Invitata ai microfoni della radio belga La Première, Simona Frankel, l’ambasciatrice di Israele in Belgio, ha dichiarato di «provare dispiacere per ciascuno dei morti, anche se si tratta di terroristi, 55 terroristi».
Il giornalista Thomas Gadisseux, della trasmissione «Matin première», cui l’ambasciatrice era stata invitata, le ha chiesto: «Anche gli otto bambini e il neonato?».
Senza esitazioni, Simona Frankel ha accusato il gruppo Hamas, da lei definito «terrorista» di «avere preso in ostaggio la popolazione e [di essere] responsabile di queste morti».
La diplomatica ha aggiunto che i membri di Hamas avevano «deciso di sacrificare i loro fratelli e sorelle, uomini, donne e bambini, in una guerra mediatica».
«Noi vogliamo solo proteggere i nostri concittadini. Preferiamo ricevere critiche che condoglianze», ha insistito Simona Frankel.
Le parole dell’ambasciatrice israeliana hanno suscitato critiche negli ambienti politici belgi.
Alla sig.ra Frankel bisognerebbe forse spiegare che sono proprio i crimini di Israele ed il regime di apartheid che vige in quel paese ad alimentare l’antisemitismo in Europa e nel mondo, non i libri di testo che utilizzano i bambini a scuola.
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