Il raddoppio della tassazione sulle auto aziendali rischia di far crollare il mercato. Bisogna tassare globalisti e multinazionali. Alberto Rovis - www.altreinfo.org

Il raddoppio della tassazione sulle auto aziendali rischia di far crollare il mercato. Bisogna tassare globalisti e multinazionali. Alberto Rovis

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Il governo voleva triplicare la tassazione delle automobili date in uso ai dipendenti. Adesso ha deciso di raddoppiarla. Questo convincerà molti dipendenti a rinunciare alla macchina in uso ed a restituirla all’azienda. Pazienza, le aziende faranno a meno di comprare le macchine e i dipendenti di usarle.

Tuttavia, il parco macchine aziendale rappresenta il 40% del totale.

Danni collaterali?

Certo, moltissimi. Ci si aspetta un crollo del mercato dell’auto, ma lassù in Parlamento nessuno se ne accorge.

Noi non vogliamo soltanto criticare, offriamo anche delle soluzioni alternative. Per incassare tasse senza mettere in difficoltà nessuno, si potrebbe bussare alla porta di alcune di queste aziende, che qui in Italia guadagnano un sacco di soldi e non versano nulla:

Airbnb, Facebook, Twitter, Microsoft, Instagram, Google, Netflix, Pornhub, Youtube, YouPorn, Coca-Cola, Amazon, Aladin, xHamster, ecc.

Un tempo la sinistra era contro le multinazionali e i globalisti. Vi ricordate come parlava bene l’icona Jovanotti? Bei tempi! Ora non più. Ora la (falsa) sinistra preferisce tassare il ciabattino, piuttosto che disturbare il miliardario di turno.

Sembra sia più facile succhiare soldi ai poveri per darli ai ricchi, piuttosto che strapparli ai ricchi per darli ai poveri.

Ed è anche meno pericoloso!

Ed  è anche conveniente tassare i poveri ed esonerare i ricchi!

Infatti, i politici (conniventi) vengono ripagati per questo bel servizio reso ai potenti della Terra: a fine mandato potranno andare a lavorare in una banca di loro gradimento o nel FMI o nelle multinazionali che avrebbero dovuto tassare, ma non lo hanno fatto.

Tutti incarichi prestigiosi!

C’è un lungo elenco di politici europei, non soltanto italiani, che dopo la predazione dei poveri ha fatto carriera nelle banche dei ricchi. E’ grazie a questi collaborazionisti senza scrupoli che la finanza predatoria sta instaurando un regime totalitario.

 

di Alberto Rovis

Fonte: www.altreinfo.org

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