Probabilmente molti lettori digitalizzati ne sanno già più di me. Per cui mi limito a fare un copia-incolla.
“La Cina darà un punteggio social ai cittadini”
“Dal 2020, lo stato cinese elaborerà un punteggio per ciascuno dei suoi cittadini basandosi su comportamenti d’acquisto, posizione di credito, amicizie e relazioni online. Il governo cinese sta elaborando l’indicatore Social Credit System per valutare l’affidabilità dei suoi 1,3 miliardi di cittadini attraverso un vero e proprio punteggio “social”.
A detta dei suoi esponenti, l’obiettivo della Cina è quello di “creare e incentivare una cultura della sincerità“. Tutti i cittadini cinesi saranno obbligati a iscriversi a una sorta di piattaforma basata sul ‘Social credit: il governo valuterà il comportamento di ogni persona, ente e società con un punteggio social. Ogni cittadino cinese sarà obbligatoriamente inserito nel grande database nazionale che conterrà informazioni personali, fiscali e politiche, incluse violazioni della legge, tasse pagate o non pagate: accanto a ogni persona sarà indicato e visualizzato il punteggio social.
La serie televisiva Black Mirror diventa, quindi, realtà…”.
Si fanno alcuni esempi:
“Se sali sull’autobus con il titolo di viaggio otterrai il massimo punteggio, così come se sei laureato, se invece non paghi le tasse o esprimi giudizi negativi sul governo riceverai una o zero stelline.
Tutto sarà oggetto di monitoraggio da parte dell’occhio virtuale del governo cinese: abitudini di fruizione dei contenuti online (tempo speso guardando video, giocando, chattando) e rete di contatti con cui si interagisce abitualmente.
Meglio cercare di avere molti amici quindi… gli utenti saranno infatti incoraggiati a esprimere punteggi o critiche ad amici, conoscenti e colleghi.
Tutti i risultati saranno, inoltre, visibili a tutti. Una sorta di Grande Fratello nazionale di massa che mira a “educare” i cittadini al rispetto delle regole imposte dal Governo.
WeChat, una società affiliata ad Alibaba, una delle 8 che lavora all’algoritmo, ha dichiarato che saranno presi in considerazione i seguenti cinque fattori per la valutazione sociale di ogni cittadino:
- Pagamento regolare di bollette e tasse
- Affidabilità e adempimento dei propri obblighi contrattuali
- Dati anagrafici digitali: email, numero di cellulare
- Analisi delle abitudini d’acquisto e dei comportamenti online e offline.
- Relazioni interpersonali. Sei single, sposato, hai figli? Ad ogni status un punteggio diverso.
- Una sorta di TripAdvisor delle persone: la Cina assegnerà un punteggio ai suoi cittadini in base alle loro competenze, comportamenti, errori e relazioni”.
Mi domando: il cittadino con basso punteggio sarà per sempre bollato, in modo irreversibile? O l’algoritmo prevede e terrà conto di ravvedimenti, di sincere autocritiche e la frequenza a corsi di rieducazione offerti dal governo per rettificare le idee sbagliate?
Attenzione:
Il giudizio automaticamente assegnato dall’algoritmo di Stato avrà conseguenze pratiche e concrete: “Un basso punteggio social preclude l’acceso a treni ed aerei”, ad esempio. Ovviamente, anche a certi studi, libri, informazioni; a nuovo credito, a certe occupazioni eccetera.
Si consenta un paleo-cattolico ripetere ancora una volta che ciò realizza Apocalisse 13: il Falso Agnello
16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
Nessuno creda per un attimo che questa novità sarà confinata alla Cina, dove i valori della libertà personale non sono mai stati tenuti molto in alto. No. Immediatamente, l’Unione Europea vi ha visto la soluzione ai suoi problemi di “deficit di democrazia”.
Copio e incollo:
Cyprus chosen to help mould ‘ideal EU citizens’ using social media points system
Cipro scelta per forgiare “il cittadino ideale UE” usando il sistema a punti social.
L’autore riferisce:
“Cipro è stata scelta da Bruxelles per un nuovo programma-pilota per attuare un sistema cinese di Social Credit il quale valuterà pubblicamente i cittadini usando i social media, le tecniche di raccolta-megadati e Intelligenza Artificiale.
E anche se non usate internet non sfuggirete. “Il comportamento del cittadino può essere monitorato all’uso delle sue carte d’identità o bancomat quando compra beni e servizi. E’ facile fare un profilo di qualcuno”, dice un funzionario UE che parla sotto condizioni di anonimità. Perché Cipro? “Perché davvero abbiamo bisogno di diventare più amichevoli e migliori cittadini UE. Anche se abbiamo fatto molti progressi per reprimere i discorsi d’odio e la stigmatizzazione, dobbiamo far meglio”. I ciprioti, pare, tendono troppo liberamente a trinciare giudizi politicamente scorretti.
Così capiamo meglio che la UE darà particolare attenzione, nel forgiare l’ideale cittadino europeo, ai sintomi di “razzismo, sessismo, misoginia, omofobia, trans fobia” e ovviamente, di “antisemitismo”.
In Germania tolgono i figli agli “antisemiti”
Già la polizia tedesca toglierà i figli minori a genitori che “criticano Israele o si oppongono al Sionismo”, ha appena annunciato il capo del sindacato tedesco degli agenti, DPolG, “anche se l’antisemitismo viene dai migranti”musulmani. La sacralità del “migrante” viene cancellata se questo è “antisemita. La CDU della Merkel e la CSU bavarese stanno per proporre una legge che prevede l’espulsione (!) dei migranti che si macchiano della Colpa suprema. “La completa accettazione della vita ebraica è un criterio per un’integrazione di successo”: tale la ratio della legge, come ha scritto il quotidiano Die Welt.
E chi giudica se certi atti sono antisemiti? Dei giudici? La polizia stessa? No. “Josef Schuster, il capo del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, ha convocato i capi della polizia la settimana scorsa per introdurre un sistema scolastico migliore. Ha detto che insegnanti e studenti dovrebbero avere una possibilità più snella per denunciare gli “atti antisemiti o altri atti di violenza senza ostacoli burocratici“. Insomma sono gli ebrei – parte in causa – che giudicheranno, per delazione – e per le spicce. Giustizia sommaria.
http://sadefenza.blogspot.it/2018/04/la-polizia-tedesca-vuole-allontanare-i.html?m=1
Tutto del resto è già stato previsto nella serie tv Black Mirror, che descrive una società che valuta i cittadini così. Un basso punteggio rende impossibile trovare casa in un buon quartiere, noleggiare un’auto di lusso, anche trovare una fidanzata. Quelli dal più basso punteggio sono di fatto dei paria, dei fuori casta senza diritti; quelli in alto conducono un’esistenza privilegiata, ma rischiano ad ogni istante di scadere di livello se, per esempio, sono maleducati col barista.
In Canada, apprendo, il sistema è già in uso. E’ una App (manco a dirlo) e si chiama Carrot Rewards perché per il momento lo Stato lo utilizza come metodo di “ricompensa” (reward) se adotti uno stile di vita sano: il tuo punteggio cresce se compri o mangi verdura, scende sa ti abbuffi di cibo-spazzatura. Lo Stato moderno infatti si prende cura della vostra salute (a meno che siate un omosessuale, divorato dalle infezioni descritte dalla dottoressa De Mari?). Naturalmente il controllo della vostra salute – e delle idee malsane – sta per diventare pervasivo: presto ci -saranno nelle strade telecamere intelligenti che, mentre passate, fanno termografia ed encefalogramma del vostro corpo, e possono dedurre anche i vostri sentimenti (paura, eccitazione sessuale…) e se state pensando troppo (con la termografia della testa).
Tendo a ritenere che per i funzionari UE, un cittadino che pensa troppo sia sospetto. Il cittadino ideale (non solo della UE) pensa poco. Infatti ci sono segnali che l’innovazione sta per essere accettata felicemente in massa. In Canada, si è cominciato con la salute, perché chi è contro un’app che ti insegna ad essere sano? Poi, non è meglio sapere – se sei un concessionario d’auto – se quel cliente ha precedenti per insolvenze? O se sei un poliziotto, sapere che punteggio ha quello che hai fermato perché è passato col rosso? Una società trasparente, dove tutti si sforzano di essere “simpatici”, collaborativi e conformi alle leggi è un sogno a cui si può credere. Specie in un mondo dove la micro-criminalità, il micro-vandalismo (dei graffitari) e il micro-teppismo (tipo andare in treno senza pagare il biglietto, le minacce dei “migranti” ai controllori) sono così onnipresenti e impuniti, da far sentire impotenti.
A Cipro, il funzionario agli Interni Christos Ilithios è entusiasta: “Già i ciprioti sono i massimi utenti di Facebook, quindi sanno tutto di tutti. E ci tengono molto al giudizio del prossimo. Tanto per cominciare, il metodo terrà in riga gli automobilastri, ridurrà gli incidenti stradali. Soprattutto, i produttori di “fake news” cadranno nel fondo della scala sociale”.
Capito? “fake news” sono quelle che la Boldrini ha dichiarato tali, come il ministro Orlando “che ha dato vita a un tavolo di lavoro con 51 ONG (militanti come l’Arci Gay) per monitorare l’informazione in rete” su ciò che a lui interessa: i discorsi “omofobi”. Anche se il governo che ci ha propinato Boldrini e Orlando e Gentiloni è caduto, non è da credere che un governo PD-5 Stelle, non opererà anzitutto per stroncare con giudizi negativi coloro che sono – per loro – produttori di notizie “false” sul loro conto, ossia gli avversari politici. O quelli anti-NATO ed anti-UE, che già oggi sono visti così male sul piano internazionale, da indurre Di Maio a prendere le distanze da simili paria e fuori casta. L’intolleranza settaria dei grillini non ha bisogno di essere provata. Al potere, sarebbero peggio del piddini alla Boldrini-Orlando-Fedeli e Lorenzini: figurarsi ora che sembra facciamo il governo insieme.
Insomma: nelle mani di chiunque prenda il potere, il sistema diviene uno strumento di repressione dell’opposizione, delle minoranze ideologicamente dissenzienti. Non è per la lotta alla criminalità, ai graffitari e a chi entra in metrò senza pagare il biglietto che sarà usato, ma per stroncare “i discorsi d’odio”.
Attenzione: non sto parlando di Cipro. In Trentino, c’è già chi ha proposto di introdurre nella Regione Autonoma il sistema di credito sociale cinese. Lo ha fatto Stefano Fait, che si definisce “anticipatore sociale e analista di macrotendenze. Consulente strategico, responsabile della comunicazione e social media tra Trento e Tokyo”, sul Dolomiti del 3 aprile:
Non lo posto per non allungare il pezzo. Ma se lo leggete, vedrete che è denso di argomenti giusti e condivisibili. Fra essi mi sembra particolarmente toccante la difesa del Sistema Cinese di Credito Sociale digitale come “lo sforzo di convincere i cittadini a riacquistare il senso dell’onore e della reputazione”.
Toccante perché cose come il senso dell’onore e reputazione – elementi essenziali della civiltà – sono proprio ciò che il capitalismo terminale, che ci ha liberato ” da ogni tabù” e freno religioso e morale, e semplicemente dal controllo sociale del vicino e delle vecchie zie, anzi da ogni appartenenza nazionale, ha distrutto. Volontariamente: nella sua ideologia esiste solo l’individuo isolato e i suoi desideri, e ricusa ogni idea di interesse comune, meno che meno nazionale, basato sulle tradizioni e i costumi, non ritenendo la società che “la somma degli individui” quindi un’astrazione senza diritti – diritti anteriori e superiori a quella degli individui e dei loro desideri.
La capacità di lealtà, diceva già Christopher Lasch, ha bisogno di ancorarsi a popolazioni e luoghi specifici; ma il mondo della Forma Capitale vuole essere un mondo di “individui fluidi e disaffiliati, nomadi indipendenti, senza legami, senza identità fissa, dove tutto dev’essere disponibile a titolo di merce da consumare in funzione dei desideri di ciascuno”, dove per di più si additano come modelli esemplari da imitare quelli della “trasgressione morale e culturale permanente”, dai predatori della finanza mondiale fino agli indecenti del gay pride, come possono sopravvivere “senso dell’onore e della reputazione”? Queste sono qualità che vanno insegnate: anzitutto dai genitori ai figli, poi dalla comunità, dal vicinato e dal villaggio, e dallo Stato. Adesso non le insegna più nessuno. I barbari della invasione verticale di ogni nuova generazione, non vengono civilizzati, educati al carattere, alla virtù, al sacrificio. Ma al contrario: greed is good. Lo insegna ogni giorno Wall Street e lo insegnano i media, i pubblicitari la società dello spettacolo…
Ma siccome la vita associata ha bisogno di queste virtù, che formano appunto il capitale sociale di un gruppo umano: ossia dell’insieme di norme civiche condivise inespresse, informali e spontaneamente obbedite, che consentono agli individui di una società di “fidarsi l’uno dell’altro” – ciò che aiuta e facilita, ovviamente, lo sviluppo economico, il regime di Pechino lo sta sostituendo con questa specie di protesi: il credito sociale assegnato dall’algoritmo. Il sostituto artificiale della morale, dell’educazione e della civiltà che abbiamo dissipato perché, fra l’altro, era “bigotta”, reazionaria, “omofoba” e “giudicatrice”, “piena di pregiudizi.” Al posto dell’onestà insegnata un tempo dai genitori, “l’automatizzazione di un apparato di sorveglianza sistematica”, come la descrive Alessio Girola, un laureato in filosofia che risponde al futurologo Fait che vorrebbe applicare il metodo cinese al Trentino-Alto Adige.
Girola ricorda che “Gli algoritmi sono progettati da esseri umani (o da altri algoritmi) che vi implementano, consapevolmente o meno, certi valori e bias (pregiudizi) che possono andare a penalizzare determinate categorie”. Ma è una tipica superstizione della post-modernità tecnologica, credere che ciò che è “fatto a macchina” è più oggettivo e infallibile del giudizio umano.
Insomma ci siamo liberati dai pregiudizi delle vecchie zie giudicatrici per metterci, e volentieri, sotto i pregiudizi del sistema politicamente corretto.
Pensate solo alla visione dei grillini, ai quali “la segretezza sembra automaticamente sinonimo di criminalità”, mentre al contrario un certo grado di privacy è il fondamento imprescindibile dell’autonomia personale”;
“Socialmente e politicamente, anche forme positive di dissenso e protesta potrebbero venire scoraggiate attraverso la stigmatizzazione sociale e l’ostracismo, arrivando finanche a forme automatizzate di diffamazione pubblica. Piuttosto che creare una reale coesione sociale, si verrebbe a creare una società di guardiani e vigili”.
Ed ecco il punto centrale, ossia politico:
“Chi avrebbe la legittimità di decidere il modo in cui questo sistema debba essere progettato? Chi sarebbe responsabile per eventuali discriminazioni sistematiche esercitate dal sistema,?” Il filosofo sottolinea “l’asimmetria di potere tra comuni cittadini e compagnie o governi. Un cittadino è molto più vulnerabile ad abusi di potere, al rischio di ritorsione pubblica e diffamazione se falsamente accusato, che non qualcuno in una posizione più elevata”.
Anche questa una critica che vale la pena leggere.
Personalmente, non dubito che il Sistema cinese verrà applicato presto, perché le obiezioni sono infinitamente minoritarie (riguardano la microscopica percentuale di chi tiene alla libertà politica e culturale), mentre è perfettamente facile far accettare questo come un elemento del progresso, persino necessario per stare alla pari: “Il sistema coi migliori “big data””, scrive Fait, “è quello destinato a vincere nell’economia del futuro e la Cina ha deciso di rivoluzionare il contratto sociale che lega i cittadini tra loro e allo stato”.
Loro, i depositari del progresso, sono già più avanti. Già nel 2014 “la Microsoft di Bill Gates è riuscita ad ottenere un brevetto per utilizzare il corpo umano come strumento di trasmissione dati per gli strumenti elettronici di uso comune, come i cellulari, i tablet e via discorrendo.
L’obiettivo è quello di fornire un’alternativa alle normali reti wireless, connettendo, attraverso elettrodi, una fonte esterna di energia da una parte, mentre dall’altra la connessione sarebbe con le periferiche.
In questo modo, ogni organismo umano, diventerebbe un vero e proprio network, molto autonomo e ‘personalizzato’.
L’invenzione è registrata come United States Patent 6,754,472 Williams , et al. June 22, 2004, mentre l’assegnatario risulta essere Microsoft Corporation (Redmond, WA).
Chi ha dato la notzia si chiama Tiziano Bruni ed ha anche prodotto un breve video dove protesta:
“Siete sicuri, magari per avere l’ultimo modello di telefonino o di palmare, di volervi fare innestare qualche elettrodo, microchip, o chissà che altro, in qualche parte del vostro corpo, consentendo così in modo diretto l’accesso al vostro essere da parte di questi signori della morte e della corruzione?
Non ci viene in mente che essere umani significa altro?”.
Siamo in pochissimi, temo. Le masse sono già pronte a rispondere sì. Quelle che dicono: “Mi sorveglino pure, tanto io non ho niente da nascondere”. Pronti al progresso ulteriore: “Tolgano la libertà di parola, tanto non ho niente da dire”.
Forse scriverò un prossimo articolo su questi nostri vicini come Traditori della Patria e Nemici del Popolo. Ma che fare, quando il Nemico del Popolo è il popolo stesso?
di Maurizio Blondet
Fonte: https://www.maurizioblondet.it
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