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L’Europa ci autorizza a indebitarci, ovvero ci dà in pasto al Leviatano della finanza. Alberto Rovis

Il Governo ha comunicato all’Europa che, per far fronte all’emergenza coronavirus, nel 2020 il nostro deficit sarà del 2,5% rispetto al PIL. Si tratta di 25 miliardi di nuovo deficit rispetto a quello che era già nelle previsioni. Questa cifra di sicuro non basterà, questo lo sappiamo già.

L’Europa ha comunque accettato la nostra richiesta, purché questi soldi siano spesi per coprire i danni causati dal coronavirus e non per altro.

Bene, grazie Europa. Siete proprio comprensivi.

In sostanza l’Europa sta autorizzando l’Italia a indebitarsi per ulteriori 25 miliardi, quindi a chiedere nuovi prestiti al mercato. Prestiti che poi dovranno essere restituiti con gli interessi, naturalmente. Questo lo diciamo a scanso di equivoci.

Detto in altri termini, l’Europa ci sta dando in pasto al Leviatano della finanza.

La BCE può stampare soldi dal nulla quando e come vuole, lo ha fatto per anni e lo sta facendo ancora. I soldi però non li dà agli stati, bensì li regala alle banche, le quali li prestano agli stati a interesse, innescando il meccanismo del debito infinito.

Questo succede perché la BCE appartiene alle banche. Quindi lavora per arricchire i suoi padroni.

I cosiddetti “mercati” sanno che l’Italia sta per indebitarsi, e quindi hanno già incominciato ad alzare i tassi, attraverso il famigerato spread, così le nuove emissioni di titoli di stato saranno fatte a tassi più alti e loro guadagneranno di più.

I mercati lucrano sulle nostre disgrazie.

Dire che i mercati lucrano sulle nostre disgrazie è un’affermazione un po’ vaga. Bisognerebbe cercare di capire meglio chi sono i mercati, altrimenti non sappiamo con chi prendercela.

I mercati sono la finanza globalista apolide, cioè i padroni della BCE, cioè i padroni dell’Europa (e non solo).

La finanza apolide parla con la bocca della Commissione Europea per dirci che siamo autorizzati a chiedere prestiti, poi parla con la bocca della BCE per dirci “OK, fate pure”, poi parla con la bocca delle banche per alzare lo spread, poi parla con la bocca dei mercati per dirci “OK, compriamo”, poi parla con la bocca dei collaborazionisti per dirci

“Eh già, i mercati vogliono più interessi perché la situazione dell’Italia è critica”.

La sovranità monetaria è fondamentale per lo sviluppo di un paese. Alcuni dei padri della patria l’hanno ceduta alla finanza apolide, gente che non ha scrupoli e che pensa solo a risucchiare ogni briciola di ricchezza, dai poveri verso i ricchi.

Il nostro PIL subirà un tracollo, stimato in almeno 12-15 punti percentuali, a causa del crollo del turismo e della produzione industriale del nord, ormai rallentata all’inverosimile. Il  rapporto Debito Pubblico/PIL subirà invece un’impennata, non solo a causa del nuovo debito che stiamo per contrarre, ma anche per quello pregresso.

Se la matematica non è un’opinione, il nostro rapporto Debito/PIL peggiorerà, passando dal 138% al 155%, forse anche più.

Tra non molto la finanza apolide, per bocca di Carlo Cottarelli, ci dirà che il debito pubblico italiano è insostenibile. E per bocca delle Agenzie di Rating ci dirà che abbiamo oltrepassato la zona rossa. Arriverà poi il diktat della Commissione Europea che ci obbligherà a ristrutturare il debito.

Il Meccanismo Europeo di Stabilità non potrà intervenire in nostro aiuto finché il governo non avrà messo le mani nei nostri conti correnti, nelle nostre tasche e nella nostra ricchezza personale, finché non avrà venduto i gioielli più produttivi dello stato. Conte ha firmato proprio questo, segretando pure gli accordi.

Poi ci scanneranno come la Grecia, dovremo vendere Finmeccanica (cos’è venuto a fare il principe Macron in Italia se non questo?), cedere Fincantieri (forse anche questa andrà ai francesi?).

Non ci rimarrà altro se non il Colosseo e la decrescita felice, che tanto sta a cuore ad una parte politica, quella che un tempo era contro il franco CFA, contro i poteri forti, contro il MES, contro la finanza predatoria e per la verità sull’11 settembre, ridotta oggi a battersi contro il coronavirus e ad esaltare Greta Thumberg, illudendosi che sarà proprio la figlia del potere a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici.

Salviamo tutto fuorché l’Italia.

 

di Alberto Rovis

Fonte: www.altreinfo.org

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