Tutti i popoli della terra hanno una storia, più o meno complessa, fatta di alti e bassi, progresso e regresso, costellata di eventi positivi e negativi, fatti di cui andare fieri ed altri di cui vergognarsi. Allo stesso modo, tutti i personaggi che hanno fatto la storia dell’umanità hanno luci e ombre. In loro convivono il bene e il male.
Napoleone fu un grande condottiero, al centro della storia europea, nessuno ha dubbi al riguardo, ma a Gaza fece massacrare duemila prigionieri di guerra inermi a colpi di sciabola. Eppure aveva promesso di non ucciderli, se si fossero arresi. Non ebbe alcuna pietà nemmeno per migliaia di soldati turchi, uccisi a sangue freddo o annegati ad Abukir.
Stalin fu responsabile di milioni di morti innocenti, perché appartenenti a gruppi sociali non graditi, o perché contrari al suo regime. Eppure anche questo fu un grande personaggio storico. Durante le loro conquiste, i turchi impalarono decine di migliaia di cristiani, perché non volevano convertirsi. Non mi soffermo sui misfatti della Santa Inquisizione.
Nel secondo dopo guerra il generale Eisenhower, poi divenuto presidente degli Stati Uniti, fu spietato coi prigionieri tedeschi. Erano soltanto dei giovani soldati che avevano ubbidito agli ordini, eppure nei suoi campi di prigionia si calcola morirono oltre un milione di tedeschi. A guerra finita, per maltrattamenti e stenti. Una strage ed una vergogna di cui poco si parla.
Il generale Pietro Badoglio, nonostante i 400.000 soldati di cui disponeva, non riuscì ad avere la meglio su nemici poco e male armati in Africa Orientale. Per avere la meglio, col benestare di Benito Mussolini, utilizzò ogni tipo di gas tossico, soffocanti, vescicatori, gas all’irzina e quelli all’iprite. La vigilia di Natale del 1935, con i nebulizzatori piazzati sugli aerei cosparse sui villaggi le “nuvole della morte”, uccidendo ovunque civili inermi. Badoglio fu un generale incapace ed un uomo sanguinario e senza scrupoli, di cui ci dobbiamo vergognare. E ci vergogniamo, anche se preferiamo non parlarne e rifugiarci nel luogo comune “Italiani brava gente”. Ma in realtà, non sempre e non solo brava gente.
Ma non tutti accettano di fare i conti con la storia
Storie di questo tipo ce ne sono a migliaia e potrebbero riempire un’intera enciclopedia. Tutti, o prima o poi, fanno i conti col proprio passato e con la Storia.
Tutti tranne gli ebrei, loro non ne vogliono sapere.
Eppure nessun altro popolo può vantare un così ampio ventaglio di massacri di ogni genere ed ogni specie, ben distribuiti nell’arco della storia dell’umanità. Enumerarli non è lo scopo di questo articolo, ma sono davvero tanti i genocidi e i massacri che ebbero come protagonisti negativi gli ebrei.
Ma la loro reazione, messi davanti alle proprie responsabilità, è tutt’altro che mite. Prima negano, danno dell’antisemita e del razzista a chiunque sollevi l’argomento. Se la negazione e le accuse infamanti non dovessero sortire l’effetto desiderato, allora provano a nascondere i fatti o addirittura a modificare la storia con la potenza di fuoco garantita da un esercito di giornali e giornalisti. E se nemmeno questi sforzi immani dovessero bastare, ecco che iniziano le pressioni politiche, a volte imbarazzanti, per far approvare ovunque nel mondo leggi che vietino e penalizzino punti di vista diversi dai loro. Non più condanne morali quindi, ma condanne penali.
E accettare la storia? Magari vergognarsi delle malefatte dei loro antenati? Mai, questo mai. Non è previsto dal copione. Non se ne parla nemmeno.
Ciò che non capiscono gli ebrei è che la storia puoi cambiarla, nasconderla, modificarla, distorcerla a tuo piacimento, ma o prima o poi arriva la resa dei conti. Non potranno accusare tutti di antisemitismo. O meglio, lo potranno fare per decenni, forse per secoli, ma non per sempre. O prima o poi la storia presenterà il conto e gli ebrei verranno inghiotti dal loro passato. Da quello vero, non da quello che hanno costruito ad arte.
I soldi e il potere non bastano per nascondere o cambiare la storia per sempre.
di Paolo Germani
Fonte: www.altreinfo.org
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