In un articolo apparso sulla rivista “Politico“, l’avvocato Robert Kennedy Jr, figlio di Robert Kennedy, Ministro della Giustizia degli Stati Uniti assassinato nel 1968, e nipote dell’ex presidente americano John F. Kennedy, spiega quelli che – a suo dire – sono i veri motivi della guerra in Siria. Ci sono alcune “differenze” rispetto alla versione ufficiale su cui vale la pena soffermarsi.
Il gasdotto dal Qatar
Le radici del conflitto armato in Siria provengono in gran parte dal rifiuto del presidente siriano Bachar al-Assad di approvare il passaggio di un gasdotto dal Qatar verso l’Europa.
“La decisione americana di organizzare una campagna militare contro Bachar al-Assad – ha dichiarato Robert Kennedy Jr – non era iniziata con le manifestazioni pacifiche della Primavera araba nel 2011, ma nel 2009, quando il Qatar aveva proposto di costruire un gasdotto da 1 miliardo di dollari che avrebbe attraversato l’Arabia Saudita, la Giordania, la Siria e la Turchia. Il progetto avrebbe assicurato ai paesi arabi del Golfo Persico un decisivo vantaggio sui mercati mondiali del gas e avrebbe rinforzato il Qatar, paese alleato degli Stati Uniti.
Il presidente siriano Bachar al-Assad aveva respinto il progetto, perchè andava contro gli interessi della Russia, paese alleato della Siria e grande fornitore di gas naturale all’Europa. Nel 2010, al-Assad aveva iniziato a negoziare con l’Iran per costruire un gasdotto per il trasporto di gas dall’Iran verso il Libano e da qui verso l’Europa.
Immediatamente dopo il rifiuto siriano del progetto iniziale, le agenzie d’informazione statunitensi, il Qatar, l’Arabia Saudita e Israele hanno iniziato a finanziare l’opposizione siriana e a preparare la rivolta per rovesciare il governo di Damasco.
La CIA ha trasferito 6 milioni di dollari alla televisione britannica Barada allo scopo di preparare servizi televisivi a favore della destituzione del presidente siriano. Ha inoltre usato membri del gruppo estremista Stato islamico per proteggere gli interessi degli Stati Uniti sugli idrocarburi e strumentalizzare le forze radicali per ridurre l’influenza russa nella regione.”
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