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Bufale storiche: “Gheddafi ha distribuito il Viagra tra i soldati perché violentino il maggior numero possibile di donne”

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Il numero di bufale inventate di sana pianta per giustificare la distruzione della Libia non si contano nemmeno. Una però ha colpito in modo particolare l’immaginario collettivo:

“Gheddafi avrebbe distribuito tra i soldati Viagra a volontà perché violentassero il maggior numero possibile di donne.”

All’epoca, la notizia è stata diffusa da tutta la stampa Occidentale, con grande enfasi. Nessuno dei nostri giornali, davanti alla totale mancanza di prove che questo fosse realmente avvenuto, ha osato verificare la notizia o metterla in dubbio. Anzi, tutti l’hanno diffusa come vera, rendendosi complici di una bufala che giustificava da un punto di vista morale e umanitario l’istituzione di una fly-zone e la successiva distruzione della Libia.

Le bufale sono state addirittura immortalate in un libro scritto nel 2013, basato su dicerie e senza nessuna prova certa, scritto da Annick Cojean, giornalista del quotidiano “Le Monde” e intitolato “L’Harem di Gheddafi”. Un libro spazzatura il cui unico scopo è quello di dar credito ad una falsità storica ormai accertata e screditare ulteriormente la figura del Rais.

La ricostruzione dei fatti è di Maximilian Forte, professore associato al dipartimento di Sociologia e Antropologia alla Concordia University di Montreal, Canada, e risale all’anno 2011. Da allora, sull’intera vicenda del Viagra, regna un silenzio tombale.

Stupri di massa alimentati dal Viagra

I crimini di cui si ha notizia e le violazioni di diritti umani del regime di Gheddafi sono sufficientemente orribili così come sono; viene dunque da chiedersi perché qualcuno abbia bisogno di inventare storie come quella delle truppe di Gheddafi a cui viene somministrato il Viagra per potenziarne l’erezione e mandarle a far baldoria stuprando.

Forse questa storia è stata “venduta” perché è la tipica storia che “cattura l’immaginazione del pubblico traumatizzato”.

Questa storia è stata presa così seriamente che alcune persone hanno cominciato a scrivere alla Pfizer per chiederle di smettere di vendere il Viagra alla Libia, giacché il suo prodotto era presumibilmente utilizzato come arma di guerra. Persone che invece dovrebbero saperne di più, hanno disposto deliberatamente di disinformare il pubblico internazionale.

La storia del Viagra è stata diffusa per prima da Al Jazeera, in collaborazione con i suoi partner ribelli, sostenuti dal regime del Qatar che finanzia Al Jazeera. E’ stata poi ridistribuita da quasi tutti i principali notiziari occidentali.

Luis Moreno-Ocampo, Procuratore Capo della Corte Penale internazionale, è apparso davanti ai media di tutto il mondo per dire che c’erano “prove” del fatto che Gheddafi avesse distribuito Viagra alle sue truppe “per aumentare la possibilità di stupro” e che avesse ordinato lo stupro di centinaia di donne.

Moreno-Ocampo ha insistito:

“Ci giungono informazioni che Gheddafi stesso abbia deciso di stuprare” e “abbiamo informazioni che c’è stata la scelta politica di stuprare coloro che si sono opposte al governo libico”.

Ha anche esclamato che il Viagra è “come un machete”, ed è “uno strumento di stupro di massa”.

In una sorprendente dichiarazione al Consiglio di sicurezza dell’ONU, anche l’Ambasciatrice USA Susan Rice ha affermato che Gheddafi stava rifornendo di Viagra le sue truppe per incoraggiare stupri di massa.

Non ha fornito prove di nessun tipo a sostegno della sua accusa.

Infatti, fonti militari e di intelligence USA hanno categoricamente smentito la Rice, dicendo alla NBC News che “non vi sono prove che alle forze militari libiche sia stato somministrato del Viagra e che quest’ultime siano state impegnate in stupri sistematici contro le donne in aree ribelli”.

La Rice è una degli interventisti liberali che hanno convinto Obama della necessità di intervenire in Libia. Ha usato questo mito perché la aiutava a sottoporre il caso all’ONU mostrando la non “equivalenza morale” tra le violazioni ai diritti umani da parte di Gheddafi e quelle commesse dagli insorti.

Anche il Segretario di Stato USA Hillary Clinton ha dichiarato che

“Le forze di sicurezza di Gheddafi e altri gruppi nella regione stanno cercando di dividere la popolazione usando violenza contro le donne e lo stupro come arma di guerra, e gli Stati Uniti condannano questi atti nella maniera più assoluta”.

Ha aggiunto di essere “profondamente preoccupata” dai resoconti sugli “stupri di massa”. (Fino ad oggi, la Clinton non ha detto una sola parola sui linciaggi razzisti commessi dai ribelli.)

Il 10 giugno, Cherif Bassiouni, che sta conducendo un’inchiesta sulla situazione dei diritti in Libia per conto dell’ONU, insinuava che le accuse riguardo al Viagra e agli stupri di massa facevano parte di una “isteria collettiva”. Infatti, entrambe le parti nel conflitto si sono accusate a vicenda della stessa cosa.

Bassiouni ha anche riferito alla stampa il caso di “una donna che affermava di aver spedito 700.000 questionari e di aver ricevuto 60.000 risposte, 259 delle quali riferivano di abusi sessuali”.

Tuttavia, i collaboratori di Bassiouni hanno fatto richiesta di visionare i questionari e non li hanno mai ricevuti – “Ma questa donna va in giro per il mondo raccontando a tutti questa cosa…così adesso ha passato questa informazione a Ocampo e Ocampo è convinto che abbiamo potenzialmente 259 donne che hanno risposto di avere subito abusi sessuali,” ha detto Bassiouni.

Egli ha anche evidenziato che “non sembra credibile che la donna possa aver spedito 700.000 questionari a marzo quando il servizio postale non funzionava”.

Infatti, il gruppo di lavoro di Bassiouni ha “scoperto solo quattro presunti casi” di stupro e di abusi sessuali: “Possiamo trarne la conclusione che vi sia stata una politica sistematica di stupro? A parer mio, non possiamo”.

Oltre all’ONU, Donatella Rovera di Amnesty International ha detto in un’intervista al quotidiano francese Libération, che Amnesty “non ha riscontrato casi di stupro…Non solo non abbiamo incontrato nessuna vittima, ma non abbiamo nemmeno incontrato nessuno che abbia conosciuto delle vittime.

Per quanto riguarda le confezioni di Viagra che Gheddafi sembra aver distribuito, sono state trovate intatte accanto a dei serbatoi che invece erano completamente bruciati”.

Tuttavia, ciò non ha impedito ad alcuni fabbricanti di notizie di cercare di mantenere le accuse di stupro, in forma diversa. La BBC è andata avanti, aggiungendo un altro strato, solo qualche giorno dopo che Bassiouni aveva umiliato la CPI e i media: la BBC questa volta ha affermato che le vittime di stupro in Libia si sono trovate a dover affrontare dei “delitti d’onore”. Questa è una novità per quei pochi libici che conosco, i quali non avevano mai sentito parlare di delitti d’onore nel loro paese. Nella letteratura accademica sulla Libia salta fuori poco o niente su questo fenomeno in Libia.

Il mito dei delitti d’onore serve all’utile scopo di mantenere in vita la pretesa dello stupro di massa: insinua che le donne non si siano fatte avanti a testimoniare, per vergogna.

Inoltre, solo pochi giorni dopo le dichiarazioni di Bassiouni, gli insorti libici, in collaborazione con la CNN, hanno fatto un ultimo tentativo per salvare le accuse di stupro: hanno consegnato un telefono cellulare contenente il video di uno stupro, sostenendo che apparteneva ad un soldato delle forze governative. Gli uomini che si vedono nel video sono in abiti civili.

Non ci sono prove del Viagra. Non c’è data sul video e non abbiamo idea di chi lo abbia registrato e dove. Coloro che hanno consegnato il cellulare hanno sostenuto l’esistenza di molti altri video, ma hanno detto che questi sono stati giustamente distrutti per preservare l’”onore” delle vittime.

 

di Maximilian C. Forte

Fonte: https://www.counterpunch.org/

Fonte della traduzione: https://www.peacelink.it

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