Laurence Douglas Fink, meglio noto come Larry Fink, è un miliardario americano di origine ebraica. E’ un uomo molto potente, non tanto perché è miliardario, ce ne sono tanti altri come lui, ma Larry Fink è anche fondatore e CEO di BlackRock, il fondo comune d’investimento più importante del mondo finanziario.
Per capire quanto sia importante questo fondo, e quindi il potere che detiene chi lo gestisce, basta soffermarsi su questa cifra:
7.400 miliardi di dollari gestiti, 5/6 volte il PIL dell’Italia.
Disporre di una cifra del genere vuol dire che ovunque sposti i soldi generi turbolenza finanziaria. E’ come quando si sposta un elefante in una stanza. Non puoi fare a meno di notarlo.
Ma per fortuna il fondo di Larry Fink, almeno sulla carta, non è un fondo speculativo. E’ un fondo d’investimento patrimoniale. Questo significa che l’obiettivo di BlackRock non è quello di generare speculazione e turbolenza finanziaria, bensì quello di acquistare importanti quote di partecipazione in aziende strategiche. E infatti, il fondo di Larry Fink controlla molte delle più importanti multinazionali oggi esistenti.
Come tutti i miliardari di successo, anche Larry Fink si sente un eletto, un predestinato, quindi esterna pensieri di questo tipo:
«La democrazia, così come l’abbiamo intesa finora, si è dimostrata un disastro, non è in grado di gestire il mondo, ci ha portato alla distruzione del pianeta, ha portato guerre, ha portato incapacità decisionale e incapacità di visione da parte dei governi. Ha portato al sovrappopolamento del Pianeta. Ha portato alla creazione di una enorme massa di poveri ignoranti, che non fanno altro che perpetuare questo sistema democratico fino a distruggere tutto. Il mondo, l’economia, la politica, dovrebbero essere gestiti da chi è capace, da chi è visionario, da chi sa. Se un Paese non è in grado di gestire la propria economia arriviamo noi. Ci pensiamo noi a creare ricchezza, a creare futuro».
In sostanza, Larry Fink crede che il mondo vada gestito da una elite capace, di cui lui si sente parte, perché gli altri esseri umani non sono all’altezza.
In realtà, avrebbe anche ragione. La democrazia non funziona come dovrebbe. Ma questo succede proprio perché ci sono persone come Larry Fink, ultrapotenti e pieni di soldi, che condizionano la vita politica delle nazioni portando al potere gente che non fa l’interesse del popolo, bensì quello delle elite finanziarie, di cui Larry Fink fa parte.
Per non parlare poi delle multinazionali, partecipate da BlackRock e scelte da Larry Fink. Si tratta di aziende globalizzate che hanno sede in paradisi fiscali e non pagano tasse da nessuna parte. Alcuni di questi paradisi sono posti a due passi da noi, ad esempio Andorra e l’insospettabile Olanda, altri in posti da sogno, quali le Isole Cayman e Vanuatu. Ce ne sono centinaia, e a questo lungo elenco se ne aggiunge ogni anno qualcun altro, giusto per confondere le acque e generare nuove opportunità di evasione alle multinazionali e ai super miliardari.
Ci poniamo allora questa semplice domanda (che Larry Fink non si pone):
Come fa a funzionare bene una democrazia in mezzo ai predatori della finanza che si portano via ogni ricchezza?
E’ come sperare che un branco di cernie prosperi e si riproduca in gabbia e in mezzo a un branco di pescecani.
Se potessimo liberarci da tutti i Larry Fink e da tutte le multinazionali che infestano questo pianeta, staremmo tutti meglio. Anche Larry Fink starebbe meglio, non avrebbe più la preoccupazione di dover prendere faticosamente le redini del mondo per aiutarci a sopravvivere.
Il mondo, senza gente come lui, senza le multinazionali e senza la finanza apolide girerebbe molto meglio.
di Alberto Rovis
Fonte: www.altreinfo.org
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