C’è una mappa che gira in internet molto amata dai maschi neri. Sembra rappresentare il loro riscatto planetario, il motivo di più grande orgoglio, una specie di icona da sbandierare. Eccola, è questa la mappa di cui parliamo:
L’organo genitale dei neri
E’ la mappa che riporta le dimensioni del pene in base alla razza di appartenenza. Non so quanto risponda al vero, quale sia il suo grado di accuratezza, ma da questo grafico si intuisce, al di là di ogni ragionevole dubbio, che i genitali dei neri sono più grandi di quelli dei bianchi e ben più grandi di quelli degli orientali. Anche i paesi latino americani con forte presenza di neri beneficiano di questo vero e proprio status symbol, di cui i neri si vantano non poco.
Si, perché per i neri le dimensioni del pene sembrano rappresentare proprio uno status symbol, un motivo di grande orgoglio.
A dire il vero, inutile nasconderlo, i maschi bianchi sono un po’ invidiosi di questo primato tutto africano. Secondo le statistiche, anche queste non so quanto siano attendibili, il 70% dei bianchi vorrebbe avere un pene più grande, mentre i neri sono molto più soddisfatti di quello che hanno già in dotazione. Evidentemente, i maschi in genere sentono che le dimensioni del loro pene siano importanti.
Dev’esserci qualcosa di ancestrale che spinge gli uomini a credere che le dimensioni del pene siano davvero importanti, a prescindere da quello che pensano le donne.
In molte culture, il pene grande è infatti un segno di potenza e dominio. E’ probabile che ci sia qualcosa che frulla nel cervello degli uomini e che li condiziona impedendo loro di vivere in armonia col proprio organo genitale, indipendentemente dalle sue dimensioni.
Ma non è questo l’argomento che vogliamo approfondire, sebbene sia molto interessante. Ci interessa solo far notare che il sesso è un punto debole dei maschi ed il potere fa leva proprio sui punti deboli per dividere, insediarsi e rafforzarsi.
L’intelligenza dei bianchi
E allora i maschi bianchi, che si sentono un po’ sminuiti dalla prestanza fisica dei maschi neri, per pareggiare i conti tirano fuori quest’altra mappa.
E’ la mappa del quoziente intellettivo, paese per paese. La situazione dell’Africa è a dir poco imbarazzante. Con questa mappa i bianchi è come se stessero dicendo ai neri:
“Si, ce l’avete grande ma siete degli stupidi”
In effetti, le dimensioni del pene sembrano andare in controtendenza rispetto al quoziente intellettivo, fatto questo più volte ribadito da Philippe Rushton nei suoi studi e confermato da tutti i test d’intelligenza logico-razionale finora condotti, in ogni tempo, in ogni dove e in ogni forma, che ci crediamo o no.
Allora bianchi e neri sono pari, uno a uno? No, neanche per idea. I neri non credono in quella mappa. Anzi, loro sono convinti di essere molto più intelligenti dei bianchi, a prescindere da ogni misurazione oggettiva o test che dir si voglia. I neri, davanti a quella mappa, se la ridono e agitano ancora di più il loro pene.
I neri se ne fregano dei test di intelligenza, loro sono convinti di essere più intelligenti dei bianchi.
Per loro l’unica mappa che conta è questa:
Vale a dire, quella delle dimensioni del pene. L’altra non la prendono nemmeno in considerazione.
La povertà in Africa
Allora i bianchi, non contenti, per pareggiare i conti tirano fuori quest’altra mappa.
E’ la mappa in cui viene riportato il reddito medio pro-capite, paese per paese. E qui per i neri si mette male. Secondo i bianchi, i neri sono più poveri proprio perché meno intelligenti. Adesso siamo pari, uno a uno? Ma no, neanche per sogno. Ai neri non passa nemmeno per l’anticamera del cervello che se sono più poveri potrebbe dipendere anche da loro o dalla loro intelligenza o dalla voglia di fare. Neanche per idea!
I neri sono convinti che se sono poveri la colpa è dei bianchi.
Davanti a questa mappa, anziché la voglia di riscatto, scatta nei neri una forte rabbia verso i bianchi. O meglio, un mix di rabbia, risentimento e invidia, perché i neri sono convinti di essere poveri perché sono stati sfruttati e depredati dai bianchi. E quindi è colpa solo ed esclusivamente dell’uomo bianco, se i neri vivono in condizioni di estrema povertà. Ma nel contempo provano grande invidia per tutto quello che i bianchi hanno e loro no.
Giunti a questo punto, cerchiamo di riepilogare la situazione.
I neri si sentono più intelligenti dei bianchi, sono convinti di essere sessualmente più dotati e di essere anche più belli. E se vivono nelle bidonville, la colpa di chi è? Dei bianchi, naturalmente, che si sono arricchiti grazie a loro e li hanno sfruttati.
Di male in peggio.
Un mix di sentimenti negativi
Nel rapporto tra bianchi e neri abbiamo finora ottenuto un mix micidiale di sentimenti negativi. I maschi bianchi si sentono più intelligenti, credono di avere diritto di comandare, ma provano invidia per il pene dei neri. I maschi neri si sentono più belli e intelligenti dei bianchi, provano orgoglio per il proprio pene, al quale danno grande importanza, e pensano di essere poveri per colpa dei bianchi.
In sostanza, il mix di sentimenti dei neri è questo:
invidia, rabbia, risentimento e voglia di rivalsa.
E allora cosa fanno? Vogliono tutti venire in Europa, anzi la vogliono invadere l’Europa, ma non per lavorare, semplicemente per riappropriarsi del maltolto. Tra i bianchi, il cui territorio è spesso invaso dai neri, prende forma un altro mix micidiale di sentimenti negativi:
paura, rabbia, pietà, vergogna.
Paura di gente che non conoscono, rabbia perché sanno di doverli mantenere, pietà cristiana perché i neri sono poveri, vergogna per quello che i bianchi hanno fatto ai neri, come se fossero stati loro a schiavizzarli e sfruttarli facendoli lavorare nei campi di cotone.
E qual è il ruolo della propaganda?
Fin qui il ragionamento fila liscio, ma ci sono alcune cose che non quadrano.
Qual è il ruolo della propaganda in tutto questo?
Il fatto è che la stessa elite finanziaria che comanda qui, comanda anche in Africa, dove esercita un controllo sociale ancora più capillare. Al di là di quello che raccontano le mappe del pene e quelle dell’intelligenza, i neri starebbero volentieri a casa loro, al caldo, a vivere come sono sempre vissuti. Invece vengono qui, al freddo, in mezzo all’odio e al rifiuto, portandosi dietro invidia e rancore, raccogliendo sentimenti ancora più negativi.
E perché lo fanno?
I neri vengono qui perché sono manipolati. Senza la manipolazione esercitata dal potere non ci sarebbero movimenti migratori, non di queste dimensioni almeno. Senza la propaganda non si starebbero consolidando quei sentimenti negativi che piano piano stanno avvelenando i rapporti tra bianchi e neri. La pressione migratoria è voluta dal potere che tiene in pugno l’Occidente perché quando l’Europa sarà nel caos, quel potere predatorio si assicurerà il controllo sociale del continente per centinaia di anni.
A loro non interessa nulla, né di noi né dei neri.
Il conflitto tra bianchi e neri non è naturale. E’ un conflitto voluto e fomentato dall’elite.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
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