Cambiamento climatico, tra realtà e fantasia. I grafici che non dobbiamo vedere. Le cose che non dobbiamo sapere. Alba Giusi - www.altreinfo.org

Cambiamento climatico, tra realtà e fantasia. I grafici che non dobbiamo vedere. Le cose che non dobbiamo sapere. Alba Giusi

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E’ difficile capire il perché del grande movimento ecologista e climatico costruito ad arte dal sistema dei media globalisti e turbocapitalisti. La finanza apolide e predatoria si è fatta umana e manda avanti i potenti senza scrupoli a parlare della necessità di salvaguardare il pianeta.

Un problema che qualche tempo fa non c’era, è diventato in breve “il problema”, ovvero l’unico problema importante che accomuna tutti i paesi del mondo. L’uomo si fa addirittura portavoce degli interessi di tutti gli altri esseri viventi, insetti, piante e orsi polari compresi.

Stiamo parlando del cambiamento climatico.

Basta dare un occhio alla stampa occidentale per comprendere la portata planetaria delle iniziative sul clima.

Il cambiamento climatico: i grafici che ci fanno vedere

In televisione e nei giornali compaiono molti grafici che certificano l’esistenza di un cambiamento climatico in essere. E se guardiamo quei grafici ci dobbiamo preoccupare. Eccone uno:

Cambiamento climatico ultimi 150 anni

Negli ultimi 150 anni le temperature sono aumentate sensibilmente, con maggior decisione a partire dagli anni ’80 del ventesimo secolo. Qualsiasi anziano può confermarci questo andamento:

“Ai miei tempi faceva più freddo”.

Siamo inoltre subissati e inondati da immagini che richiamano la desolazione in cui sta sprofondando il pianeta, come se fosse tutto imputabile all’avidità dell’uomo. Ad esempio questa.

I grafici che non ci fanno vedere

Ma se ampliamo l’orizzonte e analizziamo l’andamento delle temperature degli ultimi undicimila anni le cose cambiano, e tutto sembra diverso. Ecco un grafico che non ci fanno vedere in televisione e che i giornali non riportano nemmeno in piccolo.

Andamento del clima negli ultimi undicimila anni

Andamento del clima negli ultimi undicimila anni

Il grafico parte dall’ultima era glaciale. La temperatura del pianeta è stata determinata sulla base dei carotaggi effettuati sui ghiacci dei poli e avvalendosi di altri sofisticati sistemi di misurazione.

Si osservi l’andamento delle temperature durante la fase centrale dell’Impero Romano (Roman Climate Optimum), piuttosto caldo per la verità, e la successiva piccola era glaciale che coincide, guarda caso, con le migrazioni di massa dei popoli Germanici e la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Al riguardo, vorrei precisare che gli storici slavi e germanici non parlano affatto di invasioni barbariche, ma di grandi migrazioni. E guardando le temperature, è facile intuirne i motivi.

Nel medioevo ci fu poi un periodo particolarmente caldo (Medieval Warm Period) che si concluse con una seconda piccola era glaciale, durata fino alla fine degli anni venti del secolo scorso.

Le stesse considerazioni le possiamo fare osservando il seguente grafico, limitato agli ultimi 4500 anni, ricco di riferimenti ad eventi storici.

Osserviamo ancora questo grafico, poco conosciuto, ricavato dalla rivista Focus:
Cambiamenti climatici negli ultimi 18 anni

Il grafico dice che nei 18 anni che vanno dal 1998 al 2016 la temperatura è rimasta stabile. Quindi, nessuna emergenza. Ed anche se le temperature dovessero salire ancora, non ci sono gli estremi per considerare questo fatto come un cambiamento climatico anomalo, imprevedibile e distruttivo.

Cambiamenti climatici, fonti storiche

Qualche altra osservazione sui cambiamenti climatici del passato, quindi non influenzati dalle attività umane. Nel 985 d.C. Erik il Rosso, originario della Norvegiacolonizzava la Groenlandia (Terrra Verde), arrivando ad occupare persino l’Isola di Terranova, situata nel continente Americano. Si trattava di territori fertili e ospitali, oggi ricoperti dal ghiaccio.

Nel 1300 in Inghilterra si coltivavano i limoni.

In quell’epoca le temperature erano molto più calde di adesso.

E quattro secoli dopo, nel 1700, cosa succedeva in Europa?

Faceva freddo, e a Venezia si pattinava in Laguna.

Cambiamenti climatici, Venezia, 1710: si pattina in laguna...

Venezia, 1710: si pattina in Laguna…

E nello stesso periodo c’erano le fiere sul Tamigi ghiacciato. Si, proprio così, in mezzo al fiume ghiacciato

Londra, 1709: Fiera del freddo sul Tamigi

E d’inverno, il Lago di Garda era un luogo adatto al pattinaggio.

Le cause del cambiamento climatico

Analizzando tutti gli elementi a nostra disposizione si capisce che il clima sulla Terra è molto variabile e non dipende tanto dalle attività umane, quanto dalle attività solari, dalla composizione dell’atmosfera, dalla presenza in atmosfera di vapore acqueo, anidride carbonica ed altri gas serra, dalla oscillazione dell’asse terrestre (nota come precessione degli equinozi), che si presenta con una ciclicità di 25.000 anni.

Non dimentichiamo però che se non ci fossero i gas serra nell’atmosfera la temperatura media del pianeta sarebbe intorno ai 10° sotto zero. Non dimentichiamo neppure che le macchie solari influenzano in modo diretto le temperature della Terra: sono più alte quando l’attività solare è intensa (molte macchie solari) e più basse quando è debole. Ne consegue che, quando l’attività solare è intensa, la temperatura degli oceani si alza, libera grandi quantità di anidride carbonica ed arricchisce l’atmosfera di vapore acqueo e le temperature del pianeta si alzano per effetto di questi fattori combinati.

Contrariamente a quello che molti pensano, l’innalzamento della temperature genera stabilità nel pianeta, in quanto permette di diminuire la differenza tra le temperature dei poli e quelle dell’equatore, evitando fenomeni estremi.

Il cambiamento climatico è quindi qualcosa di molto più complesso rispetto a quanto vogliono farci credere. Tutto sembra indicare che le temperature cambiano con ciclicità e che non dipendono se non in piccola parte dalle attività dell’uomo. Questo non significa, naturalmente, che non dobbiamo impegnarci a ridurre le emissioni di anidride carbonica che è comunque un gas serra da tenere sotto controllo.

Non avendo tutti gli elementi per giudicare, nel dubbio, mi chiedo:

Perché tanto cancan per un fatto che non è ancora appurato?

Perché c’è tanta urgenza per agire, non si sa bene in quale direzione?

Perché i media globalisti non parlano mai dell’anidride carbonica e dell’inquinamento generato dal massiccio uso di bombe da parte degli eserciti occidentali?

Perché chiunque dica che il cambiamento climatico non è imputabile agli esseri umani viene accusato di negazionismo climatico, complottismo e oscurantismo?

Quando il sistema dei media globalisti e apolidi si muove compatto nella stessa direzione, vuol dire che qualcuno ha dato il LA. E gli obiettivi di quel qualcuno non sono mai quelli che vogliono farci credere.

Da qui la mia diffidenza.

 

di Alba Giusi

Fonte: www.altreinfo.org

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