Siamo salvi!
A risolvere il problema della disinformazione in rete sarà, attraverso un algoritmo verità, Marco Carrai, l’imprenditore che pagava l’affitto della casa dell’amico Matteo Renzi e che “prese appalti su appalti dal Comune di Firenze“, di cui Renzi – ricordiamolo – è stato primo cittadino.
Beh oggi Carrai, dopo aver fatto per anni i propri interessi, vuole contribuire a migliorare la società estirpando le fake news dalla rete.
Lo ha rilevato lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha illustrato il suo piano per arginare il fenomeno delle false notizie sul web:
«Stiamo lavorando con uno scienziato di fama internazionale alla creazione di un “algoritmo verità”, che tramite artificial intelligence riesca a capire se una notizia è falsa. L’altra idea è creare una piattaforma di natural language processing che analizzi le fonti giornalistiche e gli articoli correlandoli e, attraverso un grafico, segnali le anomalie. A mio avviso ciò dovrebbe essere fatto anche a livello istituzionale. Però da solo non basta. È dimostrato che ognuno frequenta sia nella realtà che nei social i propri simili e da essi trova conferme. I social accrescono in modo esponenziale la correlazione tra persone e quindi le false convinzioni. Occorre quindi agire a livello di educazione all’informazione sia nelle scuole che attraverso i quotidiani».
Quindi ricapitoliamo: grazie all’intelligenza artificiale capiremo se una notizia è falsa e una piattaforma segnalerà le anomalie dopo aver analizzato quali sono le fonti giornalistiche.
In aggiunta verranno educati i ragazzi nelle scuole per evitare che caschino nelle trappole della rete.
L’idea è un po’ inquientate ma noi non vediamo l’ora che Carrai crei quest’algoritmo.
Perché forse a farne le spese più di tutti sarà proprio il suo amico Matteo Renzi, che da anni è noto in tutta Italia col nome di “Bomba” perché ne spara una dietro l’altra.
Fonte: silenziefalsità.it
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