Covid 1984: i terribili numeri della pandemia mortale. Giorgio Lunardi - www.altreinfo.org

Covid 1984: i terribili numeri della pandemia mortale. Giorgio Lunardi

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L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha pubblicato da poco le statistiche ufficiali dei morti in Italia, dall’1 gennaio fino al 31 agosto, offrendo una serie di analisi, anche a livello comunale, consultabili da chiunque nella seguente pagina WEB:

https://www.istat.it/it/archivio/241428

Non si tratta quindi di complottisti, bensì del sito ufficiale ISTAT. Non sono dati desunti da banche dati contestabili, ma dati inseriti dall’anagrafe dei singoli comuni. Quindi, in questi grafici non c’è nulla che sia stato partorito dalla mente malata dei negazionisti.

Le tabelle permettono di confrontare l’andamento dei morti nel 2019 (in blu) con quello del 2020 (in rosso). Come potete vedere coi vostri occhi, dai dati ufficiali, nel Meridione d’Italia e nelle Isole, nelle principali città, il virus mortale ha prodotto danni enormi, da cui non riusciremo a riprenderci mai. Peggio della peste Antonina, che tra il 165 e il 180  d.C. ha sterminato un romano su tre.

Ecco alcune dolorosi grafici:

Partiamo dalla meravigliosa e martoriata capitale della nostra sofferente Italia. A seguito della pandemia, nel 2020, a Roma sono morte meno persone che nel 2019. Un disastro, ben 289 persone mancano all’appello. La curva 2020 viaggia sempre al di sotto di quella del 2019.

Ecco, come si può vedere dall’immagine, al pari dei poveri romani, anche i napoletani sono stati massacrati dal virus mortale. Quest’anno sono morti 289 napoletani in meno rispetto all’anno scorso. Napoli ancora sfortunata.

Nemmeno Palermo scampa allo tsunami provocato dal Covid. Ben 6 morti meno dell’anno scorso.

Come si può notare, anche Reggio Calabria è nella disperazione, 31 morti in meno rispetto al 2019. La pandemia mortale non perdona nemmeno i calabresi.

Per Bari è un vero e proprio bagno di sangue, 30 morti in meno.

Campobasso è nella disperazione. I morti non sanno più dove seppellirli.

Anche L’Aquila è nella disperazione. Erano partiti benino, come l’anno scorso, ma sin da subito la pandemia si è fatta sentire. Il vento della morte ha soffiato forte qui, solo a L’Aquila 109 morti in meno rispetto al 2019, addirittura il 20% in meno. Un vero e proprio record. Chissà se qualcuno si è salvato in questa città martoriata dal terremoto.

Potenza, povera città. La gente riesce a sopravvivere al Covid, nonostante sia il virus mortale, pari solo all’ebola ed alla peste di Milano.

Concludiamo con Cagliari. Come vedete, il fatto di essere in un’isola non vuol dire niente. La gente vive di più, il Covid fa stragi di innocenti. Ben 174 morti in meno, il 13,68%. Un delirio.

Ci fermiamo qui, non vogliamo sconvolgere i nostri lettori. Ci sono molte altre città la cui situazione è ancora più disperata. In alcune di esse i morti del 2020 sono diminuiti addirittura del 30%.

A Roma, nel Sud e nelle Isole è una vera e propria strage di innocenti.

Confermiamo ciò che da tempo afferma il Comitato Tecnico Scientifico, quello infarcito di geni ed eccellenze italiane. Se non chiudiamo tutte le attività, se non uccidiamo tutto ciò che si muove, crea lavoro e ricchezza, l’Italia affonderà nel colera, nell’ebola, nel covid 19 e se questi tre non dovessero bastare, affonderà anche nel covid-20 e 21.

Se necessario possono arrivare fino al Covid 1984. Ne abbiamo di ogni tipo e dimensione, origine etnica e colore, basta scegliere quello più adatto per l’Italia.

 

di Giorgio Lunardi

Fonte: www.altreinfo.org

NB: ci scusiamo per il modo ironico con cui abbiamo trattato un argomento comunque tragico. Presenteremo i risultati delle province colpite davvero dal virus, come Bergamo e Brescia, dove, nei primi 45 giorni della pandemia, ci sono stati molti morti, anche perché le cure erano sbagliate. Gli altri morti li sta provocando lo Stato, chiudendoci tutti in casa e soffocando l’economia. O meglio, gli altri morti li stanno provocando i padroni del nostro Stato, quelli che comandano davvero.

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