Ancora offese alla senatrice Segre. Creare problemi per offrire soluzioni, direbbe Noam Chomsky. Elena Dorian - www.altreinfo.org

Ancora offese alla senatrice Segre. Creare problemi per offrire soluzioni, direbbe Noam Chomsky. Elena Dorian

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Ci soffermiamo su questo articolo, comparso sui siti di Adnkronos, Repubblica, Federazione Nazionale della Stampa, e ripreso da tutti i siti di informazione mainstream.

https://www.adnkronos.com/fatti/politica

https://www.repubblica.it/cronaca

https://www.fnsi.it/insulti-via-social

Twitter, nel mare magnum di Internet

Dunque, un anonimo internauta apre un profilo falso e pubblica alcuni tweet antisemiti rivolti contro la senatrice Segre, il direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, e il giornalista Paolo Berizzi. Si tratta di tweet che nessuno condivide, non soltanto perché si tratta di offese gratuite con immagini di cattivo gusto, ma anche perché condividere quei contenuti costituisce reato penale.

Ne consegue che il tweet rimane confinato e non diventa virale. Nel mare magnum di internet alcuni intercettano quei messaggi demenziali e denunciano il fatto ai giornali. I giornali riprendono puntualmente questa notizia e la diffondono a livello planetario, dando ad essa un’enorme rilevanza.

Ora, provate voi ad aprire un profilo falso e a twittare qualcosa. Solo così vi accorgerete che la vostra voce è destinata a rimanere una voce nel deserto. Nessuno si accorgerà di voi. Nessuno verrà a conoscenza della vostra esistenza. Infatti, trovare quel tweet è come trovare un ago in un pagliaio.

Eppure qualcuno lo ha trovato, lo ha letto ed ha denunciato il fatto a tutti gli organi di stampa. I giornali ora ne parlano dando a questa strana notizia una grande rilevanza mediatica. Sia chiaro, tutti i giornali danno per scontato che si tratta di autentico antisemitismo e non di avvelenamento dei pozzi.

Se le forze dell’ordine vorranno indagare su questo fatto, sarà bene che incomincino a indagare proprio da coloro che hanno visto per primi una cosa invisibile ai più.

Ma le indagine su questo fatto, temo non verranno mai effettuate.

Cosa dice il decalogo di Chomsky

Nel famoso decalogo di Chomsky (o meglio, attribuito a Chomsky) in cui si analizzano i dieci metodi della manipolazione mediatica, questi fatti potrebbero essere inquadrati nelle seguenti strategie:

  • Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Si crea ad arte una situazione per causare una certa reazione nel pubblico, al fine di favorire la accettazione delle misure che poi si vogliono imporre.

Ad esempio, i duecento insulti al giorno alla senatrice Liliana Segre erano falsi, ma sono serviti a creare il clima adatto per istituire la Commissione Segre, nominare il Commissario contro l’Antisemitismo e adottare la definizione di antisemitismo voluta dall’IHRA. Se ci sono ancora iniziative di questo genere, come il falso profilo antisemita, vuol dire che ci sono altre cose che l’oligarchia finanziaria al potere deve ancora fare. Ad esempio, chiudere tutti i siti di controinformazione, vale a dire quelli non allineati con le verità ufficiali.

  • Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione. Fare uso dell’aspetto emotivo è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e sul senso critico degli individui. D’ altra parte, l’uso del registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o innestare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.

Nel nostro caso, anche una sommaria analisi razionale permetterebbe a chiunque di capire che in questa storia c’è qualcosa che non va, ma si tocca un aspetto emotivo molto delicato che impedisce alla gente di ragionare. Tutto serve a tener viva una realtà fittizia che vuole farci credere che il razzismo, l’antisemitismo e l’odio sono problemi reali, provengono da una certa parte della società, e vanno combattuti senza remore. Di sicuro questa percezione distorta, creata ad hoc, potrà essere molto utile quando decideranno di chiudere tutti i siti di controinformazione.

  • La strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle oligarchie finanziarie apolidi, attraverso la tecnica del diluvio ovvero dall’inondazione di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.

L’odio in rete, l’antisemitismo, il razzismo distraggono la gente dai veri problemi, che sono semplici da capire:

    1. Il liberismo economico spinto, voluto dalla finanza apolide,  sta distruggendo la classe media e aumentando a dismisura la povertà;
    2. il debito verso le banche che stampano e creano moneta dal nulla sta devastando la nostra economia;
    3. i nostri giovani se ne vanno dall’Italia, impoverendo il paese sia da un punto di vista umano che economico;
    4. in Italia stanno arrivando frotte di immigrati che in questo momento non possono essere accolti. Quando la situazione sfuggirà di mano alle forze dell’ordine, inizieranno i disordini sociali.

E’ importante che la gente sia distratta da altre cose, ad esempio dai tweet razzisti che provengono da falsi profili. Anche perché così non avranno modo di accorgersi quando verranno chiusi tutti i siti di controinformazione.

Si, diciamolo chiaramente. Tutti i siti di controinformazione, per un motivo o per un altro, sono scomodi al potere e, o prima o poi verranno chiusi. Le scuse sono già pronte: odio, fake news, razzismo, antisemitismo. E se qualche sito non verrà chiuso, vorrà dire che quel sito sarà utile al potere, una specie di specchietto per le allodole.

Non illudetevi.

 

di Elena Dorian

Fonte: www.altreinfo.org

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