In Brasile è bufera su una controversa commedia comica diffusa su Netflix per Natale, nella quale Gesù è gay e porta a casa il fidanzato Orlando per presentarlo ai genitori. Si tratta di un filmato della durata di 46 minuti, intitolato “La prima tentazione di Gesù”, realizzato dal gruppo di comici Porta dos Fundos.
Nel frattempo 2,5 milioni di brasiliani hanno firmato un appello perché il filmato venisse rimosso e qualcuno ha fatto anche un attentato con una bomba molotov danneggiando gli studi di produzione. Gli autori del copione, gli attori, i finanziatori e la stampa si appellano tutti alla libertà di espressione. La stessa motivazione che spinse molti a manifestare in favore di Charlie Hebdo all’indomani dell’attentato avvenuto a Parigi.
La finestra di Overton
Questo tipo di spettacolo lo stanno trasmettendo (e provando) oggi in Brasile. Si tratta di una specie di finestra di Overton, vedranno che effetto fa tra la gente e, se la sperimentazione darà risultati positivi, porteranno lo spettacolo anche qui da noi. Non sarebbe certo la prima volta che viene utilizzata l’immagine di Gesù Cristo per pubblicizzare prodotti o inscenare opere teatrali di dubbio gusto.
Ricordiamo alcuni casi.
Lo spettacolo del celebre regista italiano Romeo Castellucci, Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio, continua ad andare in scena con la sponsorizzazione dei vari comuni tra polemiche, condanne e proteste.
Nel finale, il volto di Cristo viene bersagliato da escrementi o finte bombe, lanciate da bambini, reclutati per l’occasione. L’immagine finisce poi per essere ricoperta ed oscurata dagli stessi liquami. E sul volto di Gesù viene proiettata la frase: “tu non sei il mio pastore”.
Se il volto da imbrattare, anziché essere quello di Gesù Cristo, fosse quello di Maometto o Yahweh, il comune finanzierebbe questo spettacolo?
Il comune di Cassero (Bologna) ha sponsorizzato un’opera teatrale in cui Cristo è gay, e non solo, ma della croce si fa “un uso del tutto particolare”, ecco alcune immagini.
Non dimentichiamo la sentenza della Corte di Strasburgo che sancisce la libertà di espressione e quindi la possibilità di utilizzare le immagini di Gesù e Maria per promuovere una marca di Jeans.
Infine, recentemente è comparso il seguente post a Roma, rimosso dopo qualche tentennamento di troppo. Si tratta di Gesù Cristo, eccitato davanti ad un bambino.
Libertà di espressione, ma vale solo per una religione
Tutta questa satira, fatta in nome della libertà di espressione, prende di mira soltanto Gesù Cristo e il cristianesimo.
Ma le possibilità della satira sono infinite.
Si potrebbe girare un filmino in cui Yahweh, il dio degli ebrei, una ne fa e cento ne sbaglia, magari pasticcia con la creazione di Adamo, è ubriaco quando inizia il lavoro, lo fa mezzo scemo e con tre gambe, oppure con un occhio solo, poi gli toglie una costola per fare Eva, ma non si accorge di aver fatto un trans, quindi, dopo molti tentativi, la fa giusta, ma talmente brutta che Adamo si spaventa e non ne vuole sapere.
Oppure potremmo fare un filmino hot su Maometto che pur avendo dieci moglie preferisce masturbarsi o andare a letto col suo amico gay, oppure potremmo rappresentarlo come un giocherellone pasticcione, sempre col bicchiere in mano, che per togliersi il vizio obbliga tutti a non bere più una goccia d’alcol.
Ce ne sarebbero di storie da inventare sotto l’ombrello della “libertà di espressione”, da anteporre al rispetto di miliardi di fedeli che in quella religione credono.
Ma è tutto fattibile, esiste davvero la libertà di espressione di cui tanto parlano?
Sarà un caso, ma se vuoi esprimerti liberamente lo puoi fare soltanto con il Cristianesimo e con Gesù Cristo, tutti gli altri sono tabù. Se prendi in giro Maometto ti ritrovi come quelli di Charlie Hebdo, se prendi in giro Yahweh ti ritrovi sui giornali di tutto il mondo e subito dopo su una strada, senza lavoro e a chiedere l’elemosina.
Ma se prendi in giro Gesù Cristo e i cristiani va tutto bene. In tutto il mondo, non soltanto in Brasile. Anzi, i cristiani li puoi anche ammazzare, ne muoiono a centinaia ogni anno, seviziati e decapitati, e nemmeno il Papa si scomoda a ricordarli.
Se tocchi un ebreo con un dito o lo offendi (basta poco) vai a finire su tutti i telegiornali del pianeta. Se insulti un mussulmano vai in galera per “istigazione all’odio”. In entrambi i casi sei additato come retrogrado e razzista. Ma con i cristiani non ci sono problemi, non c’è istigazione all’odio, non sei razzista né retrogrado, anzi, sei addirittura progressista, creativo e moderno.
I film vengono prodotti e finanziati da Netflix, grande sostenitore della famiglia arcobaleno, e promossi dalla stampa.
Chi c’è dietro?
Ma dietro Netflix, i produttori, i finanziatori, i think tank, i giornali e i giornalisti ci sono delle persone. E allora chi sono queste persone, chi finanzia questi soggetti che girano film soltanto su Gesù Cristo e provano a distruggere e denigrare la fede Cristiana? Chi è che li promuove e li esalta? Chi è che li trasmette sui media?
Chi è che sta cercando di demolire giorno dopo giorno il Cristianesimo, come se fosse il male assoluto, il nemico numero uno?
Ecco, se riusciamo a rispondere a queste semplici domande, potremmo capire molte altre cose. Tutto sommato non è difficile. Per distruggere una religione basta avere soldi, controllare i media, manipolare l’informazione.
Se invece pensiamo che tutto accade per caso, contemporaneamente e in tutto il mondo, ma comunque per caso, allora non occorre porsi altre domande.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
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Sitografia:
- https://www.agi.it
- https://cenapop.uol.com.br
- https://www.dn.pt/cultura
- https://www.gazetadopovo.com.br
- https://en.wikipedia.org/wiki/Porta_dos_Fundos
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