Ci occupiamo ancora della Commissione Segre. Analizziamo la tempistica dei fatti ed il bombardamento mediatico cui siamo stati sottoposti per settimane dai padroni del discorso.
14.05.2018
Liliana Segre presenta come prima firmataria il DDL 362 per l’isituzione di una commissione parlamentare contro intolleranza, razzismo e antisemitismo. L’iter del DDL inizia in Senato il 26.06.2018 e si conclude il 24 ottobre 2018.
Tra le competenze riservate alla Commissione, il DDL conteneva in origine la seguente:
“La Commissione può segnalare agli organi di stampa ed ai gestori dei siti internet casi di fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche, quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche, richiedendo la rimozione dal web dei relativi contenuti ovvero la loro deindicizzazione dai motori di ricerca“.
Si richiedevano quindi poteri di censura dei blog. Strada facendo, il DDL è stato modificato, togliendo questi poteri di censura alla Commissione, ma le intenzioni dei proponenti erano comunque molto chiare.
Il DDL rimane nel cassetto durante il periodo del governo giallo-verde. Non ci sono infatti le condizioni politiche per approvarlo. Bisogna attendere un nuovo governo.
24.10.2019
Dopo il cambio di governo le condizioni sono favorevoli all’approvazione. Si decide di portare avanti il DDL Segre.
Il 24 ottobre viene organizzato un incontro per la presentazione del disegno di legge n. 362, promosso da Liliana Segre, Emma Bonino, Elena Cattaneo, Loredana De Petris, Milena Santerini Modera, Alessandra Sardoni. Non c’è ancora la calendarizzazione del DDL per l’approvazione in Senato.
Durante l’incontro di presentazione del DDL, Emma Bonino dichiara:
“Non avrà un iter facile, per questo la presenza della stampa è indispensabile”.
Ripetiamo, il 24 ottobre Emma Bonino dichiara in video che non prevedeva un iter facile per il DDL.
25.10.2019
Con un tempismo perfetto, Repubblica pubblica uno scoop online in cui sostiene che Liliana Segre riceve 200 insulti al giorno. La fonte della rilevazione è l’Osservatorio contro l’Antisemitismo, gestito dalla Fondazione CDEC – Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.
26.10.2019
Repubblica scrive un articolo, firmato da Gad Lerner: “Senatrice Segre, adesso diciamo basta”. In serata interviene il premier Conte:
“Inviterò tutte le forze politiche che stanno in Parlamento a mettersi d’accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell’odio. Via social e a tutti i livelli”.
La Senatrice dichiara, che non è presente sui social, dice di non essere al corrente degli insulti. Viene comunque posta d’urgenza la discussione e l’approvazione in Senato del DDL Segre.
27.10.2019
Domenica. La stampa e i mezzi d’informazione italiani dedicano ampi spazi al caso di Liliana Segre. Il dibattito infuria.
28.10.2019
In senato si vota per il DDL Segre. In un clima surreale, dettato dalla massima urgenza, senza approfondimenti e discussioni, il decreto viene approvato con l’astensione del Centro Destra. Ricordiamo che quattro giorni prima Emma Bonino prevedeva un iter molto lungo per il DDL, che si risolve invece in una manciata di giorni. Occorreva approfondire, ma la tempistica imposta dai media e da alcune forze politiche lo ha impedito.
29.10.2019
Imperversano le polemiche per il voto di astensione del Centro Destra. Piovono le accuse di fascismo. Le polemiche non si placano e proseguono anche nei giorni successivi. I toni si alzano.
04.11.2019
La stampa internazionale incomincia ad occuparsi del caso.
https://www.lemonde.fr/international
05.11.2019
“Sala ordina, l’antifa agisce, il popolo subisce”.
È lo striscione firmato Forza Nuova trovato davanti al Municipio 6 di Milano, non molto distante dal teatro di via Fezzan dove la senatrice Liliana Segre teneva un incontro con gli studenti del quartiere.
Il manifesto di Forza Nuova viene considerato minaccioso e fortemente antisemita da tutta la stampa.
Forza Nuova dichiara che lo striscione aveva lo scopo di richiamare l’attenzione sui recenti fatti di cronaca, relativi al racket delle occupazioni organizzato proprio nel territorio del Municipio da parte di esponenti dei centri sociali.
Ma la posizione della stampa non cambia, il manifesto viene comunque considerato minaccioso verso la senatrice Segre e fortemente antisemita.
06.11.2019
Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Renato Saccone si riunisce d’urgenza ed assegna la scorta alla Senatrice a vita.
Scrive Repubblica:
“Dopo le minacce via web e lo striscione di Forza nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico cui partecipava a Milano, il prefetto Renato Saccone ha deciso di assegnare la tutela alla senatrice a vita Liliana Segre”.
La decisione del Prefetto ha effetto immediato, due carabinieri accompagneranno la Senatrice in tutti i suoi spostamenti. La famiglia dichiara: “Ora ci sentiamo più tranquilli”.
07.11.2019
La notizia ora fa il giro del mondo. All’estero gli organi di stampa diffondono una immagine sconfortante dell’Italia, paese razzista e antisemita.
https://edition.cnn.com/2019/11/07
https://elpais.com/internacional
08.11.2019
Interviene via Twitter l’Ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar:
“Sgomento per la notizia. A lei la nostra solidarietà e il ringraziamento per l’impegno contro l’odio razziale. Una sopravvissuta di 89 anni sotto scorta simboleggia il pericolo che corrono le comunità ebraiche ancora oggi in Europa. Apprezziamo lo sforzo costante delle autorità italiane nel combattere il fenomeno dell’antisemitismo e invitiamo anche il governo italiano al recepimento della definizione di antisemitismo dell’IHRA.
Un impegno preso dalla Camera dei Deputati e dallo stesso Presidente Conte“.
Aggiornamenti
10.11.2019
Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha inviato una lettera a Liliana Segre nella quale si dice “inorridito di aver sentito la notizia che minacce antisemite contro la senatrice abbiano reso necessario ricevere protezione per assicurare la sua incolumità”.
“Sarebbe un grande onore mio personale e per lo Stato di Israele, accoglierti a Gerusalemme e in Israele”, scrive Rivlin.
11.11.2019
Il Rapporto contro l’Antisemitismo in Italia, reso pubblico dalla Fondazione CDEC – Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, non riporta che Liliana Segre riceve 200 insulti al giorno, come affermato da Repubblica, ma scrive altre cifre.
Il rapporto si riferisce al 2018 e documenta 197 episodi di antisemitismo (in tutto l’anno).
Non sono stati segnalati episodi di violenza fisica o accertata discriminazione. 133 casi sul totale dei 197 nel periodo considerato afferiscono ad internet. In dettaglio: 70 Facebook, 25 Twitter, 9 YouTube, 26 siti web, 1 WhatsApp. Le 197 invettive riguardano personaggi pubblici come Gad Lerner, Emanuele Fiano, Sandro Parenzo, Enrico Mentana e Liliana Segre.
Quindi non si tratta di 200 insulti al giorno indirizzati a Liliana Segre, bensì di 197 in un intero anno, rivolti a diversi personaggi di una certa fama, tutti di religione ebraica, tra cui Liliana Segre.
Si trattava quindi di una notizia di Repubblica, basata sul nulla.
Quindi, alla base di questo magistrale blitz mediatico ci sono:
- una notizia falsa
- uno striscione con scritto: ““Sala ordina, l’antifa agisce, il popolo subisce”.
12.11.2019
Nicola Zingaretti lancia Liliana Segre come candidata alla Presidenza della Repubblica:
‘E’ una grandissima personalità, che si presenta benissimo per il ruolo. E’ un faro e un punto di riferimento della democrazia del nostro Paese’
Definizione di antisemitismo dell’IHRA
Imporre l’adozione della definizione di antisemitismo promossa dall’IHRA–International Holocaust Remembrance Alliance nel 2016, è una delle principali priorità della comunità ebraica internazionale. Non molto tempo fa, Macron promise di adottare questa definizione, in seguito agli insulti ricevuti da Alain Finkielkraut durante una manifestazione dei Gilet Gialli. In tutti i paesi del mondo ci sono forti pressioni in tal senso.
Ecco alcuni reati di antisemitismo, così come sono stati definiti dall’IHRA.
- Fare accuse mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate sugli ebrei in quanto tali o sul potere collettivo degli ebrei, come – soprattutto, ma non esclusivamente – il mito su una cospirazione ebraica mondiale o sugli ebrei che controllano i media, l’economia, il governo o altre istituzioni sociali.
- Accusare gli ebrei come persone responsabili di reati reali o immaginari commessi da una singola persona o gruppo di ebrei, o anche per atti commessi da non ebrei.
- Negare il fatto, l’ambito, i meccanismi (ad esempio le camere a gas) o l’intenzionalità del genocidio del popolo ebraico per mano della Germania nazionalsocialista e dei suoi sostenitori e complici durante la seconda guerra mondiale (l’Olocausto).
- Accusare gli ebrei come popolo, o Israele come stato, di inventare o esagerare l’Olocausto.
- Accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele o alle presunte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi delle proprie nazioni.
- Negare al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione, ad esempio, sostenendo che nello stato di Israele ci sia un intento razzista.
- Applicare i doppi standard richiedendo a Israele un comportamento non richiesto a nessun’altra nazione democratica.
- Utilizzare simboli e immagini associate al classico antisemitismo (ad esempio, affermare che gli ebrei hanno ucciso Gesù) per caratterizzare Israele.
- Tracciare confronti della politica israeliana contemporanea con quella dei nazisti.
- Considerare gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni dello stato di Israele.
In sostanza, questa definizione di antisemitismo rende reato non solo qualsiasi critica ad Israele ed agli ebrei, ma anche qualsiasi analisi storica da cui emergano crimini commessi dagli ebrei.
Si vuole quindi tornare alla Russia del 1927, dove era vietato criticare gli ebrei e chi non si esprimeva in loro favore era considerato antisemita.
E l’antisemitismo era un crimine gravissimo, che si pagava con la vita.
Queste ultime parole e quelle che seguono sono di Aleksandr Isaevič Solženicyn e sono tratte dal suo libro “Due secoli insieme”.
Il gioco di squadra
Ci chiediamo allora come proseguirà la storia della Commissione Segre. Con un po’ d’immaginazione possiamo indovinare tutti come andrà a finire.
E’ bene però sottolineare che non può trattarsi di una coincidenza.
Tutto è stato realizzato in tempi brevissimi, un vero e proprio blitz mediatico condotto in modo magistrale dai padroni del discorso. L’Italia è stata gettata nell’incubo del razzismo e dell’antisemitismo, con danni d’immagine a livello mondiale e rovinose polemiche interne, scagliando tutti contro tutti, sulla base di questi due fatti:
- l’Osservatorio contro l’Antisemitismo scrive che Liliana Segre riceve 200 insulti al giorno.
- Forza Nuova firma uno striscione in cui c’è scritto “Sala ordina, l’antifa agisce, il popolo subisce”.
Questo si chiama gioco di squadra. Permette di raggiungere qualsiasi obiettivo in poco tempo, senza che nessuno sia in grado di opporsi. Certo, non è una cosa che s’inventa dall’oggi al domani, ci vuole esperienza, gente capace, programmazione, allenamento, controllo dei media, disponibilità finanziarie.
Insomma, ci vuole una squadra vera.
I danni per l’Italia sono incalcolabili, ma questo non ha importanza. L’importante è che la squadra vinca e porti a casa il risultato.
Gli altri non contano nulla.
di Giorgio Lunardi
Fonte: www.altreinfo.org
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