La cosa che mi piace di più degli ebrei è che sono multietnici, multiculturali, globalisti, aperti a tutte le influenze etniche e razziali, contro ogni tipo di discriminazione. Loro vedono lontano. Vedono un mondo nuovo, unito, globale, integrato, senza distinzioni di razza. Governato non si sa ancora da chi, ma unito.
Beh, non proprio tutti gli ebrei sono così, perché quelli che vivono in Israele i neri li cacciano via a calci nel sedere e, se insistono nel rivendicare il diritto all’accoglienza, li rinchiudono in un campo di concentramento che si trova nel bel mezzo del deserto del Negev, a 40° all’ombra, finché non sono essi stessi a chiedere di andare via.
Beh, ma questi sono gli ebrei che vivono in Israele.
Gli ebrei europei, e soprattutto quelli italiani, sono molto diversi. Loro sono molto più sensibili dei correligionari israeliani.
Li sento ogni giorno predicare bene sui giornali, in televisione, alla radio, nei libri, in Palamento, nei talk-show culturali e politici, nelle riviste di attualità, nei radio giornale, nei telegiornali, nei siti internet, nel cinema, nelle manifestazioni di solidarietà verso le ONG, a teatro, a scuola, nei forum di discussione, su disqus e ovunque io vada, ovunque io sia, qualche volta anche nei sogni, negli incubi, al risveglio, e mentre guardo le stelle, talmente sono presenti nella nostra vita.
Li sento dire che le razze non esistono e che l’accoglienza è il valore più importante della cultura occidentale. Eh sì, hanno ragione. Loro sono avanti. Molto più avanti di noi, che vediamo nell’invasione africana una minaccia. Loro invece, vedono una grande opportunità. Porti aperti e porte spalancate. Quelle di casa nostra, intendo.
E’ bello sentir parlare persone colte ed evolute come gli ebrei mentre parlano, con passione e decisione, mettendoci il cuore, col rolex al polso, da Roma, New York, Londra, dalle loro ville al mare od ovunque si trovino:
“Siamo tutti uguali, abbiamo pari diritti e pari dignità”
“Abbiamo bisogno degli africani, daranno nuova linfa agli italiani”
“I porti devono essere aperti, accogliamoli tutti”
“L’Europa deve diventare multietnica, altrimenti morirà”
Parole sante. E notate che loro pensano al nostro bene, non soltanto a quello degli africani. Pensano a come rinvigorire la civiltà europea. Grazie ebrei, dopo tutto il male che vi abbiamo fatto, pensate ancora al nostro bene.
Ma gli afro-ebrei, dove sono?
L’altro giorno stavo guardando alcune foto dell’AIPAC – American Israel Public Affairs Committee, una delle associazioni ebraiche più potenti degli Stati Uniti, e quindi del mondo. Tanto per intenderci, nessun americano si sognerebbe di candidarsi alla Casa Bianca senza prima presentarsi all’AIPAC. Anche Trump lo ha fatto, promettendo di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele e un sacco di altre cose che piano piano sta realizzando, con l’aiuto del genero ebreo e della figlia convertita. E prima di Trump lo aveva fatto Hillary, naturalmente, promettendo ancora di più.
Ecco una foto di uno di quei convegni dell’AIPAC.
Certo, fa una certa impressione vedere migliaia di buoni ebrei, tutti insieme, riuniti in un convegno, desiderosi di contribuire al bene ed al progresso all’intera umanità. Guardando questa foto mi sorge però un dubbio.
Dove sono gli afro-ebrei?
Si, dico così perché nella foto si vedono soltanto ebrei bianchi. Mi chiedevo allora dove fossero gli ebrei e le ebree sposate con afro-americani, messicani, orientali, indiani, asiatici e pellerossa. E’ importante scoprirlo, visto che questi incroci, come dicono loro, arricchiscono la razza, migliorano il DNA, se possiamo dirlo in questi termini. E allora come mai, loro sono tutti bianchi? Non capisco. Guardiamo qualche altra foto.
Giovani ebrei, AIPAC dinner, AIPAC campus. Niente da fare. Trovo soltanto ebrei bianchi. Strano no?
Ah già, ho capito… sicuramente gli ebrei sono così buoni e altruisti che pensano di lasciare che siano prima i bianchi cristiani a migliorare la razza fondendosi con gli africani e poi verrà il turno dei bianchi ebrei, almeno così immagino. Un po’ come hanno fatto in Svezia. Si, sicuramente è così. Loro sono così buoni. Pensano prima a noi, poi a sé stessi. Lo dicono anche i loro libri sacri.
Prima vengono i goyim e poi gli ebrei.
No, no, scusate. Prima gli ebrei…. vabbè, non ha importanza chi viene prima e chi dopo, o quel che dicono i libri sacri. Quel che conta è la coerenza dei comportamenti. Il resto non interessa.
Tutti fascisti e razzisti quelli che non accolgono…
Adesso capisco perché i nostri numerosi influenti giornalisti e politici ebrei spingono così tanto per aprire le porte all’immigrazione in Italia, accusando di fascista e razzista chiunque si opponga, ma non fanno mai notare che non esiste un solo ebreo, uno soltanto, non chiedo di più, che abbia aperto le “sue porte” e “il suo cuore” all’immigrazione nera africana.
Gli ebrei spingono per africanizzare l’Italia e l’Europa perché oltre ad essere altruisti sono anche umili. Loro non vogliono che si sappia troppo in giro che stanno facendo un’opera di bene così importante per migliorare il DNA degli europei. E lo fanno soltanto nel nostro interesse, naturalmente.
Eh sì, prima dobbiamo essere noi a far tanti figli con gli africani e poi loro.
Ma… quando loro?
di Giorgio Lunardi
Fonte: www.altreinfo.org
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