Il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso la seguente previsione per l’Italia.
Il Prodotto Interno Lordo italiano calerà nel 2020 dello 0,6% mentre il debito pubblico salirà al 137% del PIL e il deficit al 2,6%, secondo le stime del Fondo monetario internazionale.
L’ultima previsione del FMI dava l’Italia in crescita dello 0,4%.
Facciamo qualche conto sui numeri reali.
A fine 2019 l’Italia aveva un debito pubblico di circa 2.400 miliardi con un Prodotto Interno Lordo dell’ordine di 1.760 miliardi. Il rapporto Debito/PIL era quindi 1,36 (136%).
Oggi la maggior parte delle imprese sono bloccate. Tutto il turismo, alberghi, bar, ristoranti, negozi al dettaglio, cinema, imprese che non possono organizzare il lavoro a casa. Sono ferme tutte le imprese che esportano. Sono ferme le imprese che importano.
Molti hanno dovuto buttare materie prime e semilavorati in quanto inutilizzabili o deperibili. I tribunali sono praticamente chiusi, non stanno lavorando avvocati, notai, geometri, consulenti, architetti, professionisti. Il settore immobiliare è fermo.
E’ difficile solo immaginare che il turismo culturale e ludico possa riprendersi quest’estate, soprattutto quello proveniente dall’estero.
Le imprese non fatturano e non incassano.
Non possono quindi pagare fornitori, professionisti, leasing, affitti, stipendi, tasse. La sofferenza delle imprese si trasferisce ad altre imprese, le quali la trasferiscono ancora ad altre, generando un effetto domino.
Il sistema economico italiano sta collassando.
Lo Stato rinvia la scadenza delle tasse, ma le imprese non avranno a breve i soldi per pagarle. Già il fatto che il rinvio sia di soli 4 giorni, significa che i nostri governanti non hanno capito quello che sta davvero succedendo. Le imprese non avranno materialmente i soldi delle tasse, né alla scadenza, né quattro giorni dopo né tra sei mesi.
Quindi lo stato di qui a poco andrà in default. E’ inevitabile.
Aver messo a disposizione 25 miliardi per superare la crisi, a fronte di un fabbisogno di circa 500 miliardi, come correttamente stimato dalla Germania, significa non aver compreso la situazione, non avere gli strumenti intellettuali per comprenderla. Significa che i nostri governanti, in primis il Ministro dell’Economia, lo storico Gualtieri, non sono in grado di comprendere nemmeno di cosa ha bisogno l’Italia.
Ma aver paventato soltanto l’idea che quei 25 miliardi avrebbero generato 340 miliardi di “flussi” rasenta l’inganno. Significa che sono in qualche modo consapevoli dell’entità del fabbisogno, e provano a ingannare gli italiani raccontando fandonie. Questo è vergognoso.
Per non avvitarsi su se stessa, l’Italia dovrà chiedere i soldi ai cosiddetti mercati. Ursula von der Leyen ha detto che i parametri di Maastricht verranno sospesi. Non è una buona notizia. Sospendere i parametri legati al Patto Orwelliano di Stabilità e Crescita vuol dire che verranno ripristinati dopo l’emergenza.
Il collasso finanziario dell’Italia viene solo rinviato a tempi migliori.
Il finanziamento della spesa necessaria per risollevare l’Italia porterà il debito complessivo a 2800/3.000 miliardi, ma il PIL subirà un tracollo stimabile in 300-400 miliari se tutto va bene. Questo significa che il rapporto debito/PIL potrebbe superare quota 200.
E’ il sistema che è sbagliato. E’ il metodo che non funziona. Siamo in mano alla finanza apolide che ci taglieggia col debito e col tasso d’interesse. Lavoriamo per pagare gentaglia che nella loro vita hanno solo spolpato i popoli. L’unica via d’uscita è emettere una moneta parallela, accettata in Italia, non indebitarsi ancora con gli usurai, checché ne dica l’ultima creazione della finanza apolide, la servitrice Ursula von der Leyen.
Il fatto che il FMI metta in giro la bufala che il PIL italiano si attesterà a -0,6% e il debito pubblico al 2,6% del PIL è semplicemente vergognoso.
E siccome non si tratta di sprovveduti, ma di gente senza scrupoli, vuol dire che stanno soltanto cercando di manipolare le informazioni, minimizzando uno tsunami economico che non possiamo evitare, facendoci entrare in una trappola che poi alla fine si rivelerà mortale.
Al momento giusto verranno a incassare.
E Christine Lagarde non aiuterà l’Italia, non fa parte dei suoi progetti.
di Alberto Rovis
Fonte: www.altreinfo.org
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L’Europa ci autorizza a indebitarci, ovvero ci dà in pasto al Leviatano della finanza. Alberto Rovis
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