La Digos ha identificato otto tifosi della Lazio. Sono alcuni di quelli che a Piazzale Loreto hanno srotolato uno striscione che inneggiava a Mussolini. Uno di essi ha fatto addirittura il saluto fascista. Cioè questo:
Brutto colpo per il fascismo internazionale. Grazie alle forze dell’ordine verrà smantellata una delle centrali del terrore più potenti del mondo.
Bakayoko vittima di razzismo
Qualche tempo fa, dopo la vittoria del Milan sulla Lazio, il giocatore del Milan Bakayoko ha esposto la maglietta di un giocatore della Lazio a mo’ di scalpo. Vi ricordate?
Naturalmente i tifosi della Lazio l’hanno presa male e durante la semifinale di Coppa Italia hanno intonato nello stadio queste terribili frasi razziste:
“Oh, oh, oh questa banana è per Bakayoko”.
Il tutto mentre girava in tribuna una banana gonfiabile.
Sembra che alcune donne al seguito dei fanatici razzisti stessero urlando:
“Oh, oh, oh a Bakayoko la patata non la do”.
Per ora queste donne non sono indagate, in quanto la patata pare non essere razzista, mentre la banana sì. Il PM coinvolto nelle indagini si è però dissociato da questa interpretazione.
Infatti, per quale motivo le donne laziali non dovrebbero dare la patata a Bakayoko?
In un summit avvenuto in Procura, al quale sembra abbiano partecipato tutti i più alti esponenti della Magistratura Italiana, non è stata individuata una posizione condivisa. La riunione pare sia andata avanti tutta la notte, ma i magistrati non si sono messi d’accordo sulla “patata razzista”, mentre invece sembrano essere tutti d’accordo sulla “banana razzista”. Al riguardo, i Magistrati sono confortati dal fatto che la Corte Costituzionale si è già espressa su questo argomento, sentenziando che, in effetti, la banana è razzista e offrila ad un nero è “istigazione all’odio razziale”.
Intanto Bakayoko appare molto turbato, non tanto per la questione delle banane, che non gli piacciono nemmeno, ma piuttosto per la questione della patata, per la quale nutre una vera e propria passione. Intanto, dalla tifoseria del Milan sono arrivate rassicurazioni, soprattutto per la patata. Il giocatore sembra confortato. I medici del Milan stanno comunque valutando eventuali traumi a livello emotivo.
Intanto la Digos sta cercando di leggere il labiale dei laziali per capire chi cantava e chi no. Ci stanno lavorando in dodici. Sicuramente ce la faranno. Avrebbero mille altre cose da fare, ma questa indagine ha la precedenza su tutte le altre. Si prepara un duro colpo alle centrali del razzismo internazionale.
Il processo per “vilipendio di Anna Frank”
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Attenzione: abbiamo deciso di non pubblicare la foto di Anna Frank vestita con la maglietta della Roma per non offendere gli animi più sensibili
Intanto va avanti il processo a quei tifosi, guarda a caso sempre laziali, che hanno esposto i santini di Anna Frank con la maglietta della Roma. Il processo a questi antisemiti si presenta molto duro e le pene saranno esemplari, com’è giusto che sia. Alcuni dei tifosi hanno dichiarato che non sapevano si trattasse di Anna Frank, ma il PM è stato implacabile:
“Non è possibile che non sappiano chi era Anna Frank”.
Eh già, se non sai chi era Giulio Cesare o Napoleone sei classificabile tra gli ignoranti. Ma se non sai chi era Anna Frank sei di sicuro un bugiardo impenitente. Quindi verrai condannato per istigazione all’odio razziale, con l’aggravante delle “false dichiarazioni rese al fine di alleggerire la posizione processuale”. Nessuno può permettersi di non sapere chi era Anna Frank.
Ormai è chiaro a tutti che la tifoseria della Lazio è una centrale del fascismo, dell’istigazione all’odio razziale e dell’antisemitismo internazionale.
A Bakayoko va tutta la nostra solidarietà, e naturalmente anche alle vittime del fascismo e alle comunità ebraiche del Pianeta Terra e della Galassia Andromeda.
Bisogna sconfiggere queste derive che stanno minando la strada verso la civiltà.
Urge una Polizia Imperiale Globale che rimetta a posto le cose.
Viva la democrazia!
di Giorgio Lunardi
Fonte: www.altreinfo.org
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