La maggior parte degli articoli che trattano la crisi del sistema bancario italiano, ed in particolare quella del Monte dei Paschi di Siena, utilizza una terminologia tecnica incomprensibile ai non addetti ai lavori. ECAI, Buffer Anticiclico, IOSCO, Cliff Effect, Tier 1, Tier 2, e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo questa terminologia genera mancanza di chiarezza, porta fuori strada e ci impedisce di capire quali siano le vere cause della crisi, quali le responsabilità e le conseguenze.
Alla fin fine sembra si tratti di operazioni un po’ avventate, fatte da manager incompetenti o compiacenti, tutti colpevoli e nessun colpevole. Tra le righe sembra che questi personaggi abbiano perso il controllo della situazione ed è per questo che il sistema è entrato in crisi. I paroloni utilizzati da pseudo giornalisti conniventi col regime altro non sono che la “Neolingua Orwelliana”, quella che serve per occultare la verità, lasciando nell’ombra i colpevoli e le cause che stanno alla base della crisi.
Il perché della crisi del MPS
Il motivo per cui il Monte dei Paschi di Siena è andato in tilt è molto semplice da capire ed è altrettanto semplice da spiegare. La neolingua utilizzata dall’informazione mainstream serve soltanto a coprire le responsabilità, così gli stessi crimini potranno essere ripetuti all’infinito. E per giunta dagli stessi criminali.
Per capire i motivi che hanno portato MPS in rovina, c’è una resistenza psicologica che dobbiamo rimuovere dalla nostra mente.
Le banche possono creare denaro dal nulla. Hanno dei limiti, ma possono creare denaro dal nulla. Lo hanno sempre fatto e continueranno a farlo.
Questo è un concetto che per molte persone è difficile da capire. La maggior parte è convinta che le banche guadagnino tantissimi soldi prestando ad altri i loro risparmi. Pensano cioè che il guadagno delle banche sia rappresentato dal differenziale tra i due tassi d’interesse. In pratica, la banca paga lo 0,05% di interessi ai risparmiatori e poi li ripresta al 9%. Questo sarebbe il loro guadagno. Si tratta purtroppo di una mezza verità. Il differenziale tra i tassi d’interesse rappresenta soltanto una piccola parte del loro guadagno, quella meno importante.
Il moltiplicatore dei depositi bancari
Ciò che riesce difficile da capire ai più è che le banche non si limitano a prestare i soldi che ricevono dai risparmiatori, ma questa è soltanto la base da cui partire per generare soldi dal nulla, per moltiplicarli come i pani e i pesci. In altre parole, se i risparmiatori depositano in banca 1 milione di euro, la banca, con le norme attuali, possono generare fino a 100 milioni di euro aggiuntivi. Il tutto con un semplice click del computer. Ed è questo il loro vero grande, immenso, guadagno. Questa è la vera fonte del loro potere.
Avete rimosso questa resistenza psicologica? Non credo, so che è difficile. Quando andiamo a scuola ci fanno studiare la storia, un po’ vera e un po’ falsa, ci fanno studiare Dante e la Divina Commedia, le poesie del Leopardi, la risoluzione di un binomio. Ma nessuno ci dice che le banche si arricchiscono immensamente creando denaro dal nulla. Nessuno ci dice le cose importanti, quelle che contano davvero. Anzi, nei libri scolastici scrivono che le banche guadagnano sul differenziale tra i due tassi d’interesse. Ci dicono proprio quello che pensa la maggior parte delle persone. E noi ci crediamo, perché è abbastanza logico ed è anche verosimile.
La maggior parte del denaro in circolazione è creato dalle banche
E invece non è così. Circa il 94% del denaro che circola nel sistema finanziario, o meglio nei computer del sistema finanziario, è stato creato dalle banche con un click. La cartamoneta vera, quella che teniamo in tasca, quella stampata dalla BCE, rappresenta soltanto una piccola parte della massa monetaria.
Con i soldi creati dal nulla le banche comprano immobili di pregio, interi edifici, opere d’arte, titoli obbligazionari, titoli azionari, certificati del tesoro, speculano in borsa, prestano soldi alle famiglie, finanziano le imprese. Basta entrare in una banca per capire che non possono vivere “soltanto” con il differenziale dei tassi d’interesse. Troppo poco per giustificare tanta ricchezza, stipendi da favola, quindicesima e sedicesima mensilità per gli impiegati, buone uscite milionarie per tutti i manager, indipendentemente da come abbiano operato. Se ben gestite le banche sono come le galline dalle uova d’oro, guadagnano soldi a palate. Sono un’enorme fonte di ricchezza. Ed il problema sta proprio in queste tre parole:
“Se ben gestite”
Questo è il punto dolente.
Come le banche utilizzano i soldi creati dal nulla
Dunque, ricapitoliamo. Le banche creano denaro dal nulla. Una parte lo utilizzano bene. Molto bene, direi. Fanno investimenti oculati e remunerativi. Prestano soldi alle famiglie, ma chiedono garanzie reali, quali ad esempio ipoteche sugli immobili. Finanziano i piccoli imprenditori, ma si assicurano che i loro progetti siano redditizi e chiedono firme di garanzia a destra e a manca. Fanno attenzione a tutti i dettagli. Agiscono con prudenza finanche eccessiva. Detto in altri termini, gestiscono i soldi con la serietà e l’oculatezza di un buon Pater Familias.
Tuttavia, e purtroppo, quello che vediamo rappresenta soltanto una parte parte di ciò che realmente avviene tra le quattro mura delle banche. E’ una facciata montata ad arte. Bisogna andare dietro le quinte per capire come stanno davvero le cose ed il perché della crisi.
Cos’è successo dietro le quinte del Monte dei Paschi di Siena
Dietro le quinte c’è un altro mondo e le regole cambiano. Ci sono gli altri prestiti, garantiti dal nulla, quelli che le banche fanno agli amici, ai parenti, ai prestanome e ai potenti. Qui si erogano finanziamenti che non verranno mai restituiti, si fanno gli scambi di favori, le truffe. Qui si acquistano altre banche pagandole il doppio del loro valore, si acquistano immobili pagandoli il triplo. Questa è la parte marcia delle banche, quella che noi non vediamo. Ed è quella che ha portato MPS al baratro, con la complicità di un’intera classe politica. E’ questa la parte oscura che sta facendo crollare il sistema bancario italiano. Emerge solo adesso perché ci sono nuove normative che le banche devono soddisfare per continuare ad operare (Basilea 3) e le truffe perpetrate ai nostri danni devono in qualche modo essere esposte in bilancio. Vanno in qualche modo evidenziate.
Chi sono i truffatori?
E allora vogliamo sapere chi sono i truffatori, i collusi, i delinquenti, visto che costeranno venti miliardi ai contribuenti italiani. Invece scopriamo che le banche “non possono” dirci nulla. E perché non possono? Per questione di “privacy”, naturalmente. Quella legge, vi ricordate, quella legge che la classe politica ha fatto per garantire la nostra privacy e per coprire le loro malefatte. E i giornalisti, quelli che ci svelano addirittura le intercettazioni telefoniche più riservate? Dove sono? Perché non ce lo dicono loro almeno? Loro lo sanno, ma non ce lo dicono, perché se ci provano verrebbero estromessi dal sistema, non sarebbero più “funzionali” al potere.
Sappiamo chi sono i truffatori…
Ma non occorre che ce lo dicano. Noi sappiamo chi sono i truffatori. I potenti e gli amici dei potenti li conosciamo già. Sono quelli che pagano le tasse in Svizzera e truffano in Italia. Quelli che fondano partiti nuovi per “cambiare” il paese. Quelli che hanno il numero 1 delle tessere dei partiti più gettonati. I delinquenti sono sempre gli stessi. E comunque saperlo non serve a nulla. Nessun giudice indagherà. Non è un reato importante. Non è nemmeno materia di tribunali, si tratta di problemi di “alta finanza”.
E noi non riusciamo a liberarci di questo cancro che sta fagocitando tutto e costringe i nostri figli a fuggire all’estero. Siamo prigionieri di una classe politica insaziabile e senza scrupoli.
di Alberto Rovis
www.altreinfo.org
***