Barbara Lerner Spectre non è una persona molto conosciuta in Italia, perché vive e lavora in Svezia. Ma ciò che lei sta facendo in quel paese, ha grandi ripercussioni anche da noi. Tanto vale quindi imparare a conoscerla, visto che sta disegnando il nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti, con ottimi risultati a quanto pare.
Qualche cenno biografico è necessario. Barbara Lerner è nata nel 1942 negli Stati Uniti da una famiglia ebrea, di origine tedesca da parte di padre e polacca da parte di madre. Nel 1962 ha sposato Philip Spectre, anch’egli ebreo, divenuto in seguito Rabbino. E’ vissuta a Gerusalemme oltre trent’anni, dal 1967 al 1999. In seguito si è trasferita in Svezia, insieme al marito Philip, divenuto poi Rabbino della Grande Sinagoga di Stoccolma e subito dopo Rabbino Capo della Svezia.
Perché ci interessiamo di Barbara Lerner Spectre?
E’ una fanatica sionista, etnocentrista, fervida sostenitrice di Israele. Va bene, fin qui niente di nuovo. In Svezia ha fondato e dirige l‘Istituto Europeo per gli Studi Ebraici. Promuove con inesauribili energie – e cospicui finanziamenti – il multiculturalismo in Svezia e in Europa, e a tal fine ha fondato anche una Onlus, la One Sweden, che dirige in prima persona. Il suo lavoro, per molti anni, ha integrato e sviluppato quello già svolto nei precedenti trent’anni da David Schwarz, ebreo polacco di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo. Si potrebbe dire che Barbara Lerner Spectre e David Schwarz abbiano instaurato una vera e propria staffetta per promuovere il multiculturalismo in Svezia.
E’ diventata famosa in seguito ad un’intervista in video rilasciata a IBA-News, risalente al 2010, ancora reperibile nel web, durante la quale ha dichiarato quanto segue:
“I think there’s a resurgence of antisemitism because at this point in time Europe has not yet learned how to be multicultural, and I think we’re going be part of the throes of that transformation, which must take place. Europe has not yet learned how to be multicultural. Europe is not going to be the monolithic societies that they once were in the last century. Jews are going to be at the center of that. It’s a huge transformation for Europe to make. They are now going into a multicultural mode, and Jews will be resented because of our leading role. But without that leading role, and without that transformation, Europe will not survive”.
“Penso che ci sia un risorgere di antisemitismo perché al momento l’Europa non ha ancora imparato come essere multiculturale e penso che noi saremo parte importante di questa trasformazione, che deve aver luogo. L’Europa non ha ancora imparato come essere multiculturale. Nel prossimo secolo l’Europa non sarà più composta da società monolitiche, come il secolo scorso. Gli ebrei saranno al centro di tutto questo. C’è un’enorme trasformazione da fare in Europa. Ora stanno entrando in una modalità multiculturale e c’è risentimento verso gli ebrei a causa del nostro ruolo guida. Ma senza questo ruolo guida, e senza questa trasformazione, l’Europa non sopravviverà”.
Barbara Lerner Spectre si è quindi trasferita in Svezia per favorire il multiculturalismo, per avere un “ruolo guida” in questa trasformazione epocale, ruolo che rivendicano gli ebrei tutti e non soltanto lei, in maggior o minor misura, in modo più o meno aperto o velato. Naturalmente, dovranno diventare multiculturali soltanto le società europee, non quella israeliana, destinata a rimanere l’unica società monoculturale del futuro. Infatti, nessuno di loro, ma proprio nessuno, si batte per la società multietnica in Israele.
Tutto questo non ricorda il piano Kalergi e la grande sostituzione etnica dei popoli europei?
A seguire l’intervista, che la IBA News ha più volte cercato di rimuovere da YouTube.
Barbara Lerner Spectre non parla mai di integrazione, bensì di multiculturalismo. Non propone modelli di integrazione tra i popoli con la formazione di una nuova cultura unica, ammesso che questo sia possibile, bensì auspica la compresenza nello stesso spazio vitale di un insieme di culture non omogenee, divise talvolta da spartiacque invalicabili, e spesso non compatibili tra di loro. Questo è lo stesso punto di vista del più famoso David Schwarz che per decenni ha promosso la stessa idea di multiculturalismo, fino ad arrivare alla disastrosa situazione in cui versa la Svezia, simile a quella che si sta delineando in Italia.
Tra i messaggi su Twitter scritti da Barbara Lerner Spectre leggiamo:
(su coloro che si oppongono al multiculturalismo) Sono razzisti xenofobi che temono di competere in una società multiculturale, quando loro diventeranno una minoranza, il mondo sarà libero.
(sulla razza bianca) Che cos’è la razza bianca? puoi darne una definizione? E’ una costruzione sociale inventata nel diciottesimo secolo da aristocratici privilegiati.
(sull’identità dei bianchi) Essere ebrei è una tangibile ininterrotta forma di identità che risale a 3000 anni fa, l’identità bianca è una costruzione degli ultimi duecento anni.
(sui migranti NON accolti da Israele) Israele è una piccola nazione con solo 8 milioni di abitanti. Non possiamo prendere tanti immigrati poiché dipendiamo troppo dagli aiuti degli altri.
In realtà Israele non prenderà mai migranti, perché loro non sono a favore della multiculturalità. Gli ebrei di Israele lottano per uno stato ebraico religioso e fanno fatica a convivere con chiunque non faccia parte dell’unica cultura ammessa, quella ebraica appunto. Sono invece gli ebrei sparsi per il mondo quelli che lottano per una società multiculturale tra popoli non integrati né integrabili, ma nei paesi dove vivono loro, naturalmente. Il modello multiculturale non vale per Israele.
Barbara Lerner Spectre: “ogni giorno inizia con un primo passo, dobbiamo eliminare la cosiddetta razza bianca”.
Barbara Lerner Spectre: “non possiamo permettere che pochi solitari ostacolino il progresso.” #finerazzabianca #absta razzismo. Una razzista senza scrupoli che si batte per il genocidio dei bianchi ha il coraggio di scrivere “basta razzismo”!
Barbara Lerner Spectre è una persona che conta?
Certo che conta, eccome! Lei è sostenuta da tutta la stampa ebraica svedese, dalla politica, dai mezzi d’informazione, canali televisivi in primis. Non ha ascendenze svedesi, non ha origini svedesi, è vissuta per trent’anni a Gerusalemme, eppure si è trasferita in Svezia. Per quale motivo? Immaginiamo per controllare che le cose in Svezia vadano avanti secondo la traccia delineata trent’anni prima da David Schwarz.
La società multiculturale è un impegno fondamentale per gli ebrei, una ragione di vita.
A casa nostra però, non in Israele, dove i neri sono negri e vanno imprigionati nel deserto del Negev. L’impegno degli ebrei per l’accoglienza a piene mani e per la multiculturalità lo vediamo anche qui in Italia, basta ascoltare i giornalisti e la stampa, che guarda a caso, qui come altrove, sono in mano alla lobby ebraica.
I “padroni del discorso” vogliono che l’Europa sia multiculturale, multietnica e di conseguenza multiconflittuale. E’ però molto importante sapere che questa non è una situazione naturale, non è un’evoluzione della specie umana, e nemmeno un divenire inarrestabile. Si tratta di un qualcosa di volutamente indotto.
E quelli che stanno trasformando la nostra società, non si preoccupano affatto dell’integrità della cultura europea o della nostra sicurezza. A loro non interessa che il Colosseo torni ad essere una cava di pietra o che la Galleria degli Uffizi sia demolita e bruciata perché tutto ciò che c’è lì dentro è blasfemo per una certa religione.
Il genocidio dei bianchi
Ai Signori del Mondo interessa soltanto il fatto che in una società multiculturale gli ebrei possano vivere meglio, più tranquilli. Lo dicono tutti gli studi che hanno finanziato e commissionato, Scuola di Francoforte e Theodor Adorno in testa. Come staranno gli altri popoli dopo questo rimescolamento non ha alcuna importanza. La Shoah, le accuse di razzismo e antisemitismo, sono gli strumenti di cui si avvalgono per imporci una trasformazione innaturale della nostra società.
Nei fatti, questo è il “genocidio dei bianchi”. Quei bianchi che Barbara Lerner Spectre non riconosce affatto.
Ora, per loro stessa ammissione, sappiamo che in Occidente gli ebrei sono in prima linea per formare una società multietnica. Non dobbiamo avere paura di dirlo, perché sono essi i primi ad ammetterlo. Sappiamo quindi quello che stanno facendo qui, perché li vediamo e li sentiamo ogni giorno. Quello che non sappiamo ancora è ciò che stanno facendo in Africa per incentivare milioni di giovani neri ad affrontare un lungo viaggio per venire qui da noi. Dal microcredito ai microincentivi all’emigrazione, dalle promesse di approdo nel Bengodi alle prospettive di vita facile nel nostro paese, dalle guerre locali ai finanziamenti di bande armate quali l’ISIS ad esempio, dallo sfruttamento delle risorse alla corruzione della politica.
Su tutto questo dobbiamo ancora indagare. Sappiamo una cosa con certezza. Gli ebrei erano in prima linea quando il mondo depredava l’Africa deportando uomini e donne da utilizzare come schiavi nelle piantagioni e nelle miniere. Erano tra i più grandi finanziatori delle spedizioni che percorrevano la famigerata rotta atlantica. Erano i più grandi mercanti di schiavi, non soltanto negli Stati Uniti, ma anche nelle isole del Mar dei Caraibi e nel Sud America, Brasile in primis. Ed era logico che fosse così. Il mercato degli schiavi offriva grandi opportunità di guadagno e gli ebrei non si tiravano certo indietro davanti a queste rosee prospettive. L’etica non è rilevante quando abbiamo a che fare col dio denaro.
Ma perché lo fanno?
Ma perché oggi sono proprio gli ebrei i più grandi amici dell’Africa nera? Perché spingono gli africani verso l’Europa e gli europei verso l’accoglienza senza limiti e il mescolamento delle razze? Perché inistono per la costituzione di una società multietnica e multiculturale? Lo fanno nel nostro interesse? Lo fanno nell’interesse dell’Africa?
No, non lo fanno per l’Europa, né per i neri né per l’Africa. Non lo fanno nemmeno per un ideale di giustizia. Lo fanno soltanto perché così credono di star meglio loro. Etnocentrismo, razzismo e delirio allo stato puro.
Ma se tutti noi stiamo zitti, se nascondiamo la testa come gli struzzi, per paura di essere accusati di razzismo dai più grandi razzisti che abbiano mai popolato la Terra o per pigrizia, il mondo in cui si troveranno a vivere i nostri nipoti sarà un mondo violento e pieno di contraddizioni.
Ah già… lorsignori saranno più tranquilli in quel mondo che verrà, ed è questa l’unica cosa che conta.
di Elena Dorian
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