La Troika sta distruggendo la Grecia. Perché lo faccia non è dato sapere. C’è chi dice che ubbidiscono ai poteri forti, ai poteri sovranazionali, al potere finanziario, alle elites globaliste. C’è anche chi dice che la politica della Troika è semplicemente sbagliata, ma loro pensano di far la cosa giusta. Questo vuol dire che sono in buona fede. Beh, mi sembra una interpretazione un po’ naïf.
E’ difficile pensare che gente come Mario Draghi, Christine Lagarde e Jean-Claude Juncker stiano commettendo errori mastodontici come questo e siano in buona fede. Tra l’altro godono dell’appoggio della Merkel, altra politica navigata che ne sa una più del diavolo. Come possiamo pensare che questa gente sia in buona fede e pensi veramente di fare il bene della Grecia e dell’Europa? Lo vedono tutti, anche quelli che non capiscono niente di economia, che queste sono politiche distruttive.
La Grecia è stremata. Quei tre non si accorgono di nulla? Penso proprio siano persone che ubbidiscono ai poteri forti. Basterebbe un mese del Quantitative Easing della BCE, gestito da Mario Draghi, per porre fine a questa lenta agonia e risollevarla da tutti i suoi mali. Ma i soldi Mario Draghi li da alle banche, non al popolo, non ai governi.
Che cos’è il rapporto Debito/PIL
Ipotizziamo il caso di uno stato in cui la somma dei redditi prodotti da tutti i suoi abitanti ammonti a 100 milioni di euro. Supponiamo anche che questo stato abbia un debito pubblico di 100 milioni di euro. Il suo rapporto Debito/PIL sarà pari a uno. Nel gergo tecnico finanziario si usa dire che il debito è pari al 100% del PIL.
Supponiamo adesso che il PIL di questo stato crolli a 50 milioni di euro. Il nuovo rapporto Debito/PIL sarà ora pari a 2, quindi al 200%. In altre parole, per ogni 100 € di PIL ce ne sono adesso 200 di Debito. La situazione è peggiorata vistosamente. Se un reddito globale di 100 milioni era sufficiente per la popolazione di quel paese, col nuovo reddito sarà dura anche solo sopravvivere. Cosa può fare questo stato? Beh, occorrerà darsi da fare per aumentare il PIL e riportarlo ai valori precedenti. Questa sembra essere la priorità, cioè la cosa più logica e ragionevole da fare.
Supponiamo adesso che qualcuno obblighi lo stato a riportare il rapporto Debito/PIL al 100% perché ritiene che un rapporto pari a 200 sia insostenibile. Si tratta di una richiesta molto impegnativa e difficile da esaudire. In sostanza, lo stato dovrà rimborsare prestiti per 50 milioni di euro. Ma come farà questo povero stato a rimborsare debiti per 50 milioni, se il suo PIL annuale è di 50 milioni? Non può rimborsare il debito, nemmeno parzialmente. Troppi sacrifici, bisogna attendere tempi migliori.
Ma quelli non capiscono ragioni e glielo impongono con la forza e le minacce. Costringono lo stato ad aumentare la tassazione sui cittadini per trovare nuove risorse finanziarie. Inoltre, lo obbligano a risparmiare sulla sua spesa pubblica, tagliando le pensioni e la spesa sociale. E siccome nemmeno questo basta, lo costringono a vendere tutti i suoi beni, vale a dire a privatizzare.
Quel qualcuno di cui parliamo è, appunto, la TROIKA.
La situazione della Grecia
La situazione della Grecia è simile a quella raccontata. Nel suo caso, il rapporto Debito/PIL è pari al 180%. Quello che dovrebbero fare adesso i greci è investire quel poco che hanno per aumentare il Prodotto Interno Lordo, cercando di non fare nuovi debiti. Invece la Troika, che ricordiamo è formata dalla Banca Centrale Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Commissione Europea, impone un’altra strada. Li obbliga ad aumentare le tasse, a risparmiare e a vendere il proprio patrimonio, trovando in questo modo le risorse necessarie per ripagare il debito.
Ma purtroppo, lo stato greco, come nell’esempio precedente, per fare tutto questo deve tagliare i servizi e le pensioni ai cittadini, aumentare le tasse (strozzando l’economia), e privatizzare beni essenziali per la comunità (ad esempio l’acqua).
La Troika ha innescato una spirale negativa che sta distruggendo la Grecia
L’elevato livello di tassazione impedisce ai cittadini di investire nelle attività produttive, il reddito dei greci diminuisce, il PIL si inabissa, i pochi capitali se ne vanno all’estero, lo stato aumenta le tasse perché non ha più soldi e si innesca una spirale negativa che tutto si porta via. Di male in peggio. Allora lo stato ha bisogno dei soldi del Fondo Monetario Internazionale per sopravvivere. Il Fondo glieli presta e il gioco è fatto. Hanno affinato ancora di più l’arma del ricatto.
Ma non sono “fatti loro”… Dopo la Grecia tocca a noi
La Troika sta distruggendo la Grecia, questo ormai lo sappiamo tutti. Il paese è ridotto in miseria. Adesso tocca all’Italia. Hanno già distrutto il nostro sistema manifatturiero e stanno distruggendo l’agricoltura. Inoltre, con la complicità delle ONG finanziate da Soros ci stanno arrivando centinaia di migliaia di migranti di cui dobbiamo farci carico.
Perché permettiamo che distruggano l’Italia? Il nostro è un grande paese, fino a qualche anno fa c’era lavoro per tutti. Adesso invece i nostri figli se ne stanno andando. O rimangono qui, disoccupati, sognano di andare via.
Perché permettiamo tutto questo? Perché non reagiamo?
di Alberto Rovis
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