Andrea Martella: "Per avere notizie vere bisogna rivolgersi soltanto ai professionisti dell'informazione", cioè a noi. Giorgio Lunardi - www.altreinfo.org

Andrea Martella: “Per avere notizie vere bisogna rivolgersi soltanto ai professionisti dell’informazione”, cioè a noi. Giorgio Lunardi

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Il Sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, Partito Democratico, chiede sanzioni certe contro le “fake news”. Naturalmente non spiega cosa si intenda per fake news. Questo è fondamentale, altrimenti casca il palco.

FONTE: ANSA

Anzi, Martella si spinge oltre, e afferma:

‘Per avere notizie vere e bussole precise bisogna rivolgersi ai professionisti dell’informazione’

“Ciò significa ad esempio rafforzare il già importante ruolo della Polizia Postale nell’individuazione delle ‘fonti tossiche‘ e, al tempo stesso, fare leva sull’attività di debunking, di smascheramento delle notizie false – prosegue Martella – i responsabili di questa informazione nociva devono sapere che, a fronte di un danno procurato alla comunità, corrisponde un dazio certo da pagare”.

Oddio, siamo d’accordo, finalmente alcuni dei giornaloni turbo globalisti diffusori di fake news di pessima qualità verranno messi al bando per aver diffuso le notizie false.

E in questo ci aiuteranno i debunker già indicati da Laura Boldrini!

“Se per curarsi bisogna rivolgersi ai medici, per avere notizie vere e bussole precise bisogna rivolgersi ai professionisti dell’informazione – sottolinea ancora Martella – mi conforta il fatto che sempre più cittadini cerchino sicurezze e protezione dalla buona informazione. Segno che abbiamo avuto ragione, come Governo, a garantire la piena attività di tutta questa filiera, dagli stampatori ai giornalisti alle edicole, ritenuta fornitrice di un servizio essenziale.

Bene, il coronavirus sta facendo molte vittime, tra queste c’è anche la libertà di espressione.

Tra minacce di processi per istigazione all’odio e per diffusione di fake news, crescerà una uova generazione di “signor si”, non più “timorati di Dio”, ormai eliminato dal regime, ma “timorati dello Stato”, i quali avranno paura anche di parlare. Ma per i regimi totalitari questa è una cosa molto positiva.

 

di Giorgio Lunardi

Fonte: www.altreinfo.org

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