Inizia una nuova intifada. Questo è ormai un appuntamento atteso da tutti, e si ripete con cadenza quasi annuale. E insieme all’intifada, arrivano gli immancabili razzi palestinesi, i qassam. Ogni anno mi chiedo come entrino questi razzi nei territori palestinesi, via mare, via terra, vengono paracadutati, o forse vengono costruiti sul posto.
Da dove vengono i razzi qassam?
Guardando la cartina geografica della Palestina mi sembra impossibile che i qassam possano entrare via mare, infatti il mare di Gaza è presidiato da navi israeliane, e Gaza è sotto embargo. Se non passano i medicinali per i bambini palestinesi, vista l’elevata mortalità infantile dovuta alla mancanza di farmaci, figuriamoci se passano armi di circa un metro di lunghezza, costruite in acciaio. Per via aerea non ha senso. I voli che attraversano la striscia di Gaza e la Cisgiordania devono essere pre-autorizzati da Israele, non possono atterrare nei territori e se ci provano a paracadutare qualcosa, è meglio che i piloti si preparino a paracadutare anche se stessi. I razzi potrebbero entrare in Cisgiordania via terra, dal confine con la Giordania. Ma anche questo è un confine sorvegliato giorno e notte, mappato dai satelliti, e la Giordania difficilmente oserebbe avviare un contrabbando di questo genere, sfidando Israele e gli Stati Uniti in un solo colpo. Troppo rischioso. E comunque, anche se dovessero entrare in Cisgiordania, come potrebbero arrivare poi fino a Gaza? Dovrebbero attraversare il territorio israeliano e questo è impossibile oltre che impensabile.
Forse entrano dalla penisola del Sinai?
Rimane quella piccola striscia di confine con il Sinai, in territorio egiziano, attraverso dei tunnel sotterranei. E’ una zona molto limitata, pochi km, controllata dalle navi israeliane da una parte e dall’esercito israeliano dall’altra, millimetro per millimetro. Muoversi nel deserto del Sinai con armi destinate ai palestinesi è impresa ardua. I contrabbandieri sarebbero visti anche da Marte, fotografati dai satelliti, bombardati da qualsiasi postazione missilistica, con esiti scontati. Ed anche l’Egitto deve fare molta attenzione a quello che fa…
O forse i qassam vengono costruiti in Palestina?
L’unica possibilità è che i razzi qassam vengano costruiti in Palestina, ma da chi? Sono cilindri di acciaio della lunghezza di circa 70 cm. Non mi risulta che in Palestina ci siano industrie metalmeccaniche in grado di forgiare l’acciaio. E’ un’ipotesi ridicola. Il materiale esplosivo è costituito da fertilizzanti di uso comune e facilmente reperibili, ma nel resto del mondo, non qui, dove il reddito pro-capite annuo (2014) è di 1.200 dollari, uno dei più bassi del mondo. Inoltre, l’embargo israeliano impedisce l’entrata di qualsiasi tipo di merce, fertilizzanti compresi. Ci sono forse industrie chimiche nella striscia di Gaza o in Cisgiordania? No, e se c’erano sono state distrutte, come tutto il resto.
Entrano da Israele?
Nemmeno dal confine con Israele potrebbero entrare i razzi qassam. Ci sono muri in cemento armato, presidi militari ovunque, vedette, controlli, spie. Non potrebbe passare un razzo di quelle dimensioni, è impossibile. O meglio, potrebbe passare qualcuno, ma qui si sta parlando di decine di migliaia di razzi, e questo è impensabile. Insomma, da dove arrivino i quassam ai palestinesi è un vero mistero. Si materializzano in uno dei territori più controllati del mondo, vengono dal nulla, nascono nel deserto. Ecco, forse anche qui per capire come i razzi qassam entrino nei territori palestinesi o come i palestinesi riescano ad avere le materie prime per costruirli, è necessario porsi la solita domanda: “Cui prodest?”
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