I Minibot non creano debito e aiutano l'economia, ma innervosiscono i mercati (cioè le banche). Alberto Rovis - www.altreinfo.org

I Minibot non creano debito e aiutano l’economia, ma innervosiscono i mercati (cioè le banche). Alberto Rovis

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Lo Stato italiano deve alle imprese circa 58 miliardi di euro e molte imprese falliscono proprio perché non riescono ad incassare questi crediti.

E’ un controsenso: lo Stato insolvente costringe le imprese al fallimento.

La Commissione Finanze ha quindi approvato all’unanimità una mozione che invita lo Stato a pagare i propri debiti alle imprese, ricorrendo anche all’emissione di titoli di piccolo taglio, i cosiddetti Minibot.

I mercati (cioè le banche) però si sono innervositi,

e parte di quelli che in un primo momento avevano votato a favore si sono scusati ed hanno rinnegato il proprio voto, dicendo di essere stati i in qualche modo tratti in inganno dagli altri.

Perché alla finanza non piacciono i Minibot?

I Minibot non creano nuovo debito, in quanto quei 58 miliardi di nuovi titoli vanno ad estinguere altri 58 miliardi di debiti, quindi il saldo è zero. Nonostante questo la maggior parte dei giornaloni globalisti, proni alle banche, hanno scritto che questa misura genera nuovo debito. Si tratta di una bufala – o fake news che dir si voglia – ammessa dall’informazione mainstream.

Ma qual è il problema, perché le banche non ne vogliono sapere dei Minibot?

Certo, se le banche non ne vogliono sapere dei Minibot, vuol dire che questi creano un problema o in qualche modo ostacolano il loro dominio incontrastato. Ma qual è questo problema?

I Minibot verrebbero emessi in piccoli tagli trasferibili al portatore, e le imprese verrebbero nel contempo incentivate a pagare i propri debiti verso altre imprese avvalendosi proprio dei Minibot. Questo meccanismo li renderebbe simili alla moneta, anche se non sono vera e propria moneta. Il sistema delle imprese italiane, soffocato dall’assenza di liquidità, avrebbe uno strumento nuovo per pagare e l’economia italiana ne beneficerebbe.

La liquidità è la linfa dell’economia. Se non circola denaro, l’economia prima langue, poi soffoca e infine muore. 

Ma alle banche questo non interessa. Le banche vogliono avere il totale controllo della moneta e non gradiscono sistemi che scavalchino il loro privilegiato monopolio.

Il  gioco del potere finanziario è proprio questo: l’economia italiana deve morire e l’Italia ridursi allo stesso livello della Grecia.

La mancanza cronica di liquidità, il meccanismo del debito e il gioco dello spread servono a metterci tutti in ginocchio. Il nostro è un grande paese che non può essere divorato in un sol boccone. Va prima indebolito e poi diviso in piccoli pezzi.

E naturalmente, senza i politici compiacenti questo non sarà mai possibile.

 

di Alberto Rovis

Fonte: www.altreinfo.org

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