C’è un articolo della Costituzione della Repubblica Italiana che non piace ai nostri governanti. Intendo dire ai nostri “veri governanti”, che non sono quelli che appaiono in TV, quelli che si fanno intervistare di giorno e di notte, scrivono su facebook, contano i like, partecipano ai talk-show o siedono in Parlamento. Alcuni sono bravi e in buona fede, altri sono dei criminali. Ma non sono loro i nostri governanti.
Quelli sono soltanto specchietti per le allodole, servono per trasmetterci un importante messaggio, forte e chiaro:
“Questa è una democrazia, non lamentatevi di come vanno le cose, perché vi stanno governando proprio quelli che avete scelto voi”.
E invece non è vero. Quelli che abbiamo scelto noi non contano nulla. Il potere è altrove. I nostri veri governanti non sappiamo nemmeno chi siano. Si nascondono molto bene, sommersi dalle loro ricchezze, ed è davvero difficile scovarli. Il vero potere non compare in TV, non conta i like, non si fa intervistare da nessuno.
Gli odiatori dell’articolo 21
L’articolo della Costituzione che non piace ai predatori della finanza e ai loro lacché è l’articolo 21, quello in cui c’è scritto:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”.
Se non fosse per questo articolo maledetto, la Costituzione Italiana sarebbe la più bella del mondo. Vorrebbero eliminarlo, ma non sanno come fare. Non perché non abbiano la faccia tosta di farlo, tramite i loro servi politici, ma perché la stessa cosa è scritta nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo:
Articolo 18
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.”
Articolo 19
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
E se non fosse per questi altri due articoli, l’articolo 21 della Costituzione lo avrebbero già cancellato.
Il problema è che al potere che ci governa piace la libertà di parola, ma a parlare devono essere soltanto loro e quelli che dicono ciò che vogliono loro. Il pensiero dev’essere unico, cioè dev’essere il loro. Gli storici che studiano il passato devono raccontare soltanto i fatti che dicono loro. La memoria storica dev’essere quella che va bene a loro.
Il resto va nascosto, come la polvere sotto al tappeto.
Devono parlare soltanto quelli che hanno la loro approvazione.
Non sei disposto a modificare la storia, ad adeguarla a quello che dicono loro?
Allora vuol dire che proveranno in tutti i modi a toglierti il diritto di esprimerti.
Non sei disposto a sorvolare su fatti storici che sono alla luce del sole, vuoi proprio vederli, non riesci a girarti dall’altra parte?
Allora sei destinato a diventare un signor nessuno, non avrai più alcuna visibilità, nemmeno su facebook, sarai denigrato, accusato, sminuito, processato, condannato, perseguitato. Se sei un giornalista non ti sarà permesso di scrivere nemmeno per il giornalino della parrocchia.
Vuoi proprio sapere chi ti comanda, vuoi anche denunciarlo, non riesci a tenertelo per te, a stare zitto?
Allora vuol dire che proveranno a toglierti il diritto di essere ascoltato. Parlerai sempre a vuoto.
L’articolo 21 della Costituzione garantisce a ognuno di noi la libertà di dire ciò che pensa, senza offendere nessuno. Pur di impedirci di esprimere una verità diversa dalla loro si sono inventati addirittura il “crimine d’odio”. Proprio loro, che sono odiatori seriali, discriminatori e razzisti, criminali, devastatori e distruttori, accusano noi di essere odiatori perché vogliamo esprimere il nostro pensiero e non ci giriamo mai dall’altra parte per non vedere.
Hanno costituito Kommissioni di ogni genere, approvato leggi di ogni tipo. Ma non basta. Ci potranno censurare, condannare per tutti i reati che si sono inventati, ma non potranno mai zittirci.
Noi toglieremo sempre la polvere nascosta dal tappeto, perché tutti possano vedere la loro sporcizia. E o prima o poi, com’è sempre successo, la verità prevarrà sulla menzogna.
Noi abbiamo il diritto di descrivere il male, non il male che vogliono loro, ma tutto il male che c’è in loro.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
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L’Europa ci autorizza a indebitarci, ovvero ci dà in pasto al Leviatano della finanza. Alberto Rovis