Il "Giorno della Memoria" e il "Giorno dei Giusti". Per non dimenticare (chi ci comanda). Giorgio Lunardi - www.altreinfo.org

Il “Giorno della Memoria” e il “Giorno dei Giusti”. Per non dimenticare (chi ci comanda). Giorgio Lunardi

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Grazie di cuore alle associazioni ebraiche di tutto il mondo per essersi impegnate nella approvazione di due ricorrenze così importanti per l’educazione dei nostri figli. Grazie a loro le future generazioni saranno educate alla tolleranza, alla legalità e al rispetto dei diversi, chiunque essi siano, da qualsiasi luogo del Cosmo essi provengano.

Queste due fondamentali ricorrenze educative, per il genere umano e per tutte le altre popolazioni della Via Lattea e Andromeda, sono il Giorno della Memoria e il Giorno dei Giusti.

Il Giorno della Memoria

Il Giorno della Memoria fu istituito nel 2005 con risoluzione dell’Onu. Fu scelta questa data perché il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche entrarono ed occuparono il campo di concentramento di Auschwitz, dal quale sette giorni prima si erano ritirati i Nazisti, lasciandosi alle spalle tutti i prigionieri non in grado di marciare.

In Italia questa importante ricorrenza venne introdotta cinque anni prima, nel 2000, soprattutto per merito del parlamentare ebreo italiano Furio Colombo e delle sue proposte di legge, come lui stesso ci racconta in questo articolo. Il Giorno della Memoria viene oggi commemorato ovunque nel mondo, anche grazie alla campagna di sensibilizzazione quotidiana condotta dalle comunità ebraiche che risiedono pressoché in ogni dove.

Durante questo giorno, si tengono importanti commemorazioni. Tutti i politici esprimo solidarietà alla Comunità Ebraica locale e pronunciano la frase di rito:

Custodire la memoria perché l’orrore della Shoah non si ripeta più

Per poi tornare alle loro normali attività quotidiane.

I bambini e i ragazzi più grandi guardano dei film sulla Shoah, prodotti ad Hollywood, leggono libri e racconti sulle persecuzioni naziste, partecipano a dibattiti, maratone e altre gare commemorative, cercano in tutta la città le pietre d’inciampo, sostituendo quelle sottratte dai fascisti antisemiti. Anche i più piccoli possono cimentarsi in rappresentazioni teatrali durante le quali interpretano perfidi e cattivi bambini nazisti che maltrattano e torturano poveri bambini ebrei.

Un Giorno della Memoria è troppo poco

Le attività che devono svolgere i nostri figli “per ricordare” sono talmente tante che un solo Giorno della Memoria non basta più. E infatti, siamo lentamente approdati alla Settimana della Memoria, durante la quale possiamo raccoglierci tutti in preghiera e approfondire la conoscenza della Shoah e del mondo ebraico. C’è già chi parla di Mese della Memoria e per la fine del secolo XXI molti prevedono l’Anno della Memoria o, ancora meglio, la Vita della Memoria.

I nostri figli potranno così dedicarsi completamente, come è giusto che sia, alle commemorazioni di ciò che accadde agli ebrei ottant’anni fa.

E ogni Prete, ogni Imam, ogni Budda potrà piangere liberamente per i fratelli ebrei morti o scomparsi, divenuti cenere nei campi della Polonia. Ogni essere vivente potrà finalmente visitare almeno una volta nella vita l’orrendo campo di sterminio di Auschwitz per poi chiedersi:

“O mio Dio onnipotente, dov’eri mentre succedeva tutto questo”

oppure, il più umano:

“Mica stavi chattando online, vero?”

Tutti saremo felici e uniti. Non vi sarà più alcuna differenza tra gentili terrestri, bianchi o neri che siano, e ci sentiremo fratelli anche dei venusiani e dei tollasiani, provenienti dai pianeti Venere e Tolla (Alfa Centauri, sesta costellazione a destra, quarto sole, quinto pianeta, piccola e influente colonia ebraica ivi presente).

Il Giorno dei Giusti dell’Umanità

Il Giorno dei Giusti è una ricorrenza più recente, approvata dall’Unione Europea nel 2012 e presto sarà ratificata dall’ONU.

«La Repubblica… riconosce il 6 marzo come Giornata dei Giusti dell’Umanità, dedicata a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani».

Questo è l’incipit della Legge approvata in via definitiva il 20 dicembre 2017, grazie alle proposte di Gabriele Nissim, noto intellettuale italiano, di religione ebraica, saggista, scrittore di innumerevoli libri riguardanti soprattutto la seconda guerra mondiale e la Shoah, premiato dal Comune di Milano con l’Ambrogino d’Oro, insignito dal Presidente Macron dell’Ordine nazionale al merito della Repubblica Francese. Oltre a Gabriele Nissim, dobbiamo ringraziare anche Emanuele Fiano, relatore della legge e suo grande promotore.

Gabriele Nissim è presidente della associazione Gariwo, la foresta dei Giusti, acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide. 

La data stabilita per il Giorno dei Giusti è il 6 marzo, giorno della morte di Moshe Bejski, grande e illuminato magistrato israeliano sopravvissuto all’Olocausto (approfittiamo per porgere le nostre sentite condoglianze a tutti gli ebrei del mondo).

Chi sono i Giusti?

Al momento non c’è un elenco ufficiale dei Giusti. O meglio, l’unico elenco ufficiale dei Giusti è tenuto dallo Yad Vashem, Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme. Ad oggi, presso lo Yad Vashem, risultano certificati 26.973 Gentili Giusti, appartenenti a 41 nazioni diverse. Tra questi ci sono 682 Giusti di cittadinanza italiana.

Ci classifichiamo quindi all’ottavo posto, poco distanti dall’Ungheria.

A tal proposito, raccomandiamo a tutti gli italiani i cui antenati abbiano salvato ebrei o contribuito in qualche modo a salvare ebrei o abbiano nutrito e dissetato ebrei erranti, di segnalarlo quanto prima allo Yad Yashem. Questo permetterà all’Italia di superare in graduatoria l’Ungheria, scalare una posizione, e tenere a debita distanza l’Ucraina che ci tallona a breve distanza. Superata l’Ungheria, potremmo avvicinarci alla Lituania, sesta classificata, aprendo la strada alla scalata di un’ulteriore posizione in questa importante classifica.

Arrivati al quinto posto, Dio volendo, potremmo anche abbassare lo spread che tante noie ci sta dando.

Gli “altri” Giusti, vale a dire quelli che non figurano nell’elenco tenuto dallo Yad Vashem, vengono decisi volta per volta dal comitato Gariwo, di cui fanno parte importanti personalità del mondo ebraico e non.

Cosa fare durante il giorno dei giusti

Durante il Giorno dei Giusti si piantano alberi nei giardini, che vengono intitolati ai Giusti delle Nazioni, si erigono piccole targhe commemorative, si passeggia, si parla, si raccontano le storie dei Giusti e ciò che hanno fatto per salvare gli ebrei, si spiega chi erano i Giusti, da dove venivano, quali erano i loro sogni, chi erano le loro famiglie.

Avremo quindi occasione di studiare la vita di Giorgio Perlasca, Oskar Schindler, Gino Bartali e addirittura quella di Carlo Angela, padre di Piero Angela, nonno di Alberto Angela e progenitore della cosiddetta dinastia Angela, fatta di grandi divulgatori scientifici e smontatori di bufale complottiste.

I ragazzi potranno comporre canzoni e cantarle liberamente per esprimere il loro amore per gli ebrei e per i Giusti, chiunque essi siano. Alle canzoni seguiranno danze, cene, notti in bianco per ricordare e pregare. Tutte le piazze d’Italia e del mondo dovranno avere alberi che “raccontano” la storia dei Giusti. I nostri figli potranno condurre una vita serena, all’aria aperta, condividendo amore e poesia, racconti di ebrei e altre storie minori. Anna Frank vivrà nei loro sogni, senza la maglietta della Roma, e guiderà la loro vita verso il bene.

E che cosa non sapranno i nostri figli?

I nostri figli e discendenti saranno finalmente liberi dai dubbi che hanno caratterizzato i loro antenati. Non sapranno neanche dell’esistenza di queste due frasi, che tanta diffidenza hanno generato, nel nostro tempo, tra quelli che credono di vivere in una Matrix.

“Per capire chi vi comanda basta capire chi non vi è permesso criticare” (Voltaire)

“Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato” (G. Orwell)

Chissà se l’adorazione del dio della Shoah ed i continui pellegrinaggi ad  Auschwitz renderanno i nostri figli più felici. Tutto sommato, possono fare a meno della libertà, come ben ci dimostrano ogni giorno imprigionando le loro menti tra Google, Facebook, Whatsapp, Instagram e videogiochi di ogni tipo.

Mi viene in mente però una frase di Ronald Reagan, Presidente degli Stati Uniti:

“La libertà è una cosa fragile che non dista più di una generazione dall’estinzione. Non è nostra per eredità; si deve combattere per averla e deve essere costantemente difesa da ogni generazione, in quanto appare una sola volta ad un popolo.” 

E se i nostri nipoti ci disprezzassero per non aver combattuto per la loro libertà?

Mala tempora currunt sed peiora parantur (Cicerone)

Andiamo avanti, consapevoli che il peggio deve ancora arrivare.

 

di Giorgio Lunardi

Fonte: www.altreinfo.org

PS: naturalmente, come già detto altre volte, mi avvalgo del diritto di satira, e non voglio offendere la sensibilità di alcuno, tanto meno quella degli ebrei, per i quali provo un profondo rispetto. Non esprimo pareri sulla storia passata, che non mi compete, in quanto compete al legislatore. Non esprimo giudizi sulla storia presente, che non mi riguarda in quanto è già raccontata con dovizia di dettagli dai media e dai loro padroni.

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