Che cos’è una bolla speculativa in borsa, come si forma, chi la crea e cosa succede quando si sgonfia. Alberto Rovis
Le bolle speculative in borsa non sono una prerogativa del nostro tempo. Ci sono sempre state. E’ stata la bolla speculativa del ’29 a scatenare la Grande Depressione degli anni ’30. E’ stata un’altra bolla speculativa a generare il crollo in borsa del 19 ottobre 1987. Lo stesso meccanismo è alla base del crollo del mercato azionario del 2002 (new economy). Sebbene di altro genere, sono ancora bolle speculative quelle che hanno generato i più recenti crolli dei mercati finanziari del 2008 e quelli successivi. Vediamo quindi come funzionano le bolle speculative, come si creano e cosa succede quando scoppiano.
A tal fine presentiamo un caso reale semplificato. I risultati verranno poi generalizzati ed estesi ad un mercato più complesso.
Il caso: descrizione degli operatori
Ipotizziamo che in un certo mercato di borsa siano presenti due gruppi di operatori:
- il gruppo A è composto da risparmiatori preparati, accorti e poco influenzabili;
- il gruppo B è composto da risparmiatori poco preparati, meno accorti e più influenzabili.
Supponiamo che ciascuno dei due gruppi detenga azioni per un valore di 500€ e soldi cash per un valore di 1000€. Ipotizziamo inoltre che il mercato si mantenga stabile e che il valore delle azioni sia adeguato, quindi rifletta il valore reale delle aziende.
La ricchezza complessiva del sistema sarà quindi pari a 3000€, di cui 2000€ sono rappresentati da denaro e 1000€ da beni reali (le azioni, quindi quote parte di aziende reali).
Situazione del mercato senza speculatori | |||
Gruppo | Soldi | Azioni | Totale |
Risparmiatori A | 1000 | 500 | 1500 |
Risparmiatori B | 1000 | 500 | 1500 |
Totale | 2000 | 1000 | 3000 |
Immaginiamo adesso che entri nel mercato un terzo gruppo di operatori, formato da speculatori. Si tratta di persone estremamente preparate, abituate a gestire lo stress, coadiuvate da un team di esperti dei vari settori produttivi, con a disposizione software finalizzato alla gestione delle speculazioni di borsa. Dei veri professionisti. Gli altri gruppi di risparmiatori non hanno a disposizione tutti questi strumenti, anzi; alcuni di essi sono dotati di “fiuto”, altri no, ma nessuno dei risparmiatori sa con precisione cosa fare e quando farlo. Vanno un po’ a naso, a tentoni. Se la giocano man mano, sperando nella fortuna o mossi da convinzioni personali, convinzioni che non sempre risultano essere azzeccate.
Anche gli speculatori dispongono di una somma pari a 1000€. La ricchezza complessiva del sistema, dopo l’ingesso degli speculatori, è quindi pari a 4000€.
Situazione del mercato con speculatori | |||
Gruppo | Soldi | Azioni | Totale |
Risparmiatori A | 1000 | 500 | 1500 |
Risparmiatori B | 1000 | 500 | 1500 |
Speculatori | 1000 | 0 | 1000 |
Totale | 3000 | 1000 | 4000 |
Avvio delle operazioni speculative
Inizia il gioco degli speculatori. Vediamo ora cosa succede quando incominciano ad operare sul mercato e come si viene a creare la bolla speculativa.
Il gruppo degli speculatori parte con un acquisto sostenuto di azioni. Il prezzo delle azioni tende quindi a salire per effetto della forte domanda. Appena possibile, realizzano qualche plusvalenza rivendendo i titoli acquistati in precedenza, senza però favorire un crollo delle quotazioni. Subito dopo ripartono con nuovi acquisti tenendo il timone fermamente sul Toro, quindi al rialzo. Lentamente ma inesorabilmente, il valore complessivo della azioni incomincia a crescere. Dei saliscendi orientati verso l’alto, esattamente come quelli della figura.
Ora quelle azioni che prima valevano 1000€ incominciano a prendere valore e a crescere, supponiamo fino a raggiungere il valore di 1500€. Attenzione però, cresce il valore di mercato delle azioni, ma non il loro valore reale, che è sempre 1000€. La bolla speculativa è quantificabile in 500€. Si tratta soltanto di un pallone gonfiato oltre misura.
La ricchezza complessiva del sistema è ora pari a 4500€. Sono i 3000€ dei tre operatori più i 1500€ che valgono le azioni. Che differenza c’è rispetto a prima? La bolla, questa è la differenza più in vista. La ricchezza reale complessiva non è affatto cambiata.
Situazione finale del gruppo degli speculatori
Adesso vediamo cosa è successo tra i vari operatori e come si è redistribuita la loro ricchezza.
Gli speculatori hanno messo a frutto buone plusvalenze. Questo avviene sempre, in maggior o minor misura, ma sempre e senza eccezioni. Per almeno tre motivi:
- gli speculatori sono esperti ed hanno a disposizione mezzi e strumenti adeguati (software, proiezioni, dati storici, informazioni riservate, ecc.);
- sono professionisti, questo vuol dire che studiano il mercato e sono speculatori per mestiere; non si tratta di dilettanti allo sbaraglio o gente che si dedica alla speculazione a tempo perso; sono freddi e agiscono con razionalità; non si fanno influenzare da onde emotive ed hanno i nervi saldi;
- tengono saldamente in mano le redini del gioco, sono loro che fanno il mercato ed hanno quindi un grande vantaggio: sanno quando partono gli ordini di acquisto e quelli di vendita; lo sanno perché sono loro a gestirli.
Situazione finale degli altri due gruppi
Il gruppo dei risparmiatori esperti, fortunati e intuitivi (gruppo A), si accoda agli speculatori, guadagnando quando va bene, evitando il peggio quando va male. Loro non hanno strumenti validi per capire il mercato, sono in tanti e sono divisi tra di loro, entrano ed escono dal mercato un po’ a naso. I risparmiatori di questo gruppo qualche volta guadagnano e qualche volta perdono. Quando va bene chiudono in pareggio.
Il gruppo dei risparmiatori meno esperti, meno fortunati e poco intuitivi (gruppo B), si accoda sempre nel momento sbagliato, si fa influenzare dagli eventi. Loro vendono quando invece dovrebbero acquistare e acquistano quando invece dovrebbero vendere. Si fanno prendere dalla paura, sono stressati. Alla fine dei giochi questo gruppo finisce per essere spennato.
Fine del gioco e scoppio della bolla speculativa
A un certo punto il mercato è gonfiato ad arte e raggiunge il massimo. Gli speculatori sanno che la bolla non può andare oltre. Iniziano quindi a vendere lentamente per incamerare la maggior quantità possibile di soldi ai prezzi massimi. I prezzi incominciano a sgonfiarsi, ma non tutti si accorgono che i giochi sono finiti, quindi i risparmiatori, vedendo prezzi buoni, acquistano per partecipare a quella che pensano sia una buona occasione per fare altri guadagni. Si comportano quindi come avevano fatto fino a quel momento, anche perché, almeno fino a lì, era sempre andata bene.
Ma gli speculatori non sostengono più i prezzi. Ora vogliono sgonfiare il mercato, vendere tutte le azioni, guadagnare il più possibile e andarsene via altrove. Continuano a vendere, a incamerare plusvalenze e a sgonfiare la bolla. I risparmiatori capiscono che le cose sono cambiate e incominciano a vendere. I prezzi crollano. Il tutto va avanti finché la bolla si sgonfia completamente. Supponiamo ora che il prezzo delle azioni, dopo lo sgonfiamento della bolla speculativa creata ad arte, torni a 1000€.
Situazione finale, dopo lo scoppio della bolla
La situazione, dopo lo scoppio della bolla, torna come prima. I soldi a disposizione dei tre operatori ammontano a 3000 euro ed il valore delle azioni torna a 1000€. Gli speculatori non hanno più azioni in mano, ma soltanto soldi. I due gruppi di risparmiatori hanno 1000€ di azioni, ma non ripartiti nella stessa misura, com’era prima che iniziasse la speculazione. Con ogni probabilità avrà di più il gruppo A e di meno il gruppo B, che è quello meno esperto.
La manovra speculativa non ha creato nuova ricchezza. Infatti, la ricchezza complessiva è sempre pari a 4000€.
Non è cambiato nulla allora?
In apparenza non è cambiato nulla, mentre in realtà sono cambiate molte cose. E’ cambiata la distribuzione della ricchezza. Infatti, il gruppo dei risparmiatori meno esperti è diventato più povero, ha incamerato minusvalenze, ha perso soldi e azioni per strada. Da parte sua, il gruppo dei risparmiatori esperti ha limitato le perdite, ha perso soldi ed ha incamerato più azioni. Infine, il gruppo degli speculatori, entrato nel mercato con 1000€, ne esce arricchito, a spese dei due gruppi precedenti.
Facciamo un’ipotesi plausibile e statisticamente validata di redistribuzione della ricchezza, dopo lo scoppio della bolla.
Situazione a conclusione dell’operazione speculativa | ||||||||
Gruppo | Prima | Dopo | Differenza | Totale | Posizione | |||
Soldi | Azioni | Soldi | Azioni | Soldi | Azioni | Valore | ||
Risparmiatori A | 1000 | 500 | 700 | 600 | -300 | +100 | 1300 | – 200 PERDITA |
Risparmiatori B | 1000 | 500 | 600 | 400 | -400 | -100 | 1000 | – 500 PERDITA |
Speculatori | 1000 | 0 | 1700 | 0 | +700 | 0 | 1700 | + 700 UTILE |
Totali | 3000 | 1000 | 3000 | 1000 | 0 | 0 | 4000 |
In sintesi: gli speculatori se ne vanno portandosi via un guadagno di 700€. Il mercato finanziario, che all’inizio disponeva di 3000€ dispone ora di 2300€. I risparmiatori esperti hanno perso “soltanto” 200€. I risparmiatori meno esperti hanno perso 500€.
Sintesi | |||
Gruppo | Soldi | Azioni | Totale |
Risparmiatori A | 700 | 600 | 1300 |
Risparmiatori B | 600 | 400 | 1000 |
Speculatori | 1700 | 0 | 1700 |
Totale | 3000 | 1000 | 4000 |
C’è stato quindi un impoverimento complessivo dei risparmiatori (molti) ed un arricchimento sostanzioso degli speculatori (pochi). Naturalmente, all’interno dei due gruppi A e B ci saranno alcuni risparmiatori che hanno perso molto, altri poco e ci saranno altri ancora che magari hanno guadagnato. Ma nel loro insieme, i due gruppi si sono impoveriti. E non poco.
Un caso più complesso: cosa cambia?
Nel caso più complesso, i risparmiatori non operano da soli, ma si rivolgono a fondi comuni d’investimento, banche, società finanziarie. Si affidano quindi ad operatori specializzati. Il problema è che gli operatori che curano gli interessi dei risparmiatori sono centinaia, non sempre sono in grado di capire il mercato, spesso sono legati agli interessi delle banche e, in ogni caso, non sono loro a condurre i giochi. Sono quindi in grado di limitare le perdite, ma non sono in grado di contrapporsi efficacemente alla manovra speculativa.
Quindi le perdite saranno inferiori, ma comunque rimarranno consistenti. C’è una nutrita casistica di risparmiatori che hanno perso molto denaro, pur essendosi affidati ad esperti nella gestione del risparmio.
Dopo il crollo, cosa succede?
Gli speculatori, una volta spolpato questo mercato, si rivolgono a un altro, poi a un altro e così via, incrementando via via la propria ricchezza, ma senza mai creare nuova ricchezza. Essi si appropriano della ricchezza già esistente, a scapito dei risparmiatori meno esperti, che sono in realtà la maggioranza. E’ un continuo e incessante drenaggio di risorse finanziarie, a scapito degli altri gruppi. Risorse tolte all’attività produttiva, al consumo, all’economa reale, allo sviluppo.
Tutto questo va avanti da oltre due secoli. Uno schema che si ripete senza mai modificarsi. Ricordiamoci sempre che la grande depressione degli anni trenta è stata la conseguenza di un crollo in borsa e che a seguito di questo crollo si arricchirono le banche e le elite finanziarie, quelle stesse elite che oggi, a forza di appropriarsi di ricchezza altrui, controllano il mondo intero.
Ricordiamo, infine, che la grande depressione è stata una delle principali cause della seconda guerra mondiale. I paesi occidentali ne uscirono soltanto dopo la guerra, con la ricostruzione post-bellica. Un solo paese ne uscì prima dell’inizio della guerra, negli anni ’30, e senza investire in armamenti: la Germania di Hitler. Ma questa è tutta un’altra storia.
di Alberto Rovis
www.altreinfo.org
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