Che cosa sono le false flag, strumento usato e abusato dal potere. Paolo Germani - www.altreinfo.org

Che cosa sono le false flag, strumento usato e abusato dal potere. Paolo Germani

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Il termine inglese “false flag” si è molto diffuso negli ultimi anni e viene tradotto in italiano con “sotto falsa bandiera”. False flag identifica gli attentati e le azioni terroristiche che vengono organizzate e portate a termine da una parte (stato, fazione, servizi segreti, altri) assumendo i panni di un’altra parte e facendo ricadere in questo modo la colpa su un soggetto che non c’entra con quell’azione.

Si tratta una tattica, nota da tempo, utilizzata per ottenere determinati obiettivi. Oggi è usata e abusata. Ecco alcuni esempi rimasti nella storia.

Hotel King David di Gerusalemme, la prima false flag del dopoguerra

Fra il 1937 e il 1948 il gruppo armato sionista Irgun Zvai Leimi portò a termine una sessantina di attentati in Palestina. Questi attentati erano rivolti sia contro gli arabi che abitavano in quella regione, sia contro gli inglesi che la controllavano politicamente e militarmente. La strategia dell’Irgun era infatti a doppio binario: da una parte terrorizzare gli arabi per indurli ad abbandonare le loro terre, dall’altra obbligare gli inglesi a lasciare il paese, facilitando così la creazione dello stato di Israele.

Nel 1946 questa organizzazione terroristica mise a segno uno dei più famosi attentati della storia moderna, la bomba all’Hotel King David di Gersualemme, che causò 96 morti ed oltre una cinquantina di feriti. La peculiarità di questa azione terroristica non fu solo la dimensione eccezionale dell’attentato, ma anche il fatto che gli attentatori – tutti ebrei dell’Irgun – lo misero in atto travestendosi da arabi  per far ricadere la colpa sui palestinesi. E’ stata la prima operazione false flag della storia moderna.

False flag

Operazione Susannah

Nel 1954, 13 ebrei egiziani che lavoravano per l’intelligence militare israeliana fecero saltare possedimenti americani e britannici ad Alessandria d’Egitto e al Cairo, facendo ricadere la colpa sui nazionalisti egiziani (operazione Susannah, nota anche come Affaire Lavon). L’obiettivo era quello di impedire ogni avvicinamento fra Nasser e le potenze occidentali spingendole a credere che i nazionalisti egiziani fossero responsabili di questi attacchi terroristici.

Piazza Fontana

In Italia, durante la strategia della tensione, diversi attentati bomba vennero attribuiti a organizzazioni di estrema sinistra, mentre di fatto erano stati condotti da organizzazioni di estrema destra in cooperazione con i servizi segreti italiani e americani. Un episodio su tutti è quello collegato alle bombe di Piazza Fontana avvenuto nel 1969 e attribuito ad un gruppo anarchico di cui faceva parte Pietro Valpreda.

In generale, tutto il periodo della strategia della tensione è stato caratterizzato da attentati false flag il cui scopo principale era quello di creare un clima di tensione e allontanare l’elettorato alla sinistra comunista.

Banca dell'Agricoltura, strage di Piazza Fontana

Torri gemelle

Questo è forse l’atto terroristico sotto falsa bandiera più importante della storia dell’umanità. Ha permesso agli Stati Uniti di avviare una guerra infinita e senza confini, distruggere interi paesi e insediarsi con la violenza in tutte le zone strategicamente più importanti del pianeta. Non ha bisogno di commenti.

11 settembre

Gli atti terroristici false flag sono finiti?

Mai come in questi ultimi anni gli atti terroristici sono sospettati di essere false flag, sebbene non siano chiare le motivazioni e gli obiettivi. La condivisione delle informazioni, le immagini, i racconti forniti dai protagonisti e raccolti in internet, permettono di capire meglio come si sono sviluppati i fatti, scoprendo improbabili terroristi ed evidenti contraddizioni nelle versioni ufficiali. Dall’altra parte però, il sistema dell’informazione fornisce una copertura mediatica compatta e a senso unico, senza mettere mai in rilievo le ambiguità che emergono chiaramente in attentati maldestri e mal riusciti, impedendo in questo modo che la gente prenda coscienza della situazione.

Ogni voce critica viene tacciata come “complottista” per essere poi derisa e disprezzata. E intanto i terroristici muoiono sempre, lasciando nel luogo dell’attentato i propri documenti, vengono puntualmente filmati, anche dalle stesse persone in luoghi diversi (Richard Gutjahr era sia a Nizza che a Monaco di Baviera ed ha filmato entrambe le stragi), e le sentenze non sono più emesse dalla magistratura ma direttamente dai mass media collusi col potere.

Questa è la nostra democrazia totalitaria, asservita al potere. Le false flag stanno diventando uno strumento fondamentale nella formazione e nel condizionamento del pensiero di massa.

Difficile capire chi si cela dietro gli atti terroristici.

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