Il bacillo viene dal freddo: i ghiacci si sciolgono e liberano virus e batteri che potremmo non saper combattere. Luciana Grosso - www.altreinfo.org

Il bacillo viene dal freddo: i ghiacci si sciolgono e liberano virus e batteri che potremmo non saper combattere. Luciana Grosso

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Vaiolo, antrace, persino (anche se improbabile) peste bubbonica, oltre che un numero non precisato dimalattie a noi sconosciute perché scomparse dai tempi delle glaciazioni: tutto conservato nel gigantesco frigorifero costituito dal permafrost, la terra ghiacciata di Alaska e Siberia. Un frigorifero che il riscaldamento globale sta riaprendo, lasciando liberi tutti i batteri (ancora vivi) che lo abitano.

scioglimento ghiacci in siberia

Scioglimento del permafrost in Siberia

Non solo: ad aprire il frigorifero, oltre al riscaldamento globale, potrebbe mettercisi anche l’uomo, dal momento che lo scioglimento ha reso accessibili alle ricerche petrolifere aree che prima erano completamente ghiacciate, intatte dai tempi dell’uomo di Neanderthal.

A corroborarla ci sono poi alcuni fatti: nell’agosto 2016 un focolaio di antrace ha ucciso nella Siberia settentrionale un ragazzo di 16 anni, la nonna e un migliaio di renne, dopo aver infettato alcune altre decine di altri esseri umani. Un fatto quanto meno imprevisto, dal momento che la malattia era stata debellata dalla prima metà del secolo scorso. A farla tornare a diffondersi (sembra) un’improvvisa ondata di calore che ha provocato lo scioglimento di uno strato superficiale di ghiaccio, sotto il quale giacevano i resti di alcune renne uccise, decenni prima, dall’antrace; i loro resti ancora infetti del batterio ancora vivo, una volta tornati alla luce hanno contaminato prima il suolo, poi l’acqua e da li sarebbero passati prima agli animali e poi all’uomo.

Un caso grave, quello siberiano, al quale si affiancano quelli rimasti al chiuso di un laboratorio di ritrovamento del virus dell’Influenza Spagnola (trovato vivo e vegeto nel 2007 in alcuni corpi seppelliti in una fossa comune nella tundra dell’Alaska) e di batteri scomparsi dal tempo della preistoria (riportati in vita nel 2005 da un gruppo di ricercatori che li avevano trovati immersi nel ghiaccio dell’Alaska da 32mila anni).

Se, per effetto dello scioglimento dei ghiacci, e più in generale della rottura di equilibri in assetto da secoli, quest batteri dovessero tornare in circolazione, l’umanità potrebbe trovarsi in difficoltà nel curare queste malattie.

  1. In primo luogo perché, dal momento che non le fronteggiamo da generazioni, siamo del tutto privi di anticorpi;
  2. in secondo luogo perché, dal momento che alcune malattie non si sono mai verificate dalla nascita della medicina moderna, la medicina moderna non se ne è mai occupata, quindi non ci sono né cure né vaccini;
  3. in terzo luogo perché, quand’anche il vaccino ci fosse, potrebbe essere stato distrutto.
vaccinazione antivaiolosa in Pakistan

Vaccinazione antivaiolosa in Pakistan

1962: vaccinazione antivaiolosa in Pakistan. Keystone Features/Getty Images

E’ il caso del vaiolo, unica malattia, insieme alla peste bovina, ritenuta completamente eradicata (grazie a una campagna a tappeto di vaccini) dalla fine degli anni ’70. Nel 1999 tutte le scorte di vaccino sono state distrutte dal momento che l’ultimo caso di vaiolo si era verificato nel 1978 e gli unici campioni di Variola virus ancora presenti al mondo sono tenuti sotto all’interno del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e dello State Research Center of Virology and Biotechnology (VECTOR) di Koltsovo in Russia.

Lì, è sotto i ghiacci.

 

di Luciana Grosso

Fonte: https://it.businessinsider.com

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