I paesi frugali contro le locuste del Sud. Alberto Rovis - www.altreinfo.org

I paesi frugali contro le locuste del Sud. Alberto Rovis

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Il governo sta trattando per i Recovery Fund. E’ tutto tempo perso, gli autoproclamatisi “paesi frugali” non li accetteranno mai, voteranno contro, ci umilieranno con restrizioni e controlli.

Loro ci considerano le “locuste del sud”. E le locuste non vanno aiutate, bensì debellate.

In realtà, tutti gli europei, chi più chi meno, godono se l’Italia è in ginocchio. In fondo in fondo era proprio questo quello che volevano quando ci hanno invitato a entrare nell’euro, accogliendo le richieste dei falsi “padri della Patria”. Chi per invidia, chi per far fuori un concorrente, chi per disprezzo, chi perché lo abbiamo tradito in qualche guerra o chi per convenienza geopolitica, fatto sta che tutti vogliono vedere l’Italia piegata in due. Dobbiamo farcene una ragione.

Giuseppe Conte e gli italiani (secondo Rutte)

I paesi frugali ci concederanno qualcosina, così il Premier Conte, com’è solito fare,  potrà tornare in Italia urlando su facebook:

“Abbiamo vinto, è stata una partita combattuta ma abbiamo vinto” o un improbabile “vinceremo, sarà dura ma vinceremo”.

Adesso il governo vorrà prendere pure i soldi del MES, appoggiati da un redivivo Silvio Berlusconi, riciclato e ripulito per l’occasione. I suoi voti saranno utili per il MES e forse anche per la nuova legge elettorale. Lui è un responsabile, si sa, non negherà mai il suo appoggio al governo. Per il bene del Paese, naturalmente. In ogni caso, Berlusconi è sempre stato un responsabile. Anche quando nel 2009 si fermò in quel di Napoli per partecipare al diciottesimo di una certa Noemi Letizia. Vi ricordate? All’epoca non era un uomo qualunque, bensì il Capo del Governo della settima potenza industriale del mondo. Molto responsabile.

In realtà, noi non abbiamo bisogno né del MES né del Recovery Fund, ci sono molte soluzioni sul piatto per risolvere problemi finanziari dell’Italia. Una di queste è ricollocare il debito pubblico italiano presso risparmiatori residenti. In sostanza si tratterebbe di spostare il debito dalle mani della finanza internazionale apolide a quelle dei residenti in Italia. Sarebbe facile da realizzare, con semplici e plurime emissioni riservate, e porterebbe un doppio beneficio:

  1. non dipenderemmo più dalla speculazione finanziaria predatoria,
  2. gli interessi verrebbero distribuiti ai residenti, quindi andrebbero a finanziare i consumi interni, generando reddito e benessere.

Era così negli anni ottanta, quando c’era il cosiddetto “popolo dei BOT”. La maggior parte del debito era nelle mani degli italiani residenti e della Banca d’Italia. E’ così anche in Giappone, che ha un debito pubblico molto più alto del nostro, ma non è soggetto alla speculazione internazionale.

Ma queste sono opzioni che la falsa sinistra non prende nemmeno in considerazione. Il perché è molto semplice.

La finanza apolide non gradirebbe una mossa del genere, verrebbe loro impedito di risucchiare la nostra ricchezza, giorno per giorno e di depredarci ogni tanto col meccanismo dello spread.

E quindi, siccome la falsa sinistra fa gli interessi della grande finanza, i vari Gualtieri e Conte non lo faranno mai.

I loro padroni non vogliono.

Non sia mai che si innervosiscano.

Eh già. Comunque, se non ci fossero i traditori nostrani, il gioco della finanza sarebbe molto più complicato e la vittoria incerta.

Ma i collaborazionisti, quelli che pensano soltanto al proprio tornaconto, non mancano mai. Soprattutto in Italia, ma non solo (vedi Tony Blair).

 

di Alberto Rovis

Fonte: www.altreinfo.org

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