La moltiplicazione dei pani e dei morti. Elena Dorian
Ogni giorno sentiamo le statistiche della giornata: quanti sono morti per Covid-19, i positivi al tampone e i guariti. E’ ormai un rito quotidiano, destinato a protrarsi nel tempo, visto che ci saranno sempre morti con o per coronavirus.
Infatti, questo è un virus già presente in gran parte della popolazione, e quindi ci sarà sempre qualcuno morto col virus, anche tra quelli che muoiono annegati o in incidenti stradali.
Insomma, mettiamoci il cuore in pace, non ci sarà mai il giorno della felicità, in cui ci diranno “morti zero” e tutti potremo brindare e, magari uscire per strada col tricolore a festeggiare senza mascherine.
Nel sito www.epicentro.iss.it, portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, curato direttamente dall’Istituto Superiore di Sanità, è scritto questo:
“Il sistema di sorveglianza prende in considerazione il numero di decessi per tutte le cause perché i dati dei decessi per influenza non sono disponibili in tempo reale. Infatti l’Istat ogni anno codifica tutti i certificati di morte, compresa l’influenza, e ne attribuisce la causa principale, un processo che richiede per rendere disponibili i dati di mortalità per specifica causa mediamente un periodo di due anni.”
Sta dicendo, in sintesi, che la determinazione della causa di morte è un processo molto lungo che richiede due anni di tempo. Ergo, non si può conoscere subito la causa di morte. C’è una procedura da applicare.
Questo è un sito ufficiale, vero?
Si, non abbiamo dubbi, è il sito gestito dal prestigioso Istituto Superiore di Sanità, meglio di così non potevamo trovare.
Ecco, ora io mi chiedo, se stanno due anni per stabilire la causa di morte delle persone, come fanno a dire che negli ultimi due mesi sono morte 30mila persone di Covid-19, oppure ad affermare in tempo reale che oggi sono morte 300 persone, ieri 500 o domani 400?
Sembra che i due anni valgano per tutte le cause di morte, tranne una, proprio il Covid-19. E se non sei d’accordo?
TSO per tutti.
In democrazia, devono essere tutti d’accordo, altrimenti sono guai.
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
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