Ai molti che negano l’esistenza delle razze, in quanto sentono di appartenere ad un’unica razza, quella umana, vorrei ricordare che sono in corso molti processi per discriminazione e istigazione all’odio razziale, uno dei reati più gettonati oggi in Italia. Questo vuol dire che lo stato italiano crede fermamente nell’esistenza delle razze, tanto da regolamentare formalmente il reato nel Codice Penale ed emanare leggi speciali per tutelare “alcune” delle razze ed etnie presenti in Italia. E’ inutile quindi negare l’esistenza delle razze, almeno finché non interverranno modifiche legislative.
Facciamo anche presente che non esiste nemmeno un parlamentare della Repubblica Italiana che abbia proposto di abolire la parola “razza” dal Codice Penale o dalla Costituzione Italiana. Nemmeno Cecile Kyenge lo ha proposto. Anzi, lei ha detto più volte con fierezza di essere nera (e ci mancherebbe altro…) ed ha parlato molto spesso di razzismo, querelando gli interlocutori ogniqualvolta è stata oggetto di insulti razzisti e confermando, in modo indiretto, la sua convinzione che le razze esistono.
Anch’io potrei dire con altrettanta fierezza di essere bianca, solo che rischierei una denuncia per istigazione all’odio razziale, mentre Cecile Kyenge, per le stesse affermazioni (cambia solo il colore della pelle), viene idolatrata. Insomma, a lei battono le mani e a me lanciano le pietre.
Lo ripeto, Cecile Kyenge ha pieno diritto di rivendicare con orgoglio di essere nera, non di colore, come lei stessa afferma, ma nera. E’ un diritto fondamentale di ogni persona e lei fa bene a rivendicare le sue origini e la sua formazione culturale italo-congolese.
Ed ecco il gioco del potere. I neri hanno il diritto di battere i pugni sul petto e dire con fermezza
ORGOGLIO NERO
Ed osservate con quanto fierezza Cecile Kyenge dice di essere nera (al minuto 1:58).
Quindi anche i bianchi hanno il diritto di fare la stessa affermazione? Anche un parlamentare bianco immagino possa sedere in Parlamento, davanti alle telecamere, ed affermare con fierezza il suo
ORGOGLIO BIANCO
Ma non è così. Lo sappiamo tutti che non è così. I bianchi non hanno questo diritto. Verrebbero additati come razzisti e un PM qualunque aprirebbe un fascicolo per istigazione all’odio razziale. Per un gesto del genere, il bianco verrebbe considerato suprematista, discriminatore e razzista, mentre il nero no.
E a chi danno la colpa i bianchi per questa situazione assurda? Ai neri, naturalmente. Ma questa è una posizione profondamente sbagliata.
I neri non hanno nessuna colpa se noi non possiamo rivendicare con orgoglio di essere bianchi.
E’ il potere che controlla l’informazione che ha creato volutamente questa assurda dicotomia. Al potere interessa mettere tutti contro tutti e quale miglior situazione di quella che stiamo vivendo oggi, invasi da orde di africani? Chi ha messo in testa a questa gente che possono venire in Italia a rivendicare diritti che in realtà non hanno? Chi li ha convinti che vale la pena rischiare di morire affogati in mare piuttosto che stare a casa loro?
La risposta è una soltanto. E’ la stessa elite che comanda in Occidente. Gli africani sono soggetti ad una propaganda martellante.
E’ l’elite che dice agli africani: “Venite in Europa, qui c’è il Bengodi”
E qui da noi la stessa elite si occupa di preparare l’humus adatto all’invasione, facendo approvare dalla sua classe politica collusa le leggi necessarie per portare avanti l’agenda.
E’ la logica del divide et impera portata all’estremo. L’elite non persegue politiche di integrazione, ma di disintegrazione sociale.
L’odio razziale è un altro strumento del potere.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org