Nella storia dell’umanità le guerre ci sono sempre state, ma sono cambiate le tecniche e le armi che i popoli hanno utilizzato nel corso dei secoli per sottomettere altri popoli.
Oggi le guerre non si combattono solo con le armi tradizionali, ma esistono altre modalità che sono più difficile da individuare e per questo più insidiose.
L’Italia è in guerra monetaria da anni e non lo sappiamo …
… ma neanche ce ne stiamo rendendo conto.
Questo perché le armi che si stanno utilizzando sono monetarie e finanziarie, che sono le più difficile da individuare, in quanto se ne vedono gli effetti, ma le cause sono incomprensibili ai più.
Vi invito a leggere la lettera di Guido Crosetto e di Marco Zanni a “Libero Mercato”
Per ulteriori approfondimenti sull’ultima arma di distruzione del nostro paese che è stata messa in piedi, mentre l’attenzione degli italiani viene “distratta” con le vicende della Raggi e con le canzoni di Sanremo.
L’Italia è ormai un grande Titanic, dove le persone ballano e si divertono, senza rendersi conto di ciò che sta per accadere e neanche di cosa si potrebbe fare per evitarlo. Tutto sembra inevitabile.
Invece, lo ripetiamo ormai da tempo, esiste una strada maestra che potrebbe evitare le conseguenze di tutto questo o almeno attenuarne gli effetti, solo che non abbiamo la consapevolezza di poterla e doverla usare : la sovranità monetaria che ancora abbiamo.
Riassumiamo velocemente quanto sta accadendo :
- l’Italia ha un debito pubblico di 2.300 mld di euro, costituito da Titoli di Stato che ogni anno vanno in scadenza e devono essere rinnovati con altri Titoli di Stato, perché non abbiamo i soldi per rimborsarli ed evitare di farne di nuovi;
- in Europa tutti gli Stati hanno un debito pubblico che viene rinnovato ogni anno emettendo altri Titoli di Stato, ma anche se utilizziamo tutti la stessa moneta euro, i Titoli emessi dai diversi Stati non hanno lo stesso “rischio” per i mercati finanziari che li acquistano, e quindi gli interessi pagati dalle nazioni non sono uguali, ma hanno uno Spread (tanto per capirci, se lo Spread è 200, significa che l’Italia paga il doppio degli interessi della Germania);
- in questi ultimi anni la BCE, attraverso il QE e gli LTRO, cioè prestiti alle banche a tasso addirittura negativo dello 0,40%, ha “incentivato” l’acquisto di questi Titoli di Stato da parte del sistema bancario, perché potevano essere utilizzati al 100% all’interno del patrimonio necessario per la creazione di denaro dal nulla attraverso i prestiti, i cosiddetti depositi bancari elettronici (per una spiegazione di come creano il denaro le banche e di quali requisiti hanno bisogno, la trovate nel mio intervento alla Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati il 4 novembre 2016
Ora ultimamente lo Spread si era mantenuto tutto sommato basso perché la percentuale di utilizzazione, all’interno del patrimonio delle banche, dei Titoli di Stato dei diversi paesi, era per tutti uguale al 100%, e questo ha incentivato l’acquisto dei Titoli di Stato italiani, perché pur avendo lo stesso “valore” patrimoniale, avevano comunque un interesse maggiore e quindi erano più appetibili, finendo per riempire la “pancia” del nostro sistema bancario.
Tutto questo aveva probabilmente l’obiettivo di creare una calma piatta ed apparente, in modo da far passare senza scossoni, la Riforma Costituzionale che avrebbe dovuto aprire le porte alla svendita dei nostri servizi, vedi Riforma del Titolo V che trovate spiegata in questo video trasmesso nel 2013 da “La Gabbia” :
La tecnica è semplice, ma quanto mai efficace, e la descrivono bene Crosetto e Zanni nella loro lettera : “Il braccio armato, come sempre, è la Commissione europea, e l’ arma è il pacchetto sulla nuova regolamentazione bancaria. Un piccolo emendamento all’articolo 507 del regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr) prevede di delegare all’Eba, l’Autorità Bancaria Europea, la facoltà di cambiare l’ approccio sull’esposizione bancaria nei confronti degli Stati e del loro debito sovrano: i titoli di Stato in pancia alla banche non saranno più considerati a rischio zero, se con rating inferiore alla A.”
In pratica è bastato ridurre il coefficiente utilizzato dalle banche per “valutare”, all’interno del proprio patrimonio, il valore dei Titoli di Stato con rating inferiore alla A, come ha l’Italia, in modo da costringerle a vendere questi Titoli per comprare quelli dei paesi con un rating migliore come ha la Germania, guarda caso.
In questo modo lo Spread aumenta in modo esponenziale e lo Stato si ritrova a dover pagare sul proprio debito pubblico, un interesse maggiore rispetto ai 70/75 mld di euro che abbiamo pagato in questi ultimi anni.
Gli effetti sono due e dirompenti :
- mettere in crisi il sistema bancario italiano per “favorirne” l’acquisto ed il controllo da parte delle banche straniere;
- mettere in crisi lo Stato italiano per “favorire” la svendita del patrimonio pubblico rimasto e dei servizi.
Tutto questo è reso possibile dal fatto che l’Italia avrebbe un’arma per potersi opporre e difendersi da questi attacchi, ma non la usa perché ha una classe politica corrotta e compiacente, che seguita a fare gli interessi di questa gente, anziché dei cittadini e delle aziende italiane.
L’arma è la sovranità monetaria che ancora lo Stato ha e che potrebbe utilizzare per creare altri strumenti monetari, soprattutto a valenza fiscale tipo i Certificati di Riduzione Fiscali di cui parliamo da anni, che non costituiscono un debito perché sono utilizzabili per pagare le tasse alla scadenza, quindi meno soggetti alle speculazioni finanziarie perché non c’è il rischio di perdita del loro valore nominale alla scadenza.
Non entriamo nel merito di queste soluzioni che abbiamo già descritto e seguiteremo ad approfondire nei prossimi articoli.
Oggi mi interessa esprimere un concetto fondamentale per rispondere a tutti quelli che mi dicono che ciò che diciamo nei riguardi della sovranità monetaria dello Stato non si può realizzare, perché sarebbe vietato dai Trattati (ma non c’è assolutamente scritto), perché si avrebbe una inflazione come lo Zimbawe (ma non è la stessa situazione) o più in generale perché non sarebbe “corretto”.
Ma siamo o non siamo in guerra ? E le armi che vengono usate contro di noi sono “corrette” ?
Il denaro oggi si crea e Mario Draghi ha ammesso che per la BCE “non possono finire i soldi, perché abbiamo ampie risorse per far fronte a tutte le nostre emergenze“, per cui dobbiamo renderci finalmente conto, che la creazione del denaro in mano al sistema bancario, è uno strumento di guerra, per costringere gli Stati all’aumento continuo del debito pubblico ed alle politiche di austerity che ci stanno distruggendo.
Ma è tutta una finzione, perché la sovranità monetaria è in realtà nostra, e non può essere altrimenti visto che la moneta ha solo un valore convenzionale e siamo noi, attraverso lo Stato, che glielo diamo accettandola come unico strumento di pagamento.
Svegliamoci italiani, prima che sia troppo tardi, e riprendiamoci ciò che è nel nostro diritto e garantito dall’art.1 della nostra Costituzione : la sovranità appartiene al popolo, e quella monetaria è di gran lunga la più importante di tutte.
La moneta deve essere di proprietà dei cittadini e libera dal debito.
Fabio Conditi – Presidente dell’Associazione Moneta Positiva
www.monetapositiva.it
Articolo scritto per www.comedonchisciotte.org
Il link è questo http://comedonchisciotte.org/siamo-in-guerra-monetaria-e-non-lo-sappiamo/
***