La senatrice Liliana Segre, durante un incontro con gli studenti di Milano, davanti ad una sala gremita e plaudente, ha affermato quanto segue:
“Dovete pensare con la vostra testa”
Sacrosante parole. Pensare con la propria testa è fondamentale, è il più importante degli insegnamenti che la scuola possa impartire ai giovani d’oggi.
Anche i grandi filosofi del passato dicevano:
occorre dialogare e pensare con la propria testa.
Il dialogo ed il pensiero critico sono, infatti, due pilastri fondamentali della civiltà greco-romana.
I problemi sorgono quando, pensando con la propria testa, si raggiungono conclusioni diverse rispetto a quelle che propone il potere di turno (presente, passato, futuro). Ecco, da quel momento in poi, è meglio evitare di rendere pubblico ciò che abbiamo pensato con la nostra testa.
Se vogliamo proprio insistere, dobbiamo accettare di far la fine di Socrate.
Oggi però non si usa più la cicuta. C’è la denuncia per istigazione all’odio, il processo, la condanna, il pubblico ludibrio, la gogna mediatica, la vergogna, l’isolamento, la derisione, la diffamazione, la calunnia. Nei casi estremi c’è anche il drone.
Teniamo conto che ci sono leggi, commissioni e regolamenti che vietano di “pensare con la propria testa” a meno che i pensieri elaborati non siano in sintonia con quelli “consigliati dal potere” e conformi alle verità approvate dal costituendo Ministero della Verità.
Ci sono anche i media che ci dicono ogni giorno cosa dobbiamo pensare. E non ci sono soltanto loro. L’elenco dei moderni indottrinatori è piuttosto lungo.
Tutto sommato, anche durante il fascismo ci dicevano di pensare con la nostra testa, salvo poi darci l’olio di ricino se i pensieri erano sgraditi.
Insomma, pensare con la propria testa va bene, ma tutto dipende da ciò che pensiamo.
Quindi, alla luce di queste considerazioni dobbiamo integrare quanto affermato dalla senatrice Liliana Segre:
“Dovete pensare con la vostra testa, ma fate attenzione a quel che pensate. E soprattutto, se i vostri pensieri non sono allineati vi conviene star zitti e tenerli per voi, a meno che non vogliate finire sotto processo o essere condannati alla gogna mediatica”.
Chiariamo che queste considerazioni sono generali e non hanno nulla a che fare con la storia personale vissuta dalla senatrice Liliana Segre. Il chiarimento è necessario, proprio per evitare di essere accusati di “pensiero divergente”, con le relative conseguenze.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
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