Il Sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, Partito Democratico, chiede sanzioni certe contro le “fake news”. Naturalmente non spiega cosa si intenda per fake news. Questo è fondamentale, altrimenti casca il palco.
Anzi, Martella si spinge oltre, e afferma:
‘Per avere notizie vere e bussole precise bisogna rivolgersi ai professionisti dell’informazione’
Potete ben capire che i professionisti dell’informazione li scelgono loro, sono quelli che non diffondono fake news, e siccome sono loro a decidere quali siano le fake news, si deduce che soltanto quelli che dicono quello che dicono loro sono da considerarsi “professionisti dell’informazione”.
Così funzionava il Ministero della Verità di orwelliana memoria.
In realtà, anche Mussolini voleva che i giornali raccontassero la verità di Stato, cioè la sua verità e chi non si adeguava veniva additato come “nemico della Patria”, oggi invece chi non dice la verità di Stato è da considerarsi “nemico della verità”. Il nuovo totalitarismo è molto più sottile.
E naturalmente, i nemici della verità vanno perseguitati. Ora, all’epoca del Duce, tra le altre cose, ti davano l’olio di ricino. Oggi invece vorrebbero processarti, condannarti a pene non ancora ben definite, spogliarti di tutti i tuoi beni e confinarti tra i lebbrosi che dicono menzogne e mettono a repentaglio la salute di tutti noi.
Manderanno per strada qualche spacciatore e delinquente, giusto per far spazio agli odiosi diffusori di fake news.
Il sottosegretario Martella, continua così:
“Dobbiamo studiare seriamente un’iniziativa istituzionale, forse anche un meccanismo sanzionatorio più efficace per evitare il diffondersi delle fake news. Sono convinto che queste vadano combattute con forza, intervenendo a vari livelli”.
Certo che le fake news vanno combattute. altroché se vanno combattute.
“Ciò significa ad esempio rafforzare il già importante ruolo della Polizia Postale nell’individuazione delle ‘fonti tossiche‘ e, al tempo stesso, fare leva sull’attività di debunking, di smascheramento delle notizie false – prosegue Martella – i responsabili di questa informazione nociva devono sapere che, a fronte di un danno procurato alla comunità, corrisponde un dazio certo da pagare”.
Oddio, siamo d’accordo, finalmente alcuni dei giornaloni turbo globalisti diffusori di fake news di pessima qualità verranno messi al bando per aver diffuso le notizie false.
E in questo ci aiuteranno i debunker già indicati da Laura Boldrini!
“Se per curarsi bisogna rivolgersi ai medici, per avere notizie vere e bussole precise bisogna rivolgersi ai professionisti dell’informazione – sottolinea ancora Martella – mi conforta il fatto che sempre più cittadini cerchino sicurezze e protezione dalla buona informazione. Segno che abbiamo avuto ragione, come Governo, a garantire la piena attività di tutta questa filiera, dagli stampatori ai giornalisti alle edicole, ritenuta fornitrice di un servizio essenziale.
Bene, il coronavirus sta facendo molte vittime, tra queste c’è anche la libertà di espressione.
Tra minacce di processi per istigazione all’odio e per diffusione di fake news, crescerà una uova generazione di “signor si”, non più “timorati di Dio”, ormai eliminato dal regime, ma “timorati dello Stato”, i quali avranno paura anche di parlare. Ma per i regimi totalitari questa è una cosa molto positiva.
di Giorgio Lunardi
Fonte: www.altreinfo.org
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