Gli Stati Uniti hanno le forze armate più potenti e capaci nella storia dell’umanità? Probabilmente no. - www.altreinfo.org

Gli Stati Uniti hanno le forze armate più potenti e capaci nella storia dell’umanità? Probabilmente no.

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[…] Le forze armate statunitensi non sono mai state l’invincibile forza militare che la propaganda statunitense (inclusa Hollywood) vi hanno fatto credere che fosse. […] Diciamo solo che il più grande vantaggio che gli USA avevano su tutti gli altri durante la Seconda Guerra Mondiale era una base industriale completamente intatta che ha reso possibile produrre fantastici numeri di sistemi d’arma ed equipaggiamenti in condizioni quasi perfette. Alcuni, diciamo gentilmente, americani “patriottici”, lo hanno interpretato come segno del “vigore” e della “superiorità” dell’organizzazione economica capitalista, mentre in realtà questo era semplicemente un risultato diretto del fatto che gli USA erano protetti da due enormi oceani (i sovietici, per contro, dovettero spostare tutta la loro base industriale sugli Urali e oltre di essi, mentre, per quanto riguarda i tedeschi, dovettero produrre sotto un’implacabile campagna di bombardamento).

La morale è questa: le forze statunitensi erano meglio equipaggiate (quantitativamente e talvolta anche qualitativamente) rispetto agli altri, e potevano accumulare potenza di fuoco in quantità difficili da raggiungere per i loro nemici. E, sì, questo ha dato un forte vantaggio alle forze statunitensi, ma di per sé non le ha rese in alcun modo “migliori”.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti sono stati l’unico paese industrializzato del pianeta la cui industria non venne ridotta in frantumi, e nei successivi due decenni gli Stati Uniti godettero di una situazione di monopolio quasi totale. Di questo beneficiarono di nuovo enormemente le forze armate statunitensi, ma divenne ben presto chiaro che in Corea e Vietnam quel vantaggio, seppur esistente, non comportò necessariamente alcuna vittoria statunitense. Dopo il Vietnam, i politici americani limitarono sostanzialmente la loro aggressività a paesi molto più piccoli, che non avevano alcuna possibilità di resistere in maniera significativa. Se guardiamo all’elenco delle aggressioni militari statunitensi dopo il Vietnam (vedi qui o qui [entrambi i link in inglese]) possiamo vedere chiaramente che le forze armate statunitensi si sono specializzate nell’attaccare i paesi indifesi.

Poi arrivarono il collasso dell’Unione Sovietica, la Prima Guerra del Golfo e la Guerra Mondiale contro il Terrore, quando i politici americani hanno chiaramente creduto nella loro stessa propaganda che li spacciava come “l’unica superpotenza” o una “iperpotenza”, e si sono impegnati in attacchi militari potenzialmente molto più complessi, tra cui l’invasione su larga scala dell’Afghanistan e dell’Iraq. Queste guerre rimarranno nella storia come casi di ciò che succede quando i politici credono alla loro stessa propaganda. Anche se Dubya [George W. Bush] dichiarò la vittoria non appena l’invasione venne completata, a tutti divenne presto chiaro che questa guerra era un disastro da cui gli Stati Uniti si sono dimostrati completamente incapaci di tirarsi fuori (anche i sovietici hanno unito i puntini e si sono ritirati dall’Afghanistan più rapidamente degli americani!). Allora, ecco cosa ci racconta tutto questo sulle forze armate statunitensi: (in nessun ordine particolare)

  1. Sono grandi, molto più grandi di chiunque altro
  2. Hanno capacità di proiezione della forza (mobilità) senza pari (in tutto il mondo)
  3. Posseggono grandi quantità di alta tecnologia, il che gli dà un grande vantaggio in alcuni tipi di conflitti
  4. Hanno i mezzi (armi nucleari) per cancellare qualsiasi paese dalla faccia della terra
  5. Controllano gli oceani e gli stretti strategici

Basta questo per vincere una guerra?

In realtà, no. Tutto ciò che serve per annullare questi vantaggi è un nemico che è consapevole di essi e che si rifiuta di combattere quello che io chiamo “lo stile di guerra americano” (riguardo a questo concetto, vedi qui). Le recenti guerre in Libano, Kosovo, Afghanistan e Iraq hanno chiaramente dimostrato che tattiche ben adattate per lo più eliminano i vantaggi delle forze armate USA sopra elencati o, per lo meno, li rendono irrilevanti.

Se accettiamo la tesi di von Clausewitz che “la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”, allora diventa chiaro che gli Stati Uniti non hanno vinto una vera e propria guerra da molto tempo, e che l’elenco dei paesi che vogliono sfidare apertamente lo Zio Sam sta crescendo costantemente (e comprende non solo l’Iran e la Corea del Nord, ma anche l’Afghanistan, l’Iraq, lo Yemen, la Siria, il Venezuela e persino la Russia e la Cina). Ciò significa che i paesi che gli Stati Uniti cercano di minacciare e costringere alla sottomissione concordano sempre di più sul fatto che, nonostante tutte le minacce e la propaganda, gli Stati Uniti non sono affatto un nemico formidabile come alcuni vi hanno fatto credere.

Perché nessuno sembra esserne a conoscenza

La cosa paradossale è che, anche se questo è chiaramente ben compreso nei paesi che gli USA stanno attualmente cercando di minacciare e costringere alla sottomissione, questo è anche completamente ignorato e trascurato negli stessi Stati Uniti. La maggior parte degli americani, inclusi quelli molto ben informati, credono sinceramente che le loro forze armate siano “seconde a nessuno” e che gli USA potrebbero schiacciare qualsiasi nemico che osasse disobbedire o sfidare l’Impero Anglo-Sionista.

Di solito, quando gli si mostrano le prove che l’USAF, la USN e la NATO non potevano affatto sconfiggere il Corpo d’Armata serbo in Kosovo, o che in Afghanistan le prestazioni militari americane sono state sostanzialmente di molto inferiori a quelle della 40a Armata sovietica (composta per la maggior parte da coscritti!), gli interlocutori rispondono sempre la stessa cosa: “sì, forse, ma se avessimo voluto li avremmo potuti bombardare con le atomiche!”. Questo è sia vero che falso. I potenziali paesi che gli Stati Uniti avrebbero potuto nuclearizzare si possono suddividere in tre categorie:

  1. Paesi che, se bombardati, potrebbero cancellare completamente gli Stati Uniti dalla faccia della terra (Russia) o almeno infliggere danni immensi agli Stati Uniti (Cina).
  2. Quei paesi che gli Stati Uniti potrebbero nuclearizzare senza temere ritorsioni simili, ma che potrebbero ancora infliggere enormi danni convenzionali e asimmetrici agli USA e ai loro alleati (Iran, Corea del Nord).
  3. Paesi che gli Stati Uniti potrebbero bombardare con relativa impunità, ma che gli Stati Uniti potrebbero anche schiacciare con forze convenzionali, rendendo inutile l’uso di armi nucleari (Venezuela, Cuba).

E, naturalmente, in tutti questi casi, l’utilizzo di armi nucleari da parte degli Stati Uniti per primi porterebbe ad un fantastico contraccolpo politico con conseguenze completamente imprevedibili e potenzialmente catastrofiche. Ad esempio, personalmente credo che l’uso delle armi nucleari in Iran rappresenterà la fine della NATO in Europa, perché tale azione comprometterebbe irrimediabilmente le relazioni UE-USA. Allo stesso modo, l’utilizzo di armi nucleari contro la Corea del Nord comporterebbe un’enorme crisi in Asia, con la potenziale chiusura delle basi statunitensi in Corea e in Giappone. Altri, senza dubbio, non sono d’accordo.

La morale: le bombe americane sono utili solo come deterrente contro altre potenze nucleari; per tutti gli altri ruoli sono fondamentalmente inutili. E dato che né Russia né la Cina contemplerebbero mai un attacco preventivo contro gli Stati Uniti, si potrebbe dire che sono quasi totalmente inutili (dico quasi, perché nel mondo reale gli Stati Uniti non possono semplicemente affidarsi alla sanità mentale e alla buona volontà di altre nazioni, e quindi, in realtà, l’arsenale nucleare statunitense è davvero una componente vitale della sicurezza nazionale statunitense).

Il che ci lascia con la Marina e l’Esercito. La US Navy controlla ancora i mari e gli stretti strategici, ma questo sta diventando sempre più irrilevante, soprattutto nel contesto delle guerre locali. Inoltre, la US Navy è ancora ostinatamente portaerei-centrica, il che ci dimostra solo che la visione strategica arriva seconda, distanziata dall’inerzia burocratica e istituzionale. Per quanto riguarda lo US Army, è da tempo diventato una sorta di forza di supporto per le Forze Speciali e i Marines, cosa che ha senso nelle piccole guerre (Panama, forse il Venezuela), ma che è completamente inadeguata nelle guerre medio-grandi.

E che dire del fatto che gli Stati Uniti spendono più nella “difesa” (leggasi “guerre d’aggressione”) che tutto il resto del pianeta messo insieme? Sicuramente questo conta qualcosa?

In realtà, no, non conta. Innanzitutto, perché la maggior parte di quei soldi viene spesa per riempire le tasche di un’intera classe di parassiti del Corpo dell’Intelligence Militare, che fa sparire miliardi di dollari nella baraonda causata da quel budget per la “difesa” ridicolmente gonfiato. La realtà mai menzionata è che, rispetto agli USA, anche l’esercito ucraino sembra solo “moderatamente corrotto”!

Sistema d’arma dopo sistema d’arma, vediamo casi in cui la priorità numero uno è quella di spendere più soldi possibile, invece di fornire un sistema d’arma col quale i soldati possano combattere efficacemente. Quando questi sistemi vengono impiegati, vengono impiegati tipicamente contro avversari che sono due o tre generazioni indietro rispetto agli Stati Uniti, e questo li fa sembrare formidabili. E non solo, in ogni caso gli Stati Uniti hanno un enorme vantaggio numerico (da cui la scelta di attaccare paesi piccoli). Ma vi assicuro che secondo i veri specialisti militari la superiorità dei sistemi d’arma americani è una barzelletta. Ad esempio, i sistemi francesi (come il Rafale o il carro armato Leclerc) sono spesso migliori e meno costosi degli equivalenti americani, da qui la necessità di grandi tangenti e di importanti “partecipazioni industriali militari”.

Il budget militare russo è minuscolo, almeno rispetto a quello statunitense. Ma, come hanno osservato William Engdal, Dmitrij Orlov e altri [entrambi i link in inglese], i russi ottengono risultati migliori rispetto alle spese. Non solo i sistemi d’arma russi sono progettati dai soldati per i soldati (a differenza di quelli progettati dagli ingegneri per i burocrati), ma le forze russe sono molto meno corrotte di quelle statunitensi, almeno quando si tratta di somme multimiliardarie (per quanto riguarda le piccole somme di denaro i russi sono ancora molto peggiori degli americani). Alla fine della giornata, si ottiene l’F-35 contro il Su-35/T-50 o, ancor più pertinente, la media tra i guasti e le ore di volo che abbiamo visto tra le forze statunitensi e russe in Siria di recente. Basta dire che gli americani non hanno potuto nemmeno cominciare a contemplare di eseguire il numero di attacchi che ha eseguito la piccola task force delle Forze Aerospaziali russe in Siria. Tuttavia, rimane il fatto che, se gli americani volevano, riuscivano a tenere centinaia di aeromobili nei cieli sopra la Siria, mentre la minuscola task force delle Forze Aerospaziali russe non ha mai avuto più di 35 aerei da combattimento: lo stato attuale dell’industria militare russa semplicemente non permette la produzione del numero di sistemi di cui la Russia avrebbe bisogno (ma le cose stanno lentamente migliorando).

Quindi, in breve: gli americani sono i leader in termini quantitativi; ma in termini qualitativi sono già dietro i russi e retrocedono sempre più rapidamente ogni giorno che passa.

I comandanti militari americani lo sanno?

Ovvio che lo sanno.

Ma ricordate cosa è successo a Trump quando ha menzionato i gravi problemi delle forze armate americane? La macchina propagandistica della Clinton lo ha immediatamente attaccato per il fatto di non essere patriottico, di “non sostenere le truppe”, di non ripetere il mantra politicamente obbligatorio “siamo i numeri uno, secondi a nessuno” e tutte le sciocchezze infantili che la macchina propagandistica statunitense dà da bere a coloro che hanno ancora una TV a casa. Parlare esplicitamente e sinceramente dei veri problemi delle forze armate statunitensi è molto più probabilmente un esercizio che può porre fine alla carriera, che un modo per riformare un sistema disperatamente corrotto.

C’è ancora una cosa. Non per soffermarmi ancora sulla tesi che la maggior parte degli americani non è abbastanza istruita per capire la teoria marxista di base, ma il fatto è che la maggior parte non sa niente della dialettica hegeliana. Essi, dunque, considerano le cose in modo statico, non come processi. Ad esempio, quando si complimentano con loro stessi per avere “le forze armate più potenti e capaci nella storia dell’umanità” (amano quel tipo di linguaggio), non si rendono nemmeno conto che questa presunta superiorità genererà inevitabilmente la propria contraddizione, e che questa forza potrebbe pertanto anche produrre la propria debolezza. Gli ufficiali statunitensi ben istruiti, e ce ne sono molti, lo capiscono, ma la loro influenza è quasi trascurabile rispetto alla sovrastruttura multimiliardaria e massicciamente corrotta nella quale sono immersi.

Sono inoltre assolutamente convinto che questo stato di cose sia insostenibile, e che prima o poi apparirà un leader militare o politico che avrà il coraggio di affrontare di petto questi problemi e cercare di riformare un sistema attualmente pietrificato. Ma il presupposto dovrà probabilmente essere una sconfitta militare enorme e imbarazzante per gli USA. Posso facilmente immaginare che succederà nel caso di un attacco statunitense contro l’Iran o la Corea del Nord. Posso garantirlo nel caso in cui la leadership statunitense diventasse sufficientemente delirante da tentare di attaccare la Russia o la Cina.

[…]

Fonte: sakeritalia.it

Link: http://sakeritalia.it/america-del-nord/pensi-che-la-sua-valutazione-sia-accurata/

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci

Titolo originale: “Pensi che la sua valutazione sia accurata?”

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