Quarant’anni fa Thomas Sankara aveva denunciato il meccanismo del debito e aveva spiegato come il Fondo Monetario Internazionale si stesse impossessando dell’Africa, depredandola di tutte le sue risorse naturali. Ma Sankara non poté fare molto, oltre a denunciare pubblicamente il furto.
Pestare i piedi all’elite è un reato che si paga con la morte.
Gheddafi cercò di andare oltre, liberando le ex colonie francesi dell’Africa Nera dal giogo del Franco CFA (un tempo Franc Colonies françaises d’Afrique, oggi Franc Communauté Financière Africaine). Ma il grande capitale non fa eccezioni. Per Sankara c’erano le pallottole sparate a tradimento dal suo miglior amico e per Gheddafi una bella rivoluzione colorata made in USA, Francia e Inghilterra.
Comprarsi il pianeta costa molto poco
Ma come fa il Fondo Monetario Internazionale, come fa la Banca Mondiale, come fa l’elite che governa queste istituzioni finanziarie sovranazionali a impossessarsi di tutte le ricchezze del pianeta e da dove traggono le risorse economiche necessarie per farlo? Nonostante le chiare e le esplicite denunce di Sankara, rimane ancora nell’oscurità.
Il meccanismo è in realtà molto semplice e incredibilmente economico ed efficace. Impossessarsi di un paese come il Burkina Faso o delle miniere del Congo è costato all’elite quanto una lavatrice o una spesa al supermercato può costa ad una qualsiasi famiglia italiana. Con pochi spicci e un po’ di pazienza un manipolo di uomini senza scrupoli si compra le ricchezze di interi paesi gettando nella fame e nella disperazione milioni di persone.
Lo ripetiamo, quattro spicci e un po’ di pazienza per impossessarsi delle ricchezze di un intero paese.
E’ il meccanismo del debito, semplicemente “luciferino”.
Come si instaura il meccanismo del debito
Tomas Sankara aveva capito il meccanismo del debito e ce lo aveva illustrato con parole chiarissime. Gheddafi non soltanto lo aveva capito, ma stava prendendo delle misure economiche per contrastarlo. Se hanno capito loro, che non erano esperti di finanza, vuol dire che ce la possiamo fare anche noi. E non c’è miglior modo di onorare la memoria di questi due personaggi, che quello di capire e contrastare questo meccanismo predatorio che sta impoverendo l’intero pianeta a beneficio di una elite composta da pochi soggetti senza scrupoli.
Quali sono i meccanismi che permettono all’elite di derubare il mondo?
Tutti i paesi, soprattutto i più poveri, hanno bisogno di denaro per costruire infrastrutture e svilupparsi. Si tratta di infrastrutture complesse che richiedono investimenti ingenti. Stiamo parlando di strade, ferrovie, ponti, porti, aeroporti, reti idriche, energia. I soldi necessari per fare questi investimenti, per acquistare nel mercato internazionale la tecnologia che serve, qualcuno glieli deve dare. Da soli non ce la possono fare. Ed ecco che intervengono i benefattori.
E chi sono questi benefattori? Ci sono delle strutture sovranazionali che si dedicano a questo, quali ad esempio il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale degli Investimenti. Ma non sono dei benefattori, tutt’altro. Questi enti sovranazionali prestano il denaro a un tasso d’interesse, tanto più alto quanto più è debole l’economia del paese che richiede il prestito.
Ma perché il tasso è più alto per i paesi poveri?
Semplice, è più alto per i paesi poveri perché sono quelli che danno meno garanzie di restituzione. Questa almeno è la versione ufficiale. In realtà, il tasso è più alto perché così è più semplice depredarli.
Da dove prendono i soldi questi predatori?
Questi predatori senza scrupoli non hanno attività economiche produttive, non hanno attività economiche reali. Loro i soldi non li guadagnano, ma in parte li prendono da quelli che li fanno, quali ad esempio la Federal Reserve o la Banca Centrale Europea, e in parte li fanno essi stessi. I meccanismi sono mascherati, ma i soldi che questa gente presta ai paesi poveri per indebitarli sono soldi esenti da ogni “sacrificio”, esenti da ogni “lavoro” produttivo. Questa è gente che da una parte prende palate di soldi stampati dalle banche centrali e dall’altra li produce coi click dei computer.
In sintesi, se un paese povero ha bisogno di 10 miliardi di dollari per costruire le sue infrastrutture, un impiegato del Fondo Monetario Internazionale si mette davanti al computer e con un click accredita i 10 miliardi di dollari che quei paesi potranno utilizzare per pagare i loro fornitori internazionali. Semplice, incredibile e diabolico. Zero spese, o quasi.
Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale sono enti sovranazionali che senza fatica, con soldi stampati dal nulla e qualche click dei computer indebitano fino al collo interi paesi e soggiogano la loro economia.
La restituzione del debito
Adesso viene il passo successivo. Bisogna lasciar trascorrere un po’ di tempo, magari qualche anno. Quindi ci vuole un po’ di pazienza. Loro si disinteressano di come i soldi vengono realmente spesi. Lasciano che i politici sperperino un po’, lasciano che metta radici una certa corruzione, fomentano anche qualche guerra o diatriba interna. Tutto giova. Intanto il paese di cui vogliono impossessarsi dovrà incominciare a pagare gli interessi e a restituire le rate del prestito. Non ci sono i soldi? Gli daranno ancora tempo. Sono buoni quelli del FMI, e il tempo gioca a loro favore.
A un certo punto il paese preda va in default. Ed è questo il momento giusto per intervenire. Per riavere i soldi, il FMI chiede al paese indebitato di vendere i suoi gioielli, che di solito sono miniere, risorse naturali, industrie pregiate. E così questi mettono in vendita i loro beni. Non devono ricavare troppo dalla vendita, perché altrimenti il dissanguamento finisce subito. Le prime tranche devono essere sufficienti a pagare gli interessi e una piccola parte del debito, ma non tutto, soltanto una parte. E’ una regola. L’obiettivo non è prendersi un pezzo, ma tutto.
E chi sono i compratori, gli avvoltoi della finanza?
Chi sono i compratori? Ecco, questo è il gioco delle tre carte. Subito dopo la messa in vendita dei gioielli del paese, arrivano gli avvoltoi, i banchieri di Goldman Sachs, tanto per fare un nome, il più famoso, che offre soldi in contanti per ripagare il debito. E questi qui di Goldman Sachs, da dove prendono i soldi? Beh, nemmeno loro li guadagnano, troppo difficile. Se li fanno dare da quelli che li producono. Più facile.
Quelli che producono e stampano i soldi li prestano prima ai governi dei paesi poveri creando debito, quando sanno che non possono più restituirli, prestano la stessa cifra agli avvoltoi della finanza perché comprino i beni materiali e si impossessino delle loro ricchezze. Gli avvoltoi della finanza fanno parte dell’elite. E’ sempre la stessa mafia.
Insomma, qui c’è della gente che si compra tutto coi soldi fatti in casa, stampati su carta oppure creati dal nulla, con dei semplici click, da una banca. Caspita, quanto è facile diventare proprietari del pianeta. Peccato che questo sia un club esclusivo, del quale possono far parte soltanto alcuni e se qualcun altro prova a chiedere di entrare, fa una brutta fine.
E chi sono questi mafiosi della finanza globale? Lo sanno tutti, anche le pietre, da centinaia di anni ormai. I più importanti sono i discendenti della famiglia Rothschild. Insieme a loro ci sono tanti altri. I loro nomi sono Goldman, Sachs, Lehman, Sassoon, Warburg, Shiff, ecc.
Ci sono decine di migliaia di economisti e persone di cultura che da anni spiegano questo diabolico meccanismo del debito che impoverisce il mondo ed arrichisce un’elite di gente senza scrupoli, già cent’anni fa se ne faceva un gran parlare in tutto il mondo, ma i mezzi di informazione, controllati dalla stessa elite che si sta divorando il pianeta, tacciono. Loro non ne parlano, anzi nascondono la verità e mettono alla gogna chiunque ci provi a parlarne.
Mettetevi il cuore in pace, c’è una elite che davanti ai nostri occhi si sta accaparrando tutte le ricchezze del pianeta. E quando le avrà prese tutte, ai nostri figli e ai nostri nipoti cosa resterà?
Anche l’Italia se la stanno divorando, piano piano
Pensate che questo non ci riguardi? Mi dispiace deludervi. L’Italia se la stanno divorando oggi come hanno fatto col Burkina Faso quarant’anni fa, solo che il nostro è un paese grande e occorre più tempo. C’è un famoso proverbio africano che dice:
“Puoi mangiarti anche un elefante, ma devi prima dividerlo in piccoli pezzi”
Una parte dell’Italia l’hanno mangiata negli anni novanta, con la complicità dei nostri politici, un’altra dopo la crisi dei mutui subprime, con la complicità dei salvatori della patria, e adesso stanno preparando il terzo boccone. Con la complicità dei servi e dei traditori che ci governano. Se volete sapere chi sono questi servi, accendete la televisione. Li vedete sfilare ogni giorno. Se non avete la televisione, accendete la radio o compratevi un giornale.
di Alberto Rovis
www.altreinfo.org
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