In Palestina, durante il quarto venerdì di manifestazione per il ritorno, sono stati uccisi 4 palestinesi, mentre 445 sono i feriti. Questa è la foto con cui dà la notizia l’ANSA.
Come potete notare, i palestinesi sono molto ma molto pericolosi. E quindi questo giustifica il tiro al piccione messo in atto dai coraggiosi soldati israeliani, con proiettili dum-dum, vale a dire proiettili che si espandono quando colpiscono il bersaglio e amplificano le ferite. Inutile dire che si tratta di proiettili vietati da tutte le convenzioni internazionali.
Ecco un breve riepilogo della mattanza compiuta fino ad oggi dal glorioso esercito di Tsahal, il più coraggioso esercito del pianeta: 36 morti e 4740 feriti, tra cui:
- 4 minorenni uccisi,
- 660 ragazzini feriti,
- 250 donne,
- 217 feriti al collo o alla testa,
- 130 nell’addome o al bacino,
- 19 amputati,
- 1 giornalista ucciso.
Una vera e propria ecatombe. E da parte israeliana? Zero morti, zero feriti.
Come mai tutto questo non trova spazio nei telegiornali e nella stampa? Per capirlo, dobbiamo ricordare la solita frase di Voltaire:
“Per capire chi vi comanda, basta scoprire chi non vi è permesso criticare”
Il genocidio del popolo palestinese non conta. Un vero massacro, giorno dopo giorno, ma tutto questo non ha importanza. I giornalisti non vedono, non parlano e non sentono.
A Berlino pare che tre stranieri abbiano insultato due ebrei ed uno di loro l’abbiano preso addirittura a cinghiate. Questo gravissimo atto di antisemitismo ha fatto il giro del mondo. Questa sì è una notizia importante.
Della Palestina meglio non parlare.
di Alba Giusi
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