I produttori di contenuti video, per il cinema e la TV, stanno incrementando vertiginosamente il numero di personaggi LGBT presenti nei loro prodotti multimediali. Sono partiti da un numero molto esiguo, per raggiungere il 10% in pochi anni.
La loro programmazione prevede di arrivare al 25% di personaggi LGBT per il 2025.
Avremo quindi un dilagare di personaggi omosessuali e transessuali, tra cui supereroi, investigatori, letterati, scrittori, scienziati e filantropi che interpreteranno ruoli sempre positivi in film, video e serie televisive. Per ora non sono previsti presonaggi LGBT negativi, come ad esempio delinquenti, assassini, traditori e violenti. Saranno tutti coraggiosi, intelligenti e benefattori.
Infatti, i ruoli negativi sarebbero considerati “manifestazione d’odio verso gli LGBT”.
Detto in altri termini, i cattivi saranno sempre eterosessuali, mentre gli LGBT saranno sempre buoni.
La popolazione che si dichiara omosessuale o comunque LGBT è attualmente intorno al 6%, quindi le grandi aziende di produzione di contenuti stanno programmando una presenza di LGBT pari a quattro volte il numero realmente presente nelle società occidentali.
Non esiste il gene dell’omosessualità
Esiste una importante ricerca condotta in Australia su 470.000 omosessuali, il campione più grande che sia mai stato preso in considerazione, che dimostra in modo inequivocabile che non esiste il gene dell’omosessualità, quindi i gay sono gay non perché il loro DNA è diverso da quello degli eterosessuali, bensì per sensibilità personale, cultura, esperienze di vita, ambiente in cui vivono, amicizie, valori trasmessi attraverso la comunicazione sociale.
Il numero di LGBT presente nella società dipende quindi da molti fattori, tra cui la comunicazione sociale, vale a dire l’insieme dei valori e dei modelli comportamentali che trasmettono i sistemi di comunicazione di massa attraverso le serie televisive, il cinema e gli altri programmi di intrattenimento.
Ciò che stanno facendo i produttori di contenuti televisivi e cinematografici è promuovere socialmente gli LGBT, presentati sempre in modo positivo e in un numero quattro volte superiore rispetto alla realtà.
La promozione sociale degli LGBT
I bambini e i ragazzi che andranno al cinema o vedranno un programma su Netflix penseranno che nella nostra società ci siano moltissimi omosessuali, tutti dotati di qualità umane superiori rispetto agli eterosessuali. Si tratta di un forte condizionamento sociale, quasi un invito a diventare LGBT.
Ci si chiede allora, perché?
Quali vantaggi avrebbe l’industria dello spettacolo a promuovere, non una società senza discriminazioni di sorta ed accogliente verso gli LGBT, cosa su cui siamo tutti d’accordo, ma una società formata soprattutto da LGBT, personaggi sempre positivi, più intelligenti della media, riservando i ruoli negativi agli eterosessuali?
Non ci sono motivi economici che giustifichino tale programmazione.
Si tratta quindi di una semplice manovra di condizionamento sociale. Allora bisogna porsi anche un’altra domanda:
Chi gestisce le multinazionali che producono materiale per il cinema e per l’intrattenimento (ad esempio la Marvel)?
Questi soggetti rispondono a qualche interesse particolare?
Si, perché una società formata soprattutto da LGBT avrebbe delle caratteristiche molto diverse rispetto a quella in cui si è sviluppata l’umanità.
L’impressione che si ricava è che l’obiettivo dei “signori dell’intrattenimento” non sia soltanto quello di produrre film e video, ma soprattutto quello di trasformare la società in qualcosa che nulla ha a che spartire con la società in cui siamo nati e vissuti fino ad oggi.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
***
***