L’anti-razzismo come grande arma di distrazione di massa per la sinistra globalista. Luciano Lago
L’apparato mediatico italiano, dominato dai grandi gruppi finanziari , ha dedicato molto spazio alla manifestazione svoltasi a Milano Domenica 3 marzo che si può definire come la più grande manifestazione politica liberal organizzata dalla sinistra mondialista. Quasi 200 mila persone vi hanno preso parte secondo gli organizzatori. Esaltata come un “nuovo corso” ed un successo anti-governativo, multicolore, generosamente decorato con tante bandiere arcobaleno, la grande kermesse è stato indicata come “evento anti-razzista”.
Gli organizzatori avevano trascurato soltanto un piccolo problema. Non esiste un fenomeno di razzismo in Italia ma questo è presente soltanto nella propaganda dei globalizzatori.
Come si può constatare i casi di aggressioni e di reati a sfondo razziale non sono affatto frequenti nella penisola, per quanto siano enfatizzati e divulgati da tutti i media senza eccezioni e sono investigati molto più rapidamente di qualsiasi altro crimine. Non esiste un solo partito nel paese i cui leader non si esprimano in una condanna del razzismo e non sostengano le parole con azioni.
In realtà il “razzismo”, per la sinistra liberal, sconfitta nelle ultime elezioni, è un utile pretesto per attaccare la coalizione di governo giallo/verde a cui viene imputata una presunta discriminazione per causa del contrasto di successo del nuovo governo contro l’immigrazione clandestina.
Manifesti e slogan della manifestazione lo confermano. Lo slogan principale dell’adunata a Milano era: “Prima le persone”. Uno slogan che si contrappone a quelli proclamati dalla Lega di Matteo Salvini , “Prima gli italiani”. Sono stati menzionati anche “la politica della paura”, “la cultura della discriminazione” e “la divisione dei cittadini in prima e seconda classe”, presumibilmente caratteristica del nuovo governo.
I pochi episodi, spesso confusi con il razzismo, come il lancio di uova contro migranti ma anche contro passanti, in realtà vengono maliziosamente ingigantiti dai media a scapito di altri episodi, ben più gravi, di accoltellamenti di cittadini italiani da parte di migranti, assassini con stupro e violenze di ogni tipo, persino squartamento del corpo, di giovani ragazze, avvenuti a Macerata, come a Roma e nella stessa Milano. Senza parlare del controllo militare del territorio effettuato dalla mafia nigeriana in diverse zone del paese che ha suscitato allarme fra gli addetti alla sicurezza ma che viene accuratamente minimizzato dai media.
Lo sforzo costante della sinistra globalista è quello di generare nell’opinione pubblica la cultura dell ‘”inclusione”, l’assenza di muri, l’assenza di barriere, la protezione dei diritti umani che fanno parte di un ben preciso manuale di indottrinamento favorito dalle centrali transnazionali che vanno dalla Commissione Europea, all’ONU, alla Open Society di G. Soros. Un indottrinamento favorito dall’apparato dei grandi media, dalle Università, dalle scuole, dai centri di formazione, dagli ambienti della musica, del cinema e della cultura, tutti strettamente dominati dalla sinistra in Italia. La parola d’ordine è quella dell’inclusione, della caduta dei muri e del multiculturalismo.
Negli stessi momenti, quando i partiti e le organizzazioni della sinistra hanno spinto i milanesi a manifestare nelle piazze contro il razzismo, il presidente francese Emmanuel Macron ha rilasciato ai media italiani tramite Fabio Fazio (un beniamino della cultura di sinistra) un’intervista in cui il francese ha dichiarato di non avere problemi con l’Italia – ma piuttosto che i problemi ci sono soltanto con il suo attuale governo.
Si riporta che, l’ineffabile Macron, contestato massicciamente in patria, ha dichiarato soltanto tre mesi prima delle elezioni per il Parlamento europeo, che lui “ha paura dell’apertura ai nazionalismi “. Aggiungendo poi (proprio come sui manifesti milanesi) una serie riconoscibile di storie banali riferite nelle parole del presidente francese: segretezza, nazionalismo, vecchie paure, razzismo, antisemitismo.
La sincronicità della performance di Macron e della sinistra globalista italiana non è casuale. Nelle ultime settimane, tali azioni si sono moltiplicate. Nei prossimi tre mesi saranno, a quanto pare, ancora di più. Queste azioni dimostrano quanto le attuali autorità dell’UE e l’apparato dell’establishment europeo ha in programma di scommettere sulle prossime elezioni.
Le centrali di propaganda della sinistra globalistea, filo UE e mercati finanziari, hanno intenzione di sostituire i concetti comuni, migrazione, sicurezza, lavoro, quelli cavalcati dai partiti sovranisti, con altri concetti teorici e strumentali, antirazzismo, antifascismo, antisemitismo, per affrontare problemi inesistenti.
Si prepara una grande manipolazione propagandistica per cui vengono arruolati i personaggi pseudo intellettuali e presentatori Tv da Roberto Saviano a Fabio Fazio, politici come Zingaretti, Martina, Laura Boldrini, Emma Bonino e compagnia cantante per elevare il coro dell’antirazzismo come principale problema della società italiana.
Si deve notare che non vi è alcuna connessione tra la restrizione delle migrazioni illegali e il razzismo. Il flusso di migranti non viene bloccato sulla base della pelle scura dei migranti ma piuttosto per causa degli immensi problemi di destabilizzazione sociale e di manodopera disponibile per lo sfruttamento. Le migrazioni apportano manovalanza per le nuove mafie straniere e incrementano il racket della prostituzione, della droga e dei traffici illeciti ma questo viene minimizzato dai media ufficiali del politicamente corretto.
Il vero razzismo oggi in Italia si rivolge contro i cittadini italiani delle fasce più disagiate, quelle che non hanno accesso ai servizi sociali di base e che vengono discriminate rispetto ai tanti diritti che la sinistra ha fatto riconoscere in questi anni ai migranti extra comunitari, dall’assegnazione di case popolari all’assistenza sanitaria gratuita, alla licenza di abusivismo diffusa.
“La politica di apertura e inclusione”, che presuppone l’ammissione di tutti e senza condizioni, nell’attuale Italia reale, dove ci sono 5 milioni di poveri, dove il tasso di disoccupazione giovanile è del 40% è di fatto una distorsione delle politiche globaliste di accoglienza determiate dagli interessi di alcune centrali sovranazionali.

Marcia contro il razzismo a Milano
Gli italiani cadranno nella trappola?
Si può presumere che gli elettori della sinistra liberal (PD e soci ) non lo capiscano. Di solito sono persone della classe medio alta che non vivono nelle periferie e non subiscono i disagi ed i problemi della convivenza con masse di migranti illegali. Si può presumere che non vedano la connessione tra il ghetto dei migranti e il traffico di droga. Tra il lavoro nero dei migranti e la diminuzione dei salari dei cittadini. Neppure capiscono la connessione tra il loro lavoro nero e l’alta disoccupazione ufficiale. I ceti abbienti a cui appartengono gli elettori della sinistra vivono in un mondo di illusioni buoniste e sono sensibili agli slogan della propaganda globalista.
Molti dei militanti della sinistra globalista non hanno ancora compreso che l’emergenza razzismo è una invenzione dei padroni del discorso che la utilizzano come arma di distrazione e di divisione di massa.
Un’arma propagandistica utilissima per dividere fra cittadini italiani e migranti sfruttati e por spostare l’attenzione dalle disuguaglianze economiche derivanti dalle politiche neoliberiste fatte applicare in Italia dalle oligarchie di Bruxelles e dai governi complici di queste.
La realtà della situazione economica imporrebbe al centro dell’attenzione le politiche neoliberiste imposte in questi anni al paese che hanno impoverito le famiglie e disastrato buona parte del sistema delle imprese italiane. Attualmente bisognerebbe focalizzare l’attenzione su ben altri problemi che non l’antirazzzismo, ad esempio sulle pressioni ed sul ricatto che le oligarchie di Bruxelles stanno imponendo all’Italia ed al governo dissidente giallo/verde. Di fronte al rifiuto del governo di apllicare in toto le regole europee, i tecno burocrati di Bruxelles e della Germania (dominante in Europa) hanno fatto capire che la UE si riserva di mandare in stato stato pre-fallimentare l’intero sistema bancario italiano.
Il ricatto e la responsabilità reciproca sono i metodi normali dei tecno-burocrati europei per rafforzare il loro potere.
Troppo comodo per la sinistra mondialista distrarre l’attenzione sostenendo come prioritario il problema inensistente del razzismo. Il canto delle rìsirene globaliste ha smesso ormai di incantare una grande parte dei cittadini italiani che devono vedersela con i problemi del costo della vita e della marginalità sul lavoro e assistenza.
di Luciano Lago
Fonte: https://www.controinformazione.info
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