Perché si crea uno Stato parallelo ebraico in Patagonia? Maurizio Blondet - www.altreinfo.org

Perché si crea uno Stato parallelo ebraico in Patagonia? Maurizio Blondet

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
image_pdfimage_print

Il miliardario inglese ebreo Joe Lewis, che fa affari con l’amico George Soros ed è il padrone della squadra di calcio Tottenham, comincia “ad acquistare immensi territori nel Sud argentino, ed anche nel vicino Cile. Le sue proprietà coprono più volte l’estensione dello stato d’Israele. Sono situate in Tierra del Fuego, all’estremo meridione, zona che dà accesso alle ricchezze minerarie del continente antartico”.

Joe Lewis, padrone della Patagonia.

Il miliardario può farlo in base al trattato di pace che Londra impose all’Argentina sconfitta nella guerra della Falkland (o Malvinas): lo spazio aereo del territorio meridionale è stato tolto a Buenos Aires. E’ alla Royal Air Force che oggi le linee aeree argentine devono chiedere il permesso di sorvolo sulla loro patria.

Le terre di Lewis fra l’altro “circondano il Lago Escondido [proprietà demaniale] impedendo ad esso l’accesso, nonostante una sentenza di giustizia. Un aeroporto privato con pista di 2 chilometri gestito dal miliardario accoglie aerei civili e militari”.

Militari? “Dalla guerra delle Malvine, l’esercito israeliano organizza “campi di vacanza” (sic) per i suoi soldati in Patagonia. Ogni anno, 8-10  mila vengono a passare due settimane nelle terre di Joe Lewis.

Sono stati costruiti là “migliaia di edifici”, ma “è impossibile constatare lo stato dei lavori, perché essendo quei territori privati, Google Earth oscura le foto satellitari dell’area, come fa per le istallazioni militari dell’Alleanza Atlantica. Il vicino Cile ha ceduto ad Israele una base per sottomarini. Vi si sono scavati tunnel per sopravvivere all’inverno polare.

Proprietà privata.

Proprietà privata, patagonia, argentina

“Gli indiani Mapuche, che popolano la Patagonia argentina come quella cilena, hanno avuto la sorpresa di apprendere che a Londra si è  riattivata l’organizzazione Resistencia Ancestral Mapuche (RAM), misteriosa organizzazione indipendentista. Un tempo ritenuta una organizzazione strumentalizzata dai servizi segreti argentini, adesso la sinistra la considera un legittimo movimento secessionista; ma i capi Mapuche la considerano un iniziativa finanziata da Soros”. Anche per l’affondamento, il 17 novembre scorso, del sottomarino San Juan, in una missione segreta (ma di cui Londra era stata avvertita) nel mare antistante ai territori dell’ebreo, “la stampa argentina è convinta che abbia urtato una mina oppure sia stata distrutta da un siluro nemico”.

Strana paranoia complottista quella che coglie i capi Mapuche e i giornali argentini. Ed è una paranoia ricorrente:

“Dopo il colpo di stato militare contro il generale Juan Domingo Peròn [1955], presidente democraticamente eletto, si sviluppò in [certi settori dell] armata una corrente antisemita. Essa diffuse un opuscolo che accusava il nuovo Stato di Israele di preparare l’invasione della Patagonia, il Plan Andinia”. 

Torna il Plan Andinia

Ora sembra proprio che i complottisti dell’esercito (o meglio: ci fu una parte dell’esercito, quella che cacciò Peròn anche bombardando le folle peroniste in Plaza de Mayo provocando centinaia di vittime, che era filo-britannica) avessero ragione. Già allora avevano notato i primi acquisti della numerosa comunità ebraica in quelle terre inospitali.

L’accusa viene ripetuta e attualizzata da un osservatore argentino nel 2013: “La comunità ebraica internazionale ha comprato la Patagonia argentina e cilena per costruire un secondo Israele”.

Il testo accusa la Kirchner di aver ceduto la Patagonia “a Eduardo Elztain, presidente della comunità ebraica mondiale” in cambio della “cancellazione del debito argentino con la Banca Mondiale”. La base sottomarina ceduta dal Cile sarebbe “la Base Rockefeller”, un reticolo sofisticato di tunnel che hanno la qualità di rifugi antiatomici, ma anche di vere colonie-rifugio in caso di guerra atomica che distruggesse la vita civile nel resto del mondo; qui migliaia di eletti potrebbero vivere sottoterra, alimentandosi di colture cui diversi di questi sotterranei sarebbero destinati, anzi dove già crescono piante e raccolti…

Comunità ebraica internazionale in argentina, kirchner

Comunità ebraica internazionale in Argentina, contratti firmati con Cristina Fernàndez de Kirchner

Il citato Eduardo Elztain, miliardario, proprietario fra l’altro della catena locale di grandi magazzini DOT, è anche il maggior azionista della mineraria Australia Gold, che insieme alla canadese Goldrocks Mines sta estraendo l’oro nella zona di Salta, nord dell’Argentina (non estraggono Bitcoin, loro…); nell’aprile del 2017, lo stesso Elzstain ha acquisito la Falkland Island Holdin Group Plc, una finanziaria “nel paradiso fiscale stabilito dagli inglesi nelle Malvine per riciclare i capitali argentini.

Papa Francesco bacia le mani a sopravvissuti della Shoah

Papa Francesco bacia le mani a sopravvissuti della Shoah

Qualunque sia il progetto che Israele ha in Argentina – o una base militare, o colonia di ripopolamento o un “secondo Israele” dopo la guerra atomica, è evidente che tenere sotto schiaffo la senatrice Cristina Kirchner è utile, ed educativo per chi possa essere tentato di reclamare la sovranità sulla Patagonia.

 

di Maurizio Blondet

Fonte: maurizioblondet.it

***

image_pdfimage_print
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

You may also like...

error: Alert: Content is protected !!