Ci sono due Covid che si contrappongono in modo feroce. Alla fine prevarrà il più forte e ne rimarrà soltanto uno.
Il primo Covid è quello arrivato a marzo. Una vera e propria tigre che non lasciava scampo. Si diceva provocasse polmoniti interstiziali, hanno costruito terapie intensive per i malati, vietato le autopsie per paura del contagio, isolato i malati, cremato i morti. Debellare il virus sembrava impossibile, gli ospedali erano pieni di malati, soprattutto anziani. Hanno chiuso l’Italia per tre mesi. I medici di base erano terrorizzati e non sapevano come curare i malati. Questo è il Covid di Bergamo, quello dei camion dell’esercito carichi di bare. Un virus terribile, come quello di Dustin Hoffman nel film Virus letale.
Il secondo Covid è quello di adesso. Alcuni lo hanno già definito un gattino. Si sa come combatterlo perché dopo le prime autopsie, fatte quasi di nascosto ad aprile, hanno capito come agiva il virus sul corpo umano e come trattarlo. Da lì in poi i medici hanno iniziato a utilizzare farmaci già noti, antinfiammatori e trasfusione di plasma, risolvendo la maggior parte dei casi. La mortalità si è abbassata drasticamente. Tutto sembra sotto controllo. Le terapie intensive si sono svuotate. L’età media dei deceduti è in linea con l’aspettativa di vita e il virus colpisce soltanto persone con molte patologie, spesso malati terminali di cancro. Insomma, un virus come tanti altri, della famiglia dei virus del raffreddore, simil influenzali.
Il primo virus è quello sponsorizzato da tutti i media del mondo che ce lo vogliono imporre come un virus mortale anche oggi, ad ogni costo. E non soltanto i media. Il potere utilizza ogni possibile trucco, manipola i numeri, crea il terrore, pur di far passare il messaggio che quel terribile virus sia ancora qui tra noi e stia creando disastri. Si sono inventati i positivi asintomatici per generare il terrore.
Ma i numeri dicono tutt’altro.
Perché i media insistono così tanto per imporre l’idea che questo virus sia mortale, quando è davanti agli occhi di tutti che non lo è? I media contribuiscono in modo determinante a far passare quel messaggio di terrore. Dovremmo quindi porci queste domande:
Di chi sono i media? Chi è che detta la linea?
I media appartengono ad un numero limitato di soggetti, ben identificabili, legati alla finanza. In Italia e ovunque nel mondo. E’ la finanza che detta la linea.
Tutti i paesi stanno aumentando il proprio debito pubblico, e quindi la dipendenza dalla finanza apolide, la quale per ora tace, ma più avanti passerà all’incasso. La grande finanza aumenterà di molto il suo potere, che è già altissimo.
Il Covid è un virus molto importante per portare avanti la loro agenda, e se non fosse arrivato da solo l’avrebbero inventato. E forse non è arrivato da solo.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
***
***