A seguire commentiamo alcuni dati pubblicati in questi giorni dall’ISTAT. Le rielaborazioni e i grafici sono curati dall’ISTAT e dalla Regione Toscana.
Il primo grafico si riferisce all’andamento dei decessi degli ultimi 12 mesi, da inizio marzo 2020 a fine febbraio 2021. Ai fini di una migliore comprensione dei dati ricordiamo che i decessi aumentano sempre nei mesi invernali e diminuiscono nei mesi estivi, tranne qualche eccezione nei mesi di luglio e agosto, quando le temperature raggiungono valori molto elevati.
Il primo grafico dimostra un andamento anomalo derivante da una elevata mortalità nel nord del paese (blu), mentre nel centro (verde) o, nel sud e nelle isole (rosso) la mortalità è assolutamente in linea con le attese. L’andamento della mortalità in tutta l’Italia (nero) risente dell’andamento del nord, anche se viene mitigato dalle altre regioni.
Le linee verde e rossa evidenziano chiaramente che la pandemia nel centro-sud non c’è stata, o almeno, se c’è stata, non ha fatto vittime (cosa molta rara per una pandemia).
Consideriamo adesso il secondo grafico, che riporta i decessi nei primi due mesi del 2021 (febbraio è stimato dall’ISTAT), mettendoli a confronto con i decessi rilevati dal 2011 al 2020, sempre nei primi due mesi.
Nel 2021 la mortalità nel centro e nel sud (blu e verde) è visibilmente inferiore a quella degli anni 2015 e 2017, e si presenta in linea con quelle degli altri anni, 2020 compreso. Nel Nord (arancione) la mortalità è in linea con quella del 2015 e del 2017, ma superiore a quella degli altri anni, 2020 compreso.
L’andamento dei decessi complessivi in Italia (rosso), nei mesi di gennaio e febbraio del 2021, è comunque inferiore a quello registrato nei mesi di gennaio e febbraio degli anni 2015 e 2017, di poco superiore a quello registrato nel 2012, con la differenza che oggi l’Italia è chiusa, mentre in quegli anni era tutto regolare e in TV non si parlava 7/24 della terribile pandemia che stava devastando il pianeta.
Il terzo grafico mette a confronto i decessi del periodo gennaio-febbraio 2020 con la media del periodo 2015-2020, riferita sempre a gennaio e febbraio. Ai fini dell’analisi precisiamo che non è corretto prendere come dato di confronto la media degli ultimi cinque anni in quanto la mortalità tende a salire ogni anno per effetto del progressivo invecchiamento della popolazione italiana. Comunque, possiamo notare che c’è una notevole differenza tra i dati in base alle aree geografiche. Ad esempio, nel nord (arancione) muoiono più persone, soprattutto uomini (+12,6%) rispetto al centro e al sud, dove in nessun caso si verificano incrementi di mortalità, nemmeno per gli ultraottantenni.
Anzi, la mortalità nel centro-sud e isole è sempre inferiore a quella della media degli ultimi cinque anni.
Conclusioni
La telepandemia è presente soltanto al nord, dove non assume più connotati gravi come a marzo-aprile 2020. Bisognerebbe capire cos’è successo al nord, perché di solito le pandemie colpiscono tutte le zone e non risparmiano nessuno.
Cosa c’è di diverso tra le regioni del nord e quelle del centro, sud e isole?
Dovrebbe essere la Magistratura a interessarsi del problema e indagare.
Stranamente, sono comunque in rosso tutte le regioni d’Italia, anche quelle che non sono state affatto colpite dalla telepandemia. In ogni caso, siamo tutti chiusi in casa, stanno distruggendo l’economia e la socialità, privando della propria vita giovani, adulti e anziani. I dati dell’ISTAT dicono che non lo fanno per contenere la pandemia (che non c’è), ma per altri motivi.
Quali?
Bisognerebbe chiederlo al Ministro Speranza, forse lui lo sa.
La cosa più preoccupante non è che i servi servano i padroni, lo hanno sempre fatto, nel bene e nel male. E’ invece preoccupante che la maggior parte delle persone abbia perso la capacità di comprendere le cose più elementari della vita, corra a prenotare il vaccino senza porsi domande e aderisca volontariamente alla distruzione sociale ed economica non solo della propria vita, ma anche di quella dei propri figli.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
Sitografia
***
***
***