Carro di Carnevale razzista. A quando il processo per “Istigazione all’odio razziale”? Giorgio Lunardi
Durante la sfilata di Carnevale, di solito, ognuno si traveste come gli pare, senza venire per questo condannato. A Formello, forti di questa tradizione, hanno allestito un carro con alcune scritte vietate, del tipo:
“Vogliamo WiFi”, “No pago affitto”.
Sopra il carro c’erano alcuni figuranti con la faccia dipinta di nero. Tra cui addirittura dei bambini. Inoltre, a conferma che si trattava di un carro “razzista, discriminatore e istigatore all’odio razziale”, la macchina che lo trainava aveva la bandiera italiana (che orrore!!).
Colmo dei colmi, sopra il carro c’erano anche degli striscioni azzurri (raffiguranti il Mediterraneo) ed un finto barcone.
La notizia la trovate qui:
Ricordiamo che l’ANSA è l’agenzia di informazione più importante d’Italia. Questa notizia verrà quindi ripresa da tutti i giornali globalisti del mondo (cioè da tutti i giornali del mondo tranne un paio) e, insieme a quella di Anna Frank con la maglietta della Roma, verrà utilizzata per riaffermare ovunque che
gli italiani sono un popolo di fascisti, razzisti, discriminatori, antisemiti, ecc. ecc..
Ampi spazi hanno dedicato a questa importante notizia il Corriere, la Repubblica e gli altri grandi giornali italiani. Immagino che gli ideatori di questa manifestazione, come si sono affrettati a dichiarare importanti esponenti del PD, saranno prontamente identificati, processati e condannati per razzismo e istigazione all’odio razziale. E’ infatti risaputo che tutti gli africani soffrono molto nella loro terra, vengono torturati in Libia e sono qui per trovare una vita migliore. Tranne quelli che intasano le nostre galere.
Dura la reazione di Cécile Kyenge. Questa tragica manifestazione carnevalesca conferma i suoi sospetti sull’Italia:
“Mi sono ritrovata nella situazione di vivere in un paese in cui ci sono delle leggi estremamente razziste, soprattutto verso la comunità nera”
come ebbe a dire non molto tempo fa.
In democrazia, questo ed altro.
OPS… Ma siamo davvero in democrazia? Mi viene il dubbio perché gli israeliani fanno quello che vogliono, ammazzano i palestinesi coi fucili di precisione, come fossero delle bestie feroci (bambini, donne, vecchi, gente in carrozzina… quel che capita), bombardano i loro villaggi, sequestrano le terre, distruggono le case… eppure nessuno ha il coraggio di parlare… Anzi, se qualcuno parla, rischia il processo per “istigazione all’odio razziale, antisemitismo, ecc. ecc.”.
Diciamo così:
“siamo in democrazia sì, ma giusto un po’… soltanto quel che serve. Troppa democrazia fa male, la gente perde la bussola e riesce a distinguere i buoni dai cattivi. E questo è molto pericoloso…”
Va bene così?
di Giorgio Lunardi
Fonte: www.altreinfo.org
***