliori. Teniamo conto che le malattie genetiche sono più di 7.000. A proposito: secondo voi, Telethon brevetta i risultati delle ricerche o li mette a disposizione di tutti? Nel bilancio chiuso al 30.06.2014 figurano “Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno” per euro 562.351. Strano! I risultati delle ricerche dovrebbero essere messi a disposizione di tutti. Non vi pare?

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